CULTURA & SOCIETA'

Da Barano a Forio riecco le aziende agricole: tre modelli che segnano il ritorno del settore sull’isola

LE BELLE ED ESTESE CAMPAGNE DELLI’ISOLA SI TINGONO NUOVAMENTE DI VERDE / Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria ripresa di quella che un tempo era l’attività principale dell’isola d’Ischia, l’agricoltura. Un ritorno alle origini che per un verso testimonia la richiesta sempre maggiore da parte di turisti e residenti di prodotti di qualità, meglio ancora se locali;  per un altro -testimonia- di come nel recupero delle tradizioni, qualche volta, c’è anche la risposta alle difficoltà del tempo presente. La storia e il percorso operativo delle nostre aziende agricole impegnte in una sfida epocale che già sta dando i suoi frutti

L’agricoltura nell’isola d’ Ischia segna il passo? Non direi proprio, visto che sono una decina le aziende organizzate del settore che sul territorio isolano si danno da fare per vedere crescere anno dopo anno la propria tenuta in produzione e sviluppo. Tra queste che dimostrano mentalità ambiziose si fanno largo la Tenuta Cannavale di Barano d’Ischia, l’ Agricola Coppa e l’Azienda “Gennaro Manna” enTrambe di Forio. In sostanza c’e un ritorno vivo e significativo al concetto del vivere la terra del proprio paese, quella terra che offe frutti con grande generosità se è ben curata, amata e rispettata. Fugando ogni dubbio va ammesso che negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria ripresa di quella che un tempo era l’attività principale dell’isola d’Ischia, l’agricoltura. Un ritorno alle origini che per un verso testimonia la richiesta sempre maggiore da parte di turisti e residenti di prodotti di qualità, meglio ancora se locali;  per un altro -testimonia- di come nel recupero delle tradizioni, qualche volta, c’è anche la risposta alle difficoltà del tempo presente. Nascono da questi presupposti l’impegno e la passione si fare bene per le varie aziende agricole che stanno operando sull’isola, a cominciare dalla “Tenuta del Cannavale”, azienda agricola biologica nel comune di Barano d’Ischia. Circa 20.000 mq di terreno, nello scenario d’incanto dell’omonima collina a 370 metri sul livello del mare. Due ettari coltivati con una numerosa varietà di ortaggi e frutta, tra cui un bellissimo vigneto di Biancolella realizzato in partnership con la D’Ambra Vini, la più antica azienda vinicola ischitana con sede a Panza, frazione del comune di Forio. Quel che è più importante, i processi produttivi seguono le migliori pratiche ambientali sia per quel che riguarda la salvaguardia delle risorse naturali che per i criteri da rispettare in materia di benessere degli animali. Insomma, una scelta etica, prima che commerciale, che necessita di un impegno e una dedizione straordinari, tenuto conto dei tempi necessariamente più lunghi per la resa dei prodotti. Ma la Tenuta del Cannavale è molto più di una “semplice” azienda agricola.

La posizione, meravigliosa, all’incrocio di alcuni tra gli itinerari escursionistici più belli dell’isola d’Ischia, rendono il luogo particolarmente suggestivo per gli amanti del trekking, giustamente sedotti dalla possibilità di visitare e, perchè no, rifocillarsi presso la tenuta. , non solo è possibile acquistare i prodotti ma, previa prenotazione, è possibile pranzare nella stupenda terrazza vista mare, dove mani esperte, nel pieno rispetto della gastronomia locale, porteranno in tavola tutte le prelibatezze prodotte in loco: dal fagiolo zampognaro, specie autoctona di Piano Liguori fino a sua maestà il coniglio all’ischitana. Coniglio che, per di più, viene allevato all’antica maniera, nei fossi, in ossequio al precetto del maggiore benessere animale come indice di qualità del prodotto finito cui si è fatto riferimento in precedenza. Sono diverse le strade per raggiungere la Tenuta del Cannavale:– la più semplice è da Fiaiano, in località Cirillo (a fianco il Supermercato Decò), al termine di una sentiero in parte asfaltato. Circa 600 metri e venti minuti di cammino tra querce e castagni. Sempre da Fiaiano, con partenza dalle scale in pietra che portano alla famosa Fonte di Buceto (di fronte il maneggio Aragona Arabians). Seguire le indicazioni per la sorgente e, da lì, quelle per la Tenuta del Cannavale. Circa 1 km a piedi per 45 minuti di percorrenza. Da Buonopane, risalendo il sentiero che da Candiano (nella foto la celebre quercia di Candiano), prosegue per la Madonna di Buttavento e da lì fino alla Punta Sparaina, inconfondibile promontorio sormontato da un grande masso. Il Cannavale è il pianoro sotto il promontorio della Sparaina. Le terrazze coltivate e la vista del vigneto renderanno più agevole il percorso. Anche qui circa 1 km a piedi per 1 ora scarsa di cammino. Infine, dal centro di Barano seguendo la strada sulla destra della chiesa di San Rocco. Procedere sempre dritti lungo il sentiero seguendo le indicazioni per la Tenuta. Circa 1,5 km per 1 ora scarsa di cammino. AGRICOLA COPPA FORIO – In Italia cresce lenta, ma inesorabile, una nuova cultura dell’alimentazione.

Quella della tracciabilità dei prodotti sta diventando una sensibilità diffusa, che poggia anche sull’indignazione per quel che sta emergendo dalle inchieste sullo smaltimento illegale dei rifiuti. Ischia, con i suoi orti domestici e le piccole tenute può dire la sua, connotando positivamente il fatto di “essere un’isola”. Una località dove la preferenza per i prodotti a km 0 è quasi la norma e non un vezzo elitario, radical-chic. Perciò la storia della famiglia Coppa e della “siena” di Via Funno a Forio è più che una testimonianza, ma un’occasione da cogliere al volo per turisti e residenti. Certo, vanno esaltati i prodotti che la “ditta” di Peppino, Carmela e figli riesce a tirare fuori, ma prima di tutto va esaltato lo spirito di sacrificio che è alla base della vita nei campi. Nel caso del capostipite Giuseppe Coppa, classe 1935, le sveglie all’alba sono sempre state l’ultimo dei problemi. Carpentiere, minatore, taglialegna e infine giardiniere sono i mestieri che hanno consentito a Peppino di rilevare, negli anni ‘60, un bello e assolato pezzo di terra proprio sotto la Chiesa di San Vito Martire, a Forio, scommettendo sul fatto che turisti e residenti avrebbero avuto bisogno di uno come lui. Un uomo cioè che decide di tornare nel paese natìo dopo dieci anni tracorsi in Canada, fermamente determinato a fare l’agricoltore a casa propria, in pieno centro storico e, per di più, proprio mentre gli ischitani voltavano le spalle all’agricoltura confidando nelle “magnifiche sorti e progressive” del turismo di massa. Più di mezzo secolo di attività e quasi una vita intera dedicata al lavoro dimostrano che Peppino aveva ragione. Prova ne sono i magnifici prodotti della terra e la splendida famiglia al suo fianco nell’impresa. L’”orto capolavoro” di Via Funno a Forio è un appuntamento imperdibile non solo per chi è persuaso della necessità di valorizzare i prodotti del territorio, ma anche per chi è sensibile alle ragioni dell’estetica. Nella tenuta dei Coppa ogni metro quadro evidenzia l’amore e la cura impiegata nell’alternanza delle colture di stagione. Arrivarci è semplicissimo. In macchina, dal porto di Forio bisogna imboccare il lungomare Giovanni Mazzella e poi svoltare a sinistra in corrispondenza di Via Degli Agrumi. Di lì proseguire e poi svoltare di nuovo a sinistra all’altezza di Via Funno, il cui accesso è proprio un attimo prima della salita che conduce alla Basilica Pontificia di San Vito. A piedi, sempre provenendo dal porto, bisogna percorrere per intero la strada basolata che porta alla Chiesa, compreso un breve tratto in discesa e poi girare stavolta a destra all’altezza di Via Funno. Nel caso, arrivati nella piazza di San Vito è sufficiente chiedere a qualcuno in zona è il gioco è fatto. AGRICOLA GENNARO MANNA – Gennaro Manna, alla ricerca di prodotti naturali che difficilmente reperiva sul mercato, decide, nel 2010, di coltivare i terreni di famiglia, siti nel comune di Forio, dando sfogo alla sua passione per l’agricoltura.

Con dinamismo si dedica in maniera esclusiva a questa attività e costantemente amplia le superfici coltivate tanto che, il raccolto, da uso e consumo personale viene venduto sia porta a porta sia al mercatino comunale, ottenendo ottimi riscontri da parte di una clientela sempre più attenta alla qualità dei prodotti. Inoltre, convinto che la produzione di vino senza l’utilizzo di prodotti chimici fosse quasi impossibile, estirpa un piccolo vigneto di famiglia dedicandolo completamente alla produzione di ortaggi. Dal 2015 Gennaro può fare affidamento sulla sorella Anna che, dopo una laurea in economia e diverse esperienze lavorative, sceglie una vita a contatto con la natura. Nel 2016 i fratelli Manna entrano a far parte della Società Agricola Ischiabio, proprietaria della Tenuta Del Cannavale (Barano d’Ischia) nel cui fondo è presente anche un giovane vigneto di 5300 mq. Questa è l’occasione per Gennaro e Anna di impostare una nuova esperienza di agricoltura naturale: non più esclusivamente in campo ortofrutticolo, ma da ora anche in quello vitivinicolo. Da sempre rispettosi della natura e della biodiversità, la svolta arriva dopo aver seguito un corso presso l’azienda di Carlo Noro sull’agricoltura biodinamica e l’utilizzo dei preparati. Comincia così la collaborazione con l’enologo Michele Lorenzetti, che li ha guidati in questa prima esperienza dalla quale nasce il vino INSULA FELIX.

La vinificazione è naturale: senza l’uso di prodotti chimici in vigna ed in cantina; senza aggiunta di lieviti, enzimi, zuccheri, solfiti, aromi e tutto ciò che possa alterare il naturale processo di vinificazione del mosto ottenuto dalla sola pigiatura. Il mosto è fatto fermentare nella grotta-cantina, in anfore di terracotta provenienti dalla Georgia, i cd Qvevri*. INSULA FELIX è un vino che rispecchia al 100% la materia prima: l’uva viene coltivata con passione e dedizione un anno intero, in un’azienda ad oltre 300 mt sul livello del mare, senza accesso carrabile, circondata da boschi di castagno, in uno dei pochi posti dell’isola d’’Iscihia ancora del tutto incontaminato e fuori da centri abitati.

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*Il 4 dicembre 2013 Unesco ha riconosciuto il metodo tradizionale di vinificazione georgiano nelle anfore, Qvevri, come patrimonio intangibile dell’umanità. La Società Agricola ISCHIABIO srl conta oltre 3 ettari, tra vigneto, orto, alberi da frutta, ulivi e bosco di castagni ed applica nei suoi processi produttivi le migliori pratiche ambientali per la salvaguardia delle risorse naturali e rigorosi criteri in materia di benessere animale; è sottoposta all’attività di controllo e certificazione dalla società CCPB s.r.l., nel rispetto dei Regolamenti comunitari e delle disposizioni nazionali sulla produzione biologica.

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Dal 2018 la società è iscritta all’albo della regione Campania delle Fattorie Didattiche e collabora con le scuole dell’isola d’Ischia per fa sì che le nuove generazioni possano capire sempre di più l’importanza del rispetto della natura, della biodiversità e del proprio territorio.

Foto Giovan GIuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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