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Cronaca di una vergogna: una colonia di gatti uccisa ad Ischia Ponte

Di Sara Mattera

E’ una strage silenziosa quella che si sta consumando in queste ore in uno degli antichi borghi di Ischia. Una dozzina di gatti hanno, infatti, trovato la propria morte nei pressi di Ischia Ponte, nella zona dello stradone, non lontano dalla sede dell’Inps e dal pub Auras. Un luogo in cui, a quanto pare, i mici andavano a trovare rifugio nei pressi di una villa abbandonata. A raccontarci la vicenda, Antonio Cannavo, un anziano signore che da diverso tempo accudiva la colonia di gatti e che da qualche giorno avevano notato che ai suoi adorati mici stava accadendo qualcosa di sinistro.«Qualche giorno fa, mi sono accorto che uno dei gatti non stava bene. Pensavo che avesse il raffreddore, ma notando che non mangiava neanche più l’ho portato dal veterinaio. Quest’ultimo mi ha detto che il micio era stato avvelenato. Abbiamo cercato di salvarlo, ma ormai era troppo tardi ed è morto poche ore dopo. Il giorno seguente, sono tornato nella zona per dare da mangiare agli altri gatti, ma, purtroppo, uno dopo l’altro, li ho trovati morti. In questi giorni, i cancelli della villa in cui i gatti andavano a dormire, sono aperti perché ci sono degli operai che stanno svolgendo dei lavori. Dopo aver trovato i primi gatti morti, ho chiesto loro se  avessero visto gli altri mici che non vedevo in giro e mi hanno detto che ne avevano trovato qualcuno morto e che lo avevano sotterrato». A sterminare tutti i poveri gatti, dunque, pare sia stato proprio il veleno, nemico numero uno dei felini che spesso finiscono per mangiarlo sottoforma di bocconi velenosi appositamente posizionati come esche per i topi o per assumerlo dopo aver ingerito un topo avvelenato. Ed è proprio sulla presenza dei topi nella zona che il signor Antonio si sofferma: «In questa zona, specie vicino l’Auras ci sono molti topi. Da quando c’erano i gatti, però i topi erano spariti o comunque non ce ne erano più tanti. Non so chi possa essere stato a mettere il veleno, forse quello del pub oppure qualcun altro a cui davano fastidio i topi o, chissà, proprio i gatti. Non lo so, ma intanto questi poveri animali sono tutti morti». Della colonia di gatti, infatti, solo tre sarebbero i superstiti rimasti, anche se persiste ancora il rischio che il veleno, nelle prossime ore, potrebbe fare nuove vittime. Entro i cancelli della villa, infatti, ci sarebbero altri gatti, nati da poco che, in queste ore, spaventati dall’arrivo degli operai, o forse, chissà, rimasti privi della mamma anch’essa uccisa dal veleno, sarebbero scappati e sono ora a zonzo per la zona. «Ho paura- ci dice Antonio- che anche questi micini possano morire. Purtroppo, ho provato a cercarli, ma non sono riuscito a trovarli. Sono piccoli, avranno si e no un mese. Sono veramente dispiaciuto di quanto è accaduto. Non so chi sia stato, ma chiunque esso sia non so come faccia a dormire la notte sapendo di aver ucciso questi poveri animali. Erano bellissimi e facevano tenerezza. Che male gli avevano fatto?» Mentre ci dice queste parole, il signor Antonio non può fare a meno di commuoversi pensando alla orrenda fine che hanno fatto i suoi adorati gatti. L’anziano signore, infatti, era molto affezionato ai mici, pur non essendo di sua proprietà e ogni giorno andava a trovarli portando loro da mangiare e da bere. Un affetto reciproco, a quanto pare,dal momento che i gatti non appena lo vedevano gli correvano incontro. «Ormai mi conoscevano. Sapevo perfino chi preferiva i croccantini e chi la pasta».  Dei suoi amici a quattro zampa, ora, non  ne è rimasto solo che qualche superstite e la tristezza di non aver potuto fare nulla per impedire questo scempio. Purtroppo, quella del signor Antonio non è la prima segnalazione. Già un mese fa, una delle volontarie solite prendersi cura dei gatti, aveva segnalato la dipartita di alcuni mici nati da poche settimane che erano stati allontanati dalla propria mamma che non aveva potuto più allattarli. Lo scorso anno,poi, un’ intera colonia di gatti in via Morgioni era stata sterminata sempre col veleno ed era stata anche sporta una denuncia contro ignoti ai carabinieri. Senza togliere, poi, la vicenda del gatto trovato impiccato a fondo Bosso. Una strage infinita, insomma, quella dei gatti randagi, che sembra difficile da arrestare perfino per i tanti volontari che si occupano quotidianamente dei tanti mici della strada. Mici il cui numero aumento di mese in mese, nonostante si cerchi di trovare loro una sistemazione. Purtroppo, il lavoro dei volontari non basta e non tutti i gatti hanno la fortuna di incontrare persone come il signor Antonio,disposte a dar loro anche solo semplicemente da mangiare senza far loro del male. E molti, purtroppo, finiscono per trovare la peggior morte proprio per mano dell’uomo.

 

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