È stato uno dei luoghi più battuti dagli sfortunati turisti del lunedì in albis, tartassati da cielo grigio mattutino e una scarica di acqua e vento pomeridiano che ha rovinato braci, scampagnate e l’idea di passare una pasquetta all’aria aperta. Complice un isolamento che attira malintenzionati d’ogni tipo, via Cretaio è una delle strade più battute da chi intende abbandonare rifiuti sul ciglio della strada. E non solo semplici sacchetti ripieni di rifiuti domestici, ma anche eternit e scarti edilizi. E a poco sono valse le numerose denunce effettuate nelle scorse settimane e mesi passati. I rifiuti fotografati e portati all’attenzione dell’opinione pubblica e delle amministrazioni sono rimasti lì dove sono stati lasciati da chi, con un’indolenza incivile, non ha ritenuto necessario attendere, con una precisione e pazienza doverosa per il rispetto della collettività, l’apertura dei cancelli delle oasi ecologiche.
Rimane così una delle offese più gravi che si possa fare al meraviglioso patrimonio arboreo conservato al Cretaio, tra Barano e Casamicciola, ovvero distruggere un panorama immacolato, ricolmo di verde e aria pulita con sacchetti plastica lasciati dappertutto e, cosa ben più grave, con rifiuti speciali lasciati alle intemperie con potenziale grave danno per la salute di chi abita da quelle parti. Poco ha fatto l’annuncio diramato dall’amministrazione di Barano dell’installazione di telecamere mobili sul territorio per scovare gli sporcaccioni. Il temerario che abbandona, quasi come un gesto di sfida, rifiuti dappertutto c’è sempre, segno dell’inciviltà radicata difficile da estirpare, un po’ come la malerba. “Aiutaci a fare la differenza, rispettando i giorni e gli orari di conferimento” recita il cartello posizionato a pochi metri dal centro di conferimento rifiuti e a poca distanza dai cumuli di immondizia lasciati sul ciglio della strada da chi evidentemente non solo non ha avuto nessuna attenzione a rispettare quegli orari ma anche ha voluto anche giocare una beffa agli occhi di chi, la maggioranza, i rifiuti li consegna lì dove deve.
Ma non basta. il Cretaio risulta abbandonato anche nelle zone dedicate agli escursionisti, gli esploratori dei sentieri ischitani disseminati un po’ in tutto il territorio, se volessero raggiungere il Cretaio a piedi da Fiaiano e tagliare presso la scorciatoia immersa nel verde e che porta nel pavimento testimonianza degli antichi sentieri di basoli, si troverà di fronte a piccoli smottamenti che rendono difficile e pericoloso il passaggio. Una situazione lasciata nel più completo abbandono. Non si è provveduto a ripulire e mettere in sicurezza la strada né a indicare con un cartello la pericolosità cui va incontro chi volesse approfittare della strada pedonale per aggirare il tornante che da Fiaiano porta al maneggio dei cavalli. Segno di un’isola lasciata all’abbandono, soprattutto nelle zone periferiche. Un cambiamento di mentalità non è più soltanto doveroso, ma vitale, per il futuro stesso dell’isola d’Ischia e della sua vocazione turistica che è sporcata da queste manifestazioni di inciviltà non più tollerabili.