CULTURA & SOCIETA'

Cresce il culto per San Domenico, il Santo della parrocchia più antica dell’isola. Oggi si ricordano gli 800 anni dalla volata al cielo del frate domenicano

OGGI 8 AGOSTO 2021 IL PARROCO DON GIUSEPPE NICOLELLA IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SAN DOMENICO, IL SANTO AMICO DEI CANI. RIVOLGE AI SUOI PARROCHIANI PAROLE DETTATE DAL CUORE E DALL’ANIMA: “ Sono passati 800 anni da quando il nostro Santo concluse il pellegrinaggio terreno per entrare nella gloria del cielo, eppure la sua figura risulta attualissima e provocatoria: egli ci esorta a conoscere Cristo, a soccorrere i poveri, a vivere da fratelli , ad amare e servire la Chiesa. Lasciamoci attrarre da tale esempio di Santità. Fedeli carissimi, siamo come una piantina: delicati, bisognosi di nutrimento e di cure, del calore del sole come dall’essere protetti dai venti e dalle intemperie. Le giornate della festa ci offrono ciò che ci occorre: sotto lo sguardo di Maria SS. E di San Domenico riceviamo il cibo abbondante della tavola e dell’Eucarestia, il calore della grazia del perdono, il tenero abbraccio di una comunità in festa, il concime dell’aggiornamento culturale. Grati a Dio per questo rinnovato dono, predisponiamoci ad accoglierlo e a viverlo con intensità”

San Domenico, ovvero l’altra metà della estesa parrocchia comune San Domenico-San Antuono (San Antonio Abate) è da sabato 31 luglio scorso in festa, e ne avrà fino a domenica 15 giorno dell’ Assunta, passando più specificamente per la giornata festiva di oggi dedicata a San Domenico, con un ricco programma bene articolato a misura della fedele comunità parrocchiale della zona alta del Comune d’Ischia, che segue con intensa devozione i due Santi di riferimento, San Antuono accostato al maiale e ad altri animali domestici e San Domenico amico dei cani, con uguale partecipazione e spirito votivo. Quindi oggi, 8 agosto, giorno del Signore, ricorre la solennità di San Domenico di Guzman, il santo di quella parte di parrocchia fra le più antiche dell’isola.

Questa festa patronale di zona, nel mezzo della campagna che estende i suoi confini fra Cartaromana e San Michele coinvolgendo la vasta area perimetrale esterna del cimitero locale, è vissuta dall’intera comunità parrocchiale con la fede genuina e sincera verso il Santo protettore (anche dei cani) e col senso irrinunciabile della tradizione. Garante di questi sentimenti in pratica e nello spirito, si pone l’attivissimo ad amato parroco Don Giuseppe Nicolella che si rivolge ai suoi parrocchiani in questi giorni di festa della parrocchia con le seguenti parole espressive dettate dal cuore e dall’anima: “Sono passati 800 anni da quando il nostro Santo concluse il pellegrinaggio terreno per entrare nella gloria del cielo, eppure la sua figura risulta attualissima e provocatoria: egli ci esorta a conoscere Cristo, a soccorrere i poveri, a vivere da fratelli , ad amare e servire la Chiesa. Lasciamoci attrarre da tale esempio di Santità. Fedeli carissimi, siamo come una piantina: delicati, bisognosi di nutrimento e di cure, del calore del sole come dall’essere protetti dai venti e dalle intemperie. Le giornate della festa ci offrono ciò che ci occorre: sotto lo sguardo di Maria SS. E di San Domenico riceviamo il cibo abbondante della tavola e dell’Eucarestia, il calore della grazia del perdono, il tenero abbraccio di una comunità in festa, il concime dell’aggiornamento culturale. Grati a Dio per questo rinnovato dono, predisponiamoci ad accoglierlo e a viverlo con intensità”.

Si parlava del ricco programma della festa che sta impegnando tanti giovani , ragazze, ragazzi e bambini ciascun o col proprio compito nelle funzioni religiose e negli spettacoli esterni per animare il più possibile l’ambiente ben preparato e contagiato per altro da un entusiasmo che accomuna tutti, genitori e nonni. Sono tutti lì, specie oggi che è il giorno del “loro” San Domenico, col vestito della festa a seguire i momenti emozionanti della giornata particolare viva e lucente con i colori della natura e l’atmosfera mistica che sprigiona dal Tempietto dove, fin dal 1469, fu aperto un convento di frati Predicatori e i Domenicani vi abitarono per circa due secoli. L’attuale Chiesa, però, non è quella quattrocentesca perché fu semidistrutta da un terremoto nel 1557. L’ultima ristrutturazione è avvenuta negli anni 1983/84 ed è stata consacrata dal Vescovo Mons. Antonio Pagano il 27 maggio 1990. Il quadro raffigurante la Madonna del Rosario è ora al centro dell’abside, da quando è stato incoronato solennemente dal compianto Vescovo Mons. Filippo Strofaldi il 25 maggio 2003 nell’anno del S. Rosario indetto dal Papa Giovanni Paolo II. Sin dal 1870 è fortissima la venerazione della Madonna sotto il titolo della Misericordia. Fino agli anni 50 i festeggiamenti esterni in onore di San Domenico con relativa processione del Santo e della Madonna della Misericordia, si svolgevano nella piccola contrada di San Michele nella cui piazzetta e lungo la strada da dove parte la stradina che conduce al cimitero ed a San Domenico stazionavano piccole bancarelle del torrone e del mellone.

Di fronte alla stradina che porta al cimitero e quindi alla chiesa di San Domenico, secondo i nostri ricordi di fanciullezza, si posizionava il noto pasticciere del “ Bar Ischia” Emilio Di Meglio col suo banchetto di bibite e di gelati al bacio di cioccolato fatti col primitivo sistema artigianale. La Festa di San Domenico fa parte di quel ristretto novero delle storiche piccole feste patronali estive di zona che si organizzano da sempre nel Comune di Ischia. Infatti essa si affianca alla Festa di San Pietro che si effettua il 29 giugno, alla Festa della Madonna del Carmine che si tiene il 16 luglio e alla Festa dell’Addolorata che ha luogo il 15 settembre. L a Festa per osannare San Domenico che pochi fedeli identificano per San Domenico di Guzman, anche perché non esistono testimonianze certe che il Santo discenda dalla nobile famiglia dei Guzmán, è attesa ed accolta ogni anno con sempre più fervore di fede e spirito innovativo intorno ed all’interno della comunità parrocchiale dove si programmano cose belle, istruttive, sociali, culturali e di sano svago in cui tutti si rendono partecipi. Citiamo la Corrida di ieri sera sabato 7 agosto che ha fatto seguito alla particolare messa di mezzanotte, alla Festa della trasfigurazione e dell’VIII anno centenario della morte di San Domenico. Il giorno solenne di oggi, dopo il sorgere del sole, si apre di primo mattino con messe in omaggio a San Domenico a partire dalle ore 7.00, continuando alle 8,00, 9.00, 10.00, 11.00 con la supplica al Santo e lo sparo della tradizionale Diana alle 12.00. Ultima celebrazione eucaristica della giornata particolarmente festiva domenicale in Chiesa il parroco Don Giuseppe Nicolella la terrà a prima sera alle 19.00.

Poi trasferimento al piazzale dove questa sera alle 20.30 avrà luogo la Messa solenne con panegirico di San Domenico animata dalla Schola Cantorum Lauretana diretta dal Maestro don \Giuseppe Iacono. Interverrà decimino di ottoni Pithaecusa Brass. Al rientro in Chiesa canto del Te Deum, Benedizione Eucaristica e canto dell’Inno al Santo. Ma non è finita qui. La festa con vari altri eventi proseguirà fino al 15 agosto solennità dell’Assunta, a cominciare subito da domani 9 agosto con messe alle 9.00 e 10.00 del mattino e solenne concelebrazione del clero diocesano presiedutada Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gennaro Pascarella Vescovo di Ischia per il XXV anniversario di ordinazione sacerdotale di Don Carlo Candido e di Don Pasquale Trani. Nei giorni precedenti alla festa di oggi hanno avuto luogo per la gioia dei parrocchiani eventi come il concerto lirico sinfonica della banda musicale Città di Ischia diretta dal Maestro Nello Castaldi con il e tenore Ivan Lualdie il soprano Beatrice Amato (31 luuglio), la mini Corrida per bambini (1 agosto), la sfilata degli Amici a Quattro Zampe Cani in Passerella (2 agosto), la presentazione del Prof. Diacono Agostino Di Lustro del suo ultimo libro sulle statue, quadri ed icone varie di San Giuseppe esposte nelle Chiese dell’isola (3 agosto), la conferenza di M. Roberto Bonaventura su Arte, Fede e Talenti: la serata incontro col Padre Predicatore sulla spiritualità e d il pensiero A Tavola con San Domenico (4 agosto). Ecco due fra i tantissimi significativi episodi della vita del Santo. IL RITRATTO FISICO… Aveva questo aspetto: era di statura media, di corporatura delicata, la faccia bella e un poco rossa, i capelli e la barba leggermente rossi, belli gli occhi. Dalla sua fronte, e fra le ciglia, irraggiava un certo splendore, che attirava tutti a venerarlo e ad amarlo. Sempre ilare e giocondo, se non mosso a compassione per qualche afflizione del prossimo. Aveva le mani lunghe e belle. Aveva una grande voce bella e risonante.

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Non fu affatto calvo, ma aveva la corona della rasura del tutto integra, cosparsa di pochi capelli bianchi. PROTETTORE DEI CANI – Alla madre Giovanna, prima che lo concepisse, era parso in visione, di portare in seno un cagnolino, il quale tenendo in bocca una fiaccola ardente, una volta uscitole dal grembo, sembrava dar fuoco a tutto il mondo. Ciò prefigurava che ella avrebbe concepito un predicatore insigne che avrebbe destato le anime addormentate nel peccato, spargendo per il mondo intero quel fuoco che il Signore Gesù era venuto a portare sulla terra. Per questo nelle immagini, ai piedi di S. Domenico, spesso si trova un cane con una fiaccola in bocca. Giocando sulla assonanza delle parole, poi, i frati fon­dati da S. Domenico, i Domenicani, sono stati raffigurati come « i cani del Signore » ( = Domini canes), che difen­dono fedelmente la dottrina della Chiesa contro gli errori delle eresie. UNA STELLA PER SAN DOMENICO – Nelle immagini, S. Domenico viene raffigurato anche con una stella sulla fronte. È il ricordo di antiche tradizioni. Secondo alcuni storici, la madrina che lo tenne a battesimo vide una stella ri­splendere meravigliosamente sulla fronte del battezzato. Secondo altri, la mamma lo vide come se avesse il chiarore della luna in fronte. « Con la qual cosa — dice il B. Giordano — veniva evidentemente preannunciato che egli sarebbe stato dato in luce alle genti per illuminare coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte.

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Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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