di Isabella Puca
foto Franco Trani
Forio – È stata una mattinata di festa che gli alunni dell’istituto comprensivo di Forio, il personale scolastico e il nostro atleta difficilmente dimenticheranno. Ieri mattina, riuniti al campetto dell’istituto Balsofiore di Forio erano circa 450 i ragazzi che hanno accolto Gianni Sasso l’atleta paralimpico ischitano che, nemmeno un mese, fa conquistava il 9° posto nel paratriathlon a Rio De Janeiro. Tra musica, sport e diversi momenti che hanno visto i ragazzi protagonisti, la giornata entrerà sicuramente nella storia dell’istituto e nel cuore di quanti vi hanno partecipato. Il saluto iniziale è stato affidato alla dott.ssa Conti, dirigente dell’istituto, «grazie a tutte le persone che hanno realizzato questo sogno e grazie soprattutto a Gianni Sasso. Ci hai insegnato il coraggio, dobbiamo prendere il nostro cuore e lanciarlo oltre l’ostacolo, se pensi che sia impossibile allora si può fare. Siamo una scuola unita che insieme, grazie ai docenti meravigliosi a cui va il mio applauso, siamo una grande squadra dove ognuno é importante e fondamentale. I nostri bimbi con problemi lo sanno, sono la nostra forza e ricchezza». I ragazzi delle scuole medie sono arrivati a piedi in un unico corteo; stringendo cartelloni colorati tra le mani sono stati accolti dall’applauso della loro preside. In pochi minuti il campetto si è riempito di colori e di bambini emozionati che, con un vero e proprio tifo da stadio, hanno accolto il campione ischitano. A presentare la mattinata il professore Gaetano Maschio che ha sottolineato come i cartelloni e i vari momenti sono stati preparati dai ragazzi in dieci giorni in cui l’intera comunità scolastica si è dedicata a Gianni e a quelle che sono state le emozioni che ciascuno ha vissuto nel momento in cui ha assistito alla gara in televisione. I primi a esibirsi sono stati i ragazzi delle prime medie che, attraverso il linguaggio dei segni, imparato per comunicare con un loro compagno, hanno interpretato una bellissima canzone. Poi è arrivato il momento delle seconde che si sono esibiti con una composizione di immagini e parole su “What a wonderful word”. Per ciascuno di loro una maglietta blu e una frase sul tema della diversità e della sfida tratte da grandi autori come Oscar Wilde e Paolo Borsellino. Emozionati i ragazzi sono stati perfettamente coordinati dai propri docenti facendo seguito alla scaletta preparata per la mattinata che ha visto un altro momento musicale con “We are the champions”. Si sa la fantasia è tra le doti più grandi di quell’età e con essa sono riusciti a scrivere un bellissimo testo per una canzone. Il titolo è “diversamente uguale” e Teodor, l’autore del testo, l’ha interpretata insieme a tutta la seconda C. Tra musica rap e pop è stato un momento davvero coinvolgente. I ragazzi di terza si sono poi riuniti intorno al loro campione per una vera e propria intervista. Senza alcun timore, microfono alla mano, si sono presentati e hanno rivolto a Gianni domande sull’esperienza vissuta a Rio. Le emozioni provate nel momento in cui ha avuto la convocazione, la delusione di non essere riuscito ad andare alle Olimpiadi di Londra e ancora i pensieri prima di iniziare la gara e l’esperienza del Villaggio Olimpico.
«A Rio mi sono emozionato – ha detto Gianni ai ragazzi – oggi mi state facendo piangere. Quella delle Olimpiadi di Londra era un’idea di appena 6 mesi prima, erano le prime volte che mi cimentavo in uno sport diverso. Dinanzi alla mancata convocazione pensai che forse non ero così forte, poi, dopo la maratona mi sono detto, “no, stavolta ci riprovo sul serio”. L’esperienza del villaggio olimpico è stata grandiosa, eravamo tutti felici e contenti. Eravamo tutti amici provenienti da ogni nazione del mondo, sarebbe bello che fosse cosi anche nella vita». Il nostro atleta ha raccontato ai ragazzi dei momenti difficili, di quando a 16 anni a causa di un incidente stradale perse una gamba, un momento davvero terribile per chi come lui voleva diventare un calciatore, ma che è riuscito a superare grazie alla forza e alla determinazione. «Se ho mai avuto atti di bullismo? Mai, ma nel mio approccio al mondo del lavoro qualche piccola discriminazione l’ho avuta». «Per noi sei un esempio da seguire – gli dice uno dei ragazzi alla fine dell’intervista – ci hai insegnato che non dobbiamo arrenderci mai e che in ognuno di noi c’è un bruco che può diventare farfalla». È stata ancora una coreografia ad animare la festa, un puzzle composto dai ragazzi con su la scritta “Dove non arriva il corpo, arriva la mente; dove non arriva la mente arriva lo spirito”. Mentre i ragazzi dell’Olympic Judo Forio hanno dato una dimostrazione del loro sport, poco più in là Gianni Sasso ha fatto dei palleggi con alcuni ragazzi delle medie, contenti ed emozionati di questo momento condiviso con un campione. Una foto per immortalare il momento e ancora tanti appalusi che hanno portato al centro del campetto la dirigente Conti per i saluti finali. “A Gianni Sasso, atleta foriano nel mondo, il tuo esempio ha dimostrato quanto la forza di volontà e lo spirito di sacrificio contino nella vita”, è questo il testo della targa donata dalle mani della dirigente Conti al campione foriano che, emozionato per tutto quell’affetto, ha voluto donare all’intero corpo scolastico la casacca indossata durante l’ultima maratona che gli ha dato l’accesso alle Olimpiadi di Rio. A una a una, le diverse classi dell’istituto hanno donato t- shirt, cartelloni e diversi lavori creati per il “leone foriano”, orgoglio di tutta l’isola d’Ischia. «Credere nei sogni è importante, – ha concluso Gianni – e credere nel sogno olimpico è una cosa fantastica. Per far sì che si avveri ci vuole però allenamento duro e ricordate: mai abbattersi dinanzi alle difficoltà».