Crac Pegaso, nuovo rinvio per assenza del giudice
Slitta ancora la testimonianza del curatore fallimentare della società che gestiva la raccolta rifiuti a Forio: manca uno dei componenti del collegio
Si aggiunge un nuovo rinvio nel processo per il fallimento della società Pegaso. Stavolta tuttavia la motivazione formale è inedita. L’assenza di uno dei tre magistrati che compongono il collegio c della settima sezione penale del Tribunale di Napoli, la dottoressa Scandone, ha imposto lo slittamento dell’udienza, che è stata fissata a maggio, quando un’altra componente del collegio sarà sostituita da un giudice onorario, causa maternità. Fra due mesi il programma resta dunque lo stesso: si cercherà di ascoltare il professor Bocchini, liquidatore della Pegaso, il quale mosse numerose accuse nei confronti degli ultimi amministratori della società, deputata a gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Forio fino al fallimento, dichiarato nel 2011 dal Tribunale di Napoli. Bocchini puntò il dito soprattutto sull’insufficienza canone, a suo dire del tutto inadeguato a far fronte ai costi del servizio e alla già consistente massa debitoria, che rese vana anche l’estensione della quota di partecipazione pubblica. Gli imputati, Franco Monti e Salvatore Serpico sono chiamati a difendersi dall’accusa, lanciata dalla Procura, di aver provocato in modo fraudolento la bancarotta della società. Una vicenda che chiama in causa le responsabilità della politica foriana nella ventennale storia della Pegaso, che sin dalla sua costituzione, nel 1991, evidenziò immediatamente gravi difficoltà economico-finanziarie, fino all’epilogo avvenuto oltre un lustro fa.