Una busta delle lettere aperta, svuotata del suo prezioso contenuto: una mascherina FFP3, quelle che in questi giorni sono fondamentali per ogni medico e infermiere che si trova in prima linea nelle corsie degli ospedali, uno strumento di fondamentale necessità per evitare il contagio e per impedire che si propaghi. La consegna del plico vuoto avviene a Siena e la sorpresa che si disegna nel volto della sbalordita destinataria è della dottoressa Arianna Napoleone, medico ischitano che lavora in Toscana ormai da anni, protagonista di questa brutta pagina di storia ai tempi dell’epidemia da Covid-19.
«L’ultimo passo verso il baratro – scrive la dottoressa sui social, dove ha raccolto la solidarietà di centinaia di persone – è il furto della posta. c’erano dentro delle mascherine che generosamente un amico mi aveva spedito. Dentro c’era un messaggio per me, era chiaro che le mascherine non sarebbero state usate per andare a buttare l’immondizia ma per il mio lavoro. Sono curiosa di sapere – conclude con amarezza la dottoressa – chi vi curerà quando ci saremo ammalati tutti. Forse il lievito di birra che avete recuperato sani e salvi con la vostra ffp3 nuova fiammante?»
La rabbia fa posto al sarcasmo, unica arma rimasta per la dottoressa che ora, come migliaia di colleghi, si trova sprovvista di un fondamentale strumento per prevenire il contagio, ridurlo e tenerlo a bada. E sono proprio gesti incivili come questi furti che ritardano il nostro tanto agognato ritorno alla normalità, rendendo sempre più difficile, nonostante gli sforzi colossali adottati dal Governo, la possibilità di contenere il contagio, soprattutto nei luoghi più sensibili, come le corsie degli ospedali. Qualcuno, prima che la busta arrivasse a destinazione con stessa sorpresa del portalettere, ha riconosciuto tastando il contenuto della busta e non ci ha pensato due volte a saccheggiarne il contenuto. Di questi tempi è difficile trovare finanche le più semplici mascherine usa e getta, quelle che dovremmo indossare tutti per evitare che asintomatici e paucisintomatici possano propagare la diffusione del virus, senza nemmeno rendersene conto. Privare i professionisti della Salute di strumenti così difficili da trovare, per destinarli probabilmente al mercato nero della compravendita on-line o allo smercio sottobanco è un vero crimine ai danni della salute pubblica.
CHI HA BISOGNO DELLE MASCHERINE FFP2 E FFP3
Ma a cosa servono e chi deve indossare le mascherine con la valvola? I facciali filtranti (mascherine FFP2 e FFP3) sono utilizzati in ambiente ospedaliero e assistenziale per proteggere l’utilizzatore da agenti esterni (anche da trasmissione di infezioni da goccioline e aerosol), sono certificati ai sensi di quanto previsto dal D.lgs. n. 475/1992 e sulla base di norme tecniche armonizzate. Le mascherine sono realizzate con tre strati di tessuto non tessuto a diversa densità. Lo strato esterno protegge dallo sporco, quello intermedio filtra, mentre quello interno. Le Ffp2 filtrano oltre il 92% delle particelle sospese nell’aria, mentre le Ffp3 arrivano a valori pari o superiori al 98%. “Esistono anche maschere Ffp2 e Ffp3 fondamentali per il personale sanitario, sono davvero uno spreco per chi invece in questi giorni deve uscire soltanto per fare la spesa.