Covid-19, Boston monitora anche il Rizzoli
Un centro di ricerca sta utilizzando un approccio terapeutico con un farmaco statunitense, la sperimentazione riguarda anche il nostro ospedale
Le attività del COVID19 negli ospedali di Pozzuoli, Ischia, Frattamaggiore e Giugliano sono sotto la lente di un centro di ricerca di Boston. Qui, infatti, in provincia di Napoli, si sta utilizzando su venti pazienti – attualmente il maggior numero di casi al mondo – un approccio terapeutico con un farmaco statunitense: l’eculizumab, un anticorpo monoclonale prodotto con la tecnologia del DNA ricombinante e approvato per il trattamento di malattie rarea: la sindrome emolitico uremica atipica e l’emoglobinuria parossistica notturna. Anche questo farmaco, come il tocilizumab sperimentato al Cotugno, contrastala risposta infiammatoria polmonare determinata dal COVID19; nel caso dell’eculizumab, però, il farmaco non interviene nella parte finale del processo infiammatorio, ma a monte.
Il lavoro dell’ASL Napoli 2 Nord anticipa analoghe ricerche che stanno partendo negli Stati Uniti, con lo stesso tipo di farmaco. I primi risultati di questo studio saranno pubblicati già nei prossimi giorni su riviste scientifiche internazionali, a firma tra gli altri, di tre primari del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli: Francesco Diurno, primario della Terapia Intensiva, Fabio Numis, primario della Medicina d’Urgenza, Gaetano Facchini, primario dell’Oncologia.
L’approccio di Boston nell’ASL Napoli 2 Nord viene integrato dall’uso di anticoagulanti in tutti i pazienti COVID 19. Tale terapia, sempre più in utilizzo in diverse realtà italiane, è stata adottata dal confronto degli esami diagnostici e dalla condizione clinica dei pazienti. Dice il Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord, Antonio d’Amore: “Questo studio è frutto di un lavoro comune fatto dai medici, gli infermieri, gli oss, i farmacisti, i biologi, i tecnici. È motivo di grande orgoglio vedere che una ricerca potenzialmente tanto importante parta da un’Azienda Sanitaria territoriale campana. Il nostro Sistema Sanitario ha capacità, competenze e risorse enormi che stanno evidenziando tutta la propria valenza in questo momento di difficoltà per tutti noi. Da queste persone e da queste competenze dobbiamo ripartire.” La ricerca è attualmente in fase di pubblicazione su una rivista internazionale impattata (accreditata presso la comunità scientifica con un impact factor).