ISCHIA. Sono circa 2mila le adesioni alla raccolta di firme promossa dai cittadini di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio per richiedere la proroga dello “Stato di Emergenza Terremoto”, dichiarato dal Consiglio dei Ministri il 29 agosto 2017, in conseguenza al terremoto del 21 agosto dello stesso anno. La fase di emergenza inizialmente è stata predisposta per un anno e successivamente, ovvero lo scorso agosto, è stata prorogata per sei mesi. La scadenza, quindi, è per il prossimo 24 febbraio. Chi ha subito il terremoto non ci sta e ha chiesto che “vengano completati gli interventi di messa in sicurezza e di riduzione del rischio residuo” previsti sul territorio, ed affidati allo stesso commissario per l’emergenza. Secondo gli organizzatori “la cessazione dello ‘Stato di Emergenza Terremoto’ sarebbe un’ipotesi non del tutto confortante e volgendo lo sguardo al Centro Italia, senza un delegato all’emergenza, i tempi per Cas – contributo autonoma sistemazione – ed alloggiati sarebbero allungati”. Il 29 agosto 2017, ad una settimana dal sisma, l’architetto Giuseppe Grimaldi fu nominato commissario delegato per l’emergenza terremoto di Ischia con un’ordinanza firmata dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Resterà in carica fino a febbraio. «Ma non è che in quella data – ci spiega – tutto d’un tratto lo stato di emergenza si concluderà».
Ed allora quando finirà l’emergenza?
«Sarà una scelta politica del Consiglio dei Ministri eventualmente di prorogare lo stato di emergenza. Per ciò che mi riguarda l’emergenza dovrebbe terminare quando tutti coloro che hanno perso la casa ritornano ad averla, quando tutte le attività produttive ritornano a pieno regime, quando le scuole riaprono. Anche perché finita l’emergenza non significa che la popolazione viene abbandonata a sè stessa. Sostengo, inoltre, che ci sia un’emergenza formale ed una sostanziale. Formalmente l’emergenza può durare al massimo 24 mesi, ma di fatto non certo termina».
Ridare una casa agli sfollati non è compito del Commissario per la ricostruzione?
«Sì. Ricostruire è il compito del Commissario Carlo Schilardi. Ma io, come commissario per l’emergenza, assieme alla mia squadra abbiamo assicurato a tutti una sistemazione dignitosa sin dal primo giorno».
Al momento qual è lo stato dei terremotati ad Ischia?
«Sono ancora 280 le persone che vivono in albergo (dato aggiornato al 22 dicembre). E credo che comunque non sia dignitoso. Ognuno di noi, anche se in vacanza, dopo una settimana che dorme e vive in albergo desidera la propria casa, il proprio letto e le proprie comodità. Immaginiamo i disagi che vivono coloro che da un anno sono in una stanza di albergo. Sulla loro sistemazione si sta concentrando la mia azione. Spero che in tempi brevi queste famiglie possano trovare una casa».
Ritiene che lo stato di emergenza, così come sostengono 2mila cittadini dell’isola debba essere prorogato?
«Ci sono tante cose che ancora che devono essere completate. È evidente che non certo il 21 febbraio termina di fatto l’emergenza. O meglio: potrebbe terminare formalmente, ma non in modo sostanziale. Ed è evidente che le due non vanno di pari passo».
Qual è il suo obiettivo prima del 21 febbraio 2019, data che detta la fine dell’emergenza?
«Vorrei che nessuno più possa vivere in albergo. Vorrei che tutti possano avere una sistemazione dignitosa e possano tornare alla normalità. In questo anno ho lavorato tanto. Ho cercato sempre di alleviare i disagi, le difficoltà e le sofferenze dei terremotati».
Prego.
«In questo anno sono stati stanziati, per l’emergenza, 38milioni di euro. All’inizio erano solo 9 e piano piano siamo riusciti a far finanziare interventi per un totale di circa 30milioni in più. Per la ricostruzione che verrà invece, sono stati stanziati 48 milioni di euro spalmati in un triennio. Ciò significa che i fondi ci sono stati e sono stati spesi per la popolazione di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio d’Ischia».
.Francesca Pagano ..