«Così ho lavorato per la sanità isolana», al Rizzoli il bilancio di Antonio D’Amore

Il Direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, il cui mandato scade il 19 luglio, nella conferenza stampa svoltasi nel nosocomio lacchese ha rivendicato i progressi raggiunti negli ultimi anni, senza dimenticare le criticità che tuttora affliggono la struttura

Una conferenza stampa per ribadire quanto di buono fatto finora, e quello che si farà a breve per risolvere le criticità che, nonostante tutto, persistono nella sanità isolana. Il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, dottor Antonio D’Amore, che a luglio lascerà la carica, ieri mattina ha incontrato la stampa locale nell’ufficio della neodirettrice sanitaria dell’Ospedale Rizzoli, dottoressa Elvira Bianco, presente insieme a tutti i capireparto: i direttori di dipartimento Enrico Bianco, Francesco Diurno, Alberto Marvaso, Gerolamo Sibilio, Lia Aiardo.  «L’assistenza sul territorio può sempre essere migliorata», ha esordito D’Amore, che ha subito aggiunto con una punta di polemica: «ma io sono un amante della verità, e sono anche un po’ stanco di sentir dire che su Ischia l’Asl non ha fatto nulla di concreto. Siamo qui per illustrare quello che è stato fatto. E sappiamo bene che esso non è mai abbastanza, perché c’è sempre molto altro da fare».

GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI E QUELLI IN VIA DI COMPLETAMENTO

Il direttore ha così iniziato a snocciolare una lunghissima serie di dati e di obiettivi raggiunti dal 2016, anno della sua nomina, fino ai mesi più recenti, a partire dalla ristrutturazione della medicina, ginecologia e radiologia, con una nuova sala operatoria ginecologica e la ristrutturazione della sala parto, il tutto per un investimento di quasi mezzo milione di euro a cui va aggiunta la nuova Tac a Procida (300mila euro). Non solo: il dottor D’Amore ha ricordato l’installazione del Triage e l’informatizzazione del Pronto Soccorso con l’avvio dell’Obi (osservazione breve intensiva), l’elettrofisiologia cardiologica, la microchirurgia oculistica (160 interventi in un anno). Tutte misure attivate ex novo, partendo dal nulla, come le biopsie radioguidate, ma anche il nuovo mammografo donato dalla fondazione Leonessa, le nuove culle e incubatrici in pediatria, la ristrutturazione del presidio di San Giovan Giuseppe, i display d’attesa nel Pronto Soccorso, i nuovi letti in Rianimazione e Cardiologia. «Tutto ciò – ha continuato il dottor D’Amore – è stato fatto in due anni e mezzo, sfido chiunque a dirmi quale amministrazione ha investito tanto e in così breve tempo sul territorio». Tra le cose ancora da fare il direttore ha citato la nuova Tac a 64 slices ad alta definizione che è stata già ordinata e che dovrà essere installata tra ottobre e novembre, per un investimento di 350mila euro. Saranno aperti dieci nuovi ambulatori ospedalieri,  sarà avviato il Day Hospital di medicina e saranno consegnati i nuovi reni artificiali per la dialisi.

IL PERSONALE

Sul fronte del personale in organico, D’Amore ha esordito prima con le buone notizie: «Abbiamo appena terminato il concorso di cardiologia, e se tutto va bene il primo cardiologo prenderà servizio il 15 giugno, mentre un’altra cardiologa, la dottoressa Scotto, arriverà entro fine agosto, dopo essersi licenziata dall’ospedale di Castellammare». Il direttore generale ha comunque assicurato che la copertura sanitaria sull’isola sarà assicurata da turni interi dipartimentali: «L’ospedale di Ischia non sarà mai lasciato senza personale». Ventidue sono i medici entrati in servizio al Rizzoli dal gennaio 2016, mentre quelli cessati sono undici, dunque un saldo attivo di undici medici in più. D’Amore ha rivendicato in particolare il fatto che per Ischia sono state avviate ben nove procedure di reclutamento, di cui alcune sono andate completamente deserte. «Penso che per un Asl di un territorio di un milione e centomila abitanti, con quattro ospedali e tredici distretti, aver attivato nove procedure soltanto per Ischia sia sinonimo di grande attenzione». È stato inoltre attivato un accordo per far lavorare in modo extra i medici, con un costo sostenuto dall’Azienda di 1 milione e 800mila euro nel solo 2018: 30mila ore lavorate all’anno, equivalenti a quindici medici in più a settimana.

Per i medici specialisti ambulatoriali, D’Amore ha confermato la difficoltà a reperirne di disponibili a venire sull’isola: «Abbiamo inviato ben tremiladuecento telegrammi in un anno,  soprattutto per pediatria, ortopedia, cardiologia e neuropsichiatria, ma senza esito». In ogni caso al Rizzoli si è registrato un incremento settimanale del 27%   delle ore di specialistica nel 2019 rispetto al 2016. In relazione ai bandi per specialisti, sono andati deserti quelli in ortopedia, neuropsichiatria, medicina interna, medicina d’urgenza. Tutto ciò anche se Ischia per la specialistica sia considerata zona disagiata, dunque con la previsione di un 30% in più di retribuzione.  Parallelamente si è proceduto a reclutare in tre anni 72 nuove figure professionali (medici, infermieri ed OSS) anche per sostituire i pensionamenti e quanti hanno lasciato l’isola per altre strutture. Grazie a questo sforzo si è avuto un aumento degli infermieri del 5,5% rispetto al 2016 ed un aumento degli OSS del 56,26%. D’Amore ha ricordato che la difficoltà di reperire medici specialisti che si sta verificando in tutt’Italia, sulle isole diventa ancora più complessa, infatti dei 22 medici che sono entrati al servizio al Rizzoli nel periodo 2016/2019,  la metà di essi ha lasciato il proprio incarico per altra destinazione.

GESTIONE DI GRAVI EMERGENZE

L’ospedale Rizzoli, ha ricordato D’Amore, è stato comunque in grado di fronteggiare in modo esemplare almeno due casi di gravi emergenze. La prima e più nota è quella del sisma del 21 agosto 2017, riuscendo a gestire l’emergenza nelle prime ore post-terremoto, ma anche il supporto psicologico alle famiglie sul lungo periodo, senza dimenticare l’apertura straordinaria di ambulatorio medico per sostituire le attività dei medici di famiglia dal 31 agosto al 31 ottobre 2017. L’altro caso risale al febbraio del 2017, quando si verificarono alcuni casi di meningite a Serrara Fontana: in quell’occasione venne predisposta l’offerta di vaccinazione gratuita a tutta la popolazione residente sull’isola con vaccino quadrivalente, con l’allestimento di tre ambulatori vaccinali straordinari aperti a tutti. Furono vaccinate 4mila persone per un investimento complessivo di oltre 350mila euro. Il direttore generale ha sottolineato che questo caso viene attualmente proposto in tutta Italia dal professor Carlo Tascini del Cotugno come una “best practice” nel campo delle gestioni emergenziali.                                                               

I PROBLEMI ANCORA SUL TAVOLO

D’Amore ha citato i reparti di ortopedia e pediatria tra le maggiori criticità, anche se ha spiegato che a breve tramite bandi di concorso (i cui iter sono stati definiti “estenuanti” dal direttore generale) dovrebbero arrivare due nuovi ortopedici. L’Asl sta inoltre attendendo la chiusura del concorso per infermieri al Cardarelli per potersi convenzionare e assumere nuovo personale infermieristico.

Il direttore ha ribadito che la burocrazia è fonte di notevoli ritardi, perché anche i fondi europei eventualmente intercettati devono passare necessariamente prima dal Ministero per essere impiegati. D’Amore ha continuato a ripetere che l’assistenza sanitaria non è diminuita, come dimostra il fatto che il punto nascita è stato mantenuto, seppure in deroga, visto il numero di nascite inferiore a quello previsto per legge. Punto nascita che sarà difeso anche in futuro. «Non è questione di essere pro o contro il governatore De Luca. È necessario uscire dal Commissariamento», ha dichiarato D’Amore, rivendicando un aumento dei punti Lea (livelli essenziali d’assistenza da 105 a 170 punti. Secondo il direttore, Ischia e i suoi abitanti devono adeguarsi progressivamente all’informatizzazione delle prenotazioni, superando l’abitudine degli sportelli fisici informativi. Dopo un accenno alle potenzialità del termalismo isolano, che garantisce 6 milioni di introiti e che dovrebbe diventare parte integrante del turismo locale, D’Amore ha lamentato le basse percentuali di screening sull’isola, una pratica che invece è in grado di salvare la vita. Il direttore generale ha annunciato l’apertura di due punti di prelievo al di fuori delle mura ospedaliere, per agevolare gli utenti.

AMPLIAMENTO DEL RIZZOLI

Passando all’edilizia sanitaria, in base a quanto previsto dai Piani Regionali e dalla programmazione aziendale, per il Rizzoli è previsto un ampliamento di 30 posti letto, il mantenimento delle attuali specialità (è stata confermata la presenza dell’UTIC ) ed un allargamento dell’offerta assistenziale. I progetti di ampliamento prevedono la realizzazione di un nuovo padiglione di complessivi 1300 mq, per un investimento di circa 3,5 milioni di euro. Tale investimento ha superato tutti gli iter di approvazione ed è tuttavia ancora in attesa di essere sbloccato dall’aprile 2018 presso il Ministero della Salute. D’Amore ha spiegato che l’ampliamento passerebbe per un accordo con la Diocesi, titolare di alcune aree retrostanti alla struttura, mentre si attende soltanto l’autorizzazione per spostare i serbatoi attualmente sistemati sul tetto e collocarli in terra, ai fini di una maggior sicurezza per l’immobile. C’è la volontà di far rientrare diversi medici italiani attualmente all’estero, dove sono considerati tra le eccellenze del settore: l’Asl vuole che tali professionalità rientrino nella sanità nazionale.

In chiusura, D’Amore ha promesso un intervento per migliorare l’igiene del nosocomio lacchese, prima di rivolgere un augurio di buon lavoro alla nuova direttrice sanitaria, dottoressa Elvira Bianco. Nell’occasione, un accenno di polemica si è acceso con uno degli organi di stampa locali, circa le modalità della selezione che ha portato alla designazione della dottoressa in luogo del precedente direttore, dottor Capuano. Poi, D’Amore ha raggiunto in un’altra sala i sindaci isolani per discutere di un’altra patata bollente della sanità isolana: Villa Mercede.

Exit mobile version