Una serata celebrata al Zì Carmela di Forio, dedicata alle imprese, vero e proprio baluardo di resistenza in un periodo reso particolarmente difficile dal Covid. Un appuntamento – quello promosso dalla Confesercenti Isola d’Ischia – che ha visto una partecipazione numerosa e qualificata e che è stato aperto da un intervento in video conferenza del vicepresidente nazionale e regionale Vincenzo Schiavo, che ha voluto spiegare tutte le problematiche che la categoria sta affrontando quotidianamente su tutti i tavoli istituzionali, partendo proprio dall’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca, la n. 27 del 15 dicembre. Un provvedimento fortemente contestato da Schiavo che non lo ha nascosto: «Comprendiamo che il Governatore compie le scelte per salvaguardare la salute di tutti, ma non riusciamo a capire perché a pagarne lo scotto siano sempre e solo gli imprenditori. In questo periodo delle festività natalizie vendere bevande e cibi da asporto ai consumatori di passaggio è per le nostre attività un’importante opportunità di guadagno. Nella nostra Isola ci sono bar e attività che hanno spazi limitati all’interno e che sono strutturati per la sola vendita di prodotti da asporto. La perdita per ogni attività varia dai 300 euro al giorno ai 3000 nei giorni delle vigilie di Natale e Capodanno. Con questo divieto stimiamo una perdita di fatturato ,
Una contrazione di introiti drammatica dopo mesi di stenti a causa della pandemia. A Napoli e in Campania sono tantissimi i locali del food che hanno il loro “core business” nella vendita da asporto: con questa ordinanza sono letteralmente tagliati fuori dall’economia. Senza posti a sedere o spazi interni adeguati si ritroveranno a non poter vendere nulla, con il danno ulteriore di aver già ordinato bibite e cibo per le festività».
Anche il referente isolano di Confesercenti, Francesco Pezzullo, non ha nascosto la sua delusione: «Immaginavamo festività diverse e un ritorno alla normalità – ha spiegato – ma una serie di restrizioni rischiano di desertificare le strutture ricettive. Così si toglie ossigeno alle imprese e non è un caso che la preoccupazione sull’isola sia tanta». Erano poi presenti i sindaci o loro delegati delle sei amministrazioni comunali isolane, il responsabile del reparto covid dell’ospedale Rizzoli dott. Ciro Di Gennaro, le associazioni di volontariato Caritas Ischia, Catena Alimentare, una serie di realtà associative e tutti gli attivisti presenti sul territorio, partendo dall’Ufficio Pastorale della Diocesi di Ischia. I riconoscimenti sono stati assegnati a uomini e imprese che continuano il proprio lavoro al servizio del territorio: ci sono i corrieri, che anche in tempo di lockdown non si sono mai fermati mettendo a rischio la propria salute, chi ha operato in settori come asporto e delivery. E poi un plauso particolare a coloro che hanno saputo reinventarsi per rispondere ai repentini cambiamenti del mercato, con investimenti anche significativi. Una pergamena, poi, è stato il riconoscimento consegnato alle forze dell’ordine che hanno garantito ordine e sicurezza all’isola. Ecco tutti gli altri premiati: 118 ed operatori sanitari, Ufficio Sociale Pastorale della Diocesi di Ischia, Lombardi Trasporti, Kipoint Trasporti Galano, Bar Divino Cafè, Bar Pasticceria F.lli Calise del cavaliere Pietro Calise, Annunziata Paninoteca e Gastronomia, Bar delle Rose, Ristorante Il Giardino, Calise Espresso Napoletano del gruppo Raccioppoli, Vito Del Deo (Stradafacendo, Flo), Zio Peppe di Vincenzo Mancusi, Ristorante Saracè Forio, Cantina 59.