L’Evi sollecita i Comuni dell’isola: urgono le concessioni demaniali per le condotte sottomarine fognarie. Era stato il Comandante della Guardia Costiera di Ischia, il Tenente di Vascello Antonio Cipresso, a chiedere all’Evi di fornire la documentazione relativa alle condotte fognarie esistenti, gestite dalla società, che scaricano in mare negli specchi acquei antistanti i sei Comuni dell’isola. In particolare, la Capitaneria a fine ottobre aveva chiesto la documentazione relativa alla concessione demaniale marittima relativa al mantenimento della condotta, e l’autorizzazione allo scarico rilasciata dall’Autorità competente. Di conseguenza, l’Evi ha fatto presente agli enti che già in tempi non sospetti, allo scopo di garantire tutte le attività inerenti la gestione del sistema fognario, aveva inoltrato ai Comuni di tutta l’isola le specifiche richieste di concessione demaniale marittima per il mantenimento delle condotte sottomarine a servizio degli impianti fognari di proprietà degli stessi Comuni e concessi in gestione all’Evi, tramite il Cisi, oltre alle richieste di autorizzazione allo scarico nel bacino ricettore, per mezzo delle citate condotte.
Nessuno dei sei enti locali ha ancora rilasciato l’autorizzazione per lo scarico nel bacino antistante il territorio dei comuni, e intanto la Guardia Costiera attende la documentazione
Il Comune di Serrara Fontana, dal canto suo, con la concessione n.7/2016 ha già provveduto al rinnovo della concessione demaniale per l’occupazione dello specchio acqueo dove passa la condotta a servizio dell’impianto denominato “Sotto la Torre” in località Sant’Angelo. Anche Forio, nell’ottobre 2015, aveva provveduto a rilasciare la concessione per la condotta dell’impianto “Cristoforo Colombo”. Per questo l’Evi, tramite il responsabile direttivo dell’Area produzione, ingegner Francesco Trani, ha rinnovato la richiesta agli altri Comuni affinché provvedano a rilasciare la concessione per il mantenimento delle condotte sottomarine, mentre a tutti i sei enti si chiede di rilasciare l’autorizzazione allo scarico nel bacino ricettore. Adesso tocca ai Comuni rispondere in tempi brevi, anche considerando che l’iniziale richiesta di documentazione da parte della Capitaneria, era stata posta con “urgenza”, e parliamo già di tre mesi fa.