«Condoni e ricostruzione per “tamponare” la crisi economica»
Il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna fa il punto sul positivo esito di molte istanze di sanatoria, un’occasione per muovere la lunga filiera dell’edilizia in una stagione che vede il turismo in ginocchio
In un momento in cui l’economia è ferma a causa del covid-19, a rimetterla anche solo parzialmente in moto, potrebbero provvedere le tante pratiche per la ricostruzione che nel territorio di Casamicciola stanno andando avanti e si stanno concretizzando forse nel momento più adatto, vista l’aria che tira…
«In effetti è una magra consolazione, perché tale settore non voleva certo sostituirsi all’economia turistica messa a durissima prova dal covid-19, né voleva essere complementare: la ricostruzione avrebbe dovuto procedere autonomamente, pur costituendo un altro “volano” di ripresa. Tuttavia in questo momento la sua osservazione è giusta: la ricostruzione può dare un importante impulso, un grosso aiuto per l’economia locale. Non nascondo che in questo periodo di blocco quasi totale gli uffici hanno comunque continuato a lavorare sulle istanze per le sanatorie e per i contributi alla ricostruzione: l’imperativo è sempre stato quello di non abbassare la guardia sulle questioni relative alle problematiche post-sisma».
È possibile fare una stima delle pratiche ormai completamente definite, e di quelle che si avviano a positiva definizione? Inoltre, secondo Lei, dal punto di vista occupazionale, quale prospettiva potrebbero dare?
«A livello di pratiche, i numeri attuali non erano mai stati raggiunti negli ultimi 35 anni. Parliamo di quarantuno pratiche per le quali è già stato rilasciare il parere paesaggistico, dunque in pratica la trafila è conclusa e per esse siamo prossimi a rilasciare il permesso in sanatoria. Parliamo inoltre di ottantasei pratiche già protocollate che dovranno essere analizzate dalla commissione paesaggio, e di queste una grande parte riguarda cittadini terremotati, quindi parliamo di numeri davvero molto importanti. Non nascondo il fatto che questa circostanza potrebbe costituire un’opportunità economico-finanziaria anche per il Comune, per poter cioè guardare con un minimo di serenità al bilancio comunale: non dobbiamo infatti ignorare che in questa fase anche il bilancio dell’ente è messo in ginocchio perché le entrate sono drasticamente diminuite».
Determinate procedure viaggiano in base a determinate modalità, e nessuno ovviamente li può influenzare. Quanto c’è da sperare che la forza lavoro impiegata sia isolana?
«Parlando di lavori pubblici, sul territorio casamicciolese sono due le opere in atto: i lavori a via D’Aloisio e la metanizzazione. In entrambi i casi le ditte si stanno organizzando per non trasferire molto personale dalla terraferma, visti i rischi sanitari connessi agli spostamenti e la poca convenienza, quindi per la ripartenza hanno preferito avvalersi di personale isolano. Per quanto riguarda invece l’edilizia privata, se acceleriamo come è nostra intenzione la definizione di queste pratiche, quindi consentire ai proprietari di ripristinare la propria casa danneggiata dal sisma, sarebbe davvero una manna dal cielo: si tratterebbe infatti di “cantieri” gestiti da aziende edili isolane con personale del posto. Sappiamo bene che l’edilizia mette in moto una lunga filiera economica visto il non trascurabile indotto del settore, dall’idraulica all’impiantistica. Ciò potrebbe aiutare in maniera sostanziale l’economia locale che dal punto di vista turistico è stata messa letteralmente in ginocchio».
Al di là degli aspetti occupazionali, non dobbiamo tuttavia dimenticare la ricostruzione in sé. È realistico pensare che la definizione delle pratiche di cui abbiamo parlato abbia fatto prendere finalmente il via concretamente a un processo di ricostruzione che secondo alcuni si era un po’ “arenato”.
«Innanzitutto ho notato una cosa: in una prima fase, subito dopo l’ordinanza n. 6 e con le modifiche alla legge 130, le cose si erano un po’ “congelate”. Però tutti i cittadini hanno preso coscienza di un dato molto positivo, cioè della possibilità di sanare la propria abitazione. La questione del condono si trascina ormai da troppo tempo, e dobbiamo risolverla per eliminare una volta per tutte anche la definizione di abusivi. Ho notato che questa impennata di richieste di definizione delle istanze di sanatoria è anche il frutto dell’opera di sensibilizzazione condotta attraverso i vari convegni sul tema: al di là della questione relativa alla ricostruzione post-sisma, che segue una procedura da molti ritenuti artata, è importante definire gli abusi. Oltre agli uffici comunali dedicati, abbiamo una struttura commissariale che ci segue e ci supporta nella definizione dei singoli casi. Parliamo quindi di un’occasione unica: c’è finalmente la voglia da parte dei cittadini di Casamicciola di voltare pagina e di iniziare una nuova stagione, basata innanzitutto sulla regolarità amministrativa della propria abitazione e poi di soddisfare le richieste per mitigare il rischio sismico».