«Con una telefonata mi hanno svuotato il conto in banca»
Una testimonianza choccante, un racconto affidato direttamente ai suoi profili social per raccontare una disavventura incredibile, una beffa atroce e un danno che seppure non venga esplicitamente quantificato certamente non deve essere stato di pochi spiccioli tuttaltro. Certo, ci sarà la denuncia alle forze dellordine che magari con le tecnologie di oggi riusciranno anche a risalire allautore di un ignobile furto telematico (di quelli che purtroppo negli ultimi tempi si verificano con una puntualità sempre più disarmante) ma difficilmente si riuscirà a fare in modo che alla derubata possa essere restituito il maltolto.
A raccontare lassurdo episodio è Arnalda Falco che lo spiega in una maniera minuziosa: Ho 33 anni e ho subito una truffa. Le truffe non le fanno solo agli anziani o a chi non sa usare il cellulare o peggio ancora l’app della banca. Le truffe le fanno anche a chi come me, è giovane e sta attenta. Mi hanno svuotato il conto in banca. Mi hanno lasciato 10€, ma solo perché li avevo contanti nel portafoglio. Non ho inserito codici, non li ho detti a nessuno. Io ho ricevuto una telefonata in cui mi veniva chiesto la conferma del mio indirizzo di casa al quale dovevano inviarmi la nuova carta di credito, richiesta in banca 20 giorni fa.
La telefonata è durata un minuto e mezzo, quasi due. Nel frattempo sono entrati nel mio telefono, hackerato lapp della banca, copiato i miei codici, copiata la carta di credito e rubato tutto”. Insomma, un lavoro certosino messo a segno da professionisti del mestiere, capaci di carpire una serie di informazioni da un dispositivo mobile in un arco di tempo davvero tempestivo. Tanto celere, da non mettere assolutamente in allarme chi era dallaltra parte del telefono, prima che naturalmente facesse lamara scoperta. La conclusione è amara ma se vogliamo anche scontata e comprensibile: Io ho fatto la denuncia spiega Arnalda Falco e ho fiducia nel lavoro delle forze dellordine. Ma ho più fiducia nella giustizia divina, perché i soldi che io avevo messo da parte con parsimonia, che mi sono sudata lavorando, e buttando il sangue, voi li dovete usare fino allultimo centesimo per comprarvi solo tante e tante medicine”.