CULTURA & SOCIETA'

Con il PIDA l’architettura dialoga col turismo. Federalberghi: “Anno nero e non è finita”

Al Premio internazionale di Architettura il direttore generale dell’associazione, Alessandro Nucara: “Il turista post-Covid ha bisogno di spazi ripensati per assecondare l’esigenza di intimità e isolamento”

“Il bilancio dell’estate, per il turismo italiano, è decisamente negativo: non bastano i segnali parziali delle località balneari più tradizionali a salvare la stagione. Quello del 2020 è addirittura catastrofico. Dei 430 milioni di presenze annue di turisti, il 50% è composto da target stranieri: mancano quelli, all’appello. Oltre 60 milioni di persone che sceglievano l’Italia, e non hanno potuto farlo”.

E’ una disamina impietosa quella di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, tra i relatori della nona edizione del PIDA, il Premio Internazionale Ischia di Architettura, che propone, fino al 3 ottobre, workshop, lectio magistralis, concerti e laboratori ispirati alla “LandEscape Therapy”, la terapia del paesaggio.

“Segnali di ripresi? Non per i primi sei mesi del 2021, la sofferenza – aggiunge Nucara – sarà ancora lunga e alcuni degli hotel che hanno provato a riaprire, nelle città d’arte maggiormente premiate dai flussi internazionali, sono già stati costretti a chiudere”.

Nella penultima giornata dei lavori, moderata da Francesco Pagliari, si è parlato del connubio tra architettura e turismo: “Un intreccio fondamentale – ha detto il d.g. di Federalberghi – perché la cura del bello e della funzionalità è fondamentale per il settore della ricettività, vicino a una sfida epocale post-Covid. Se un colosso come Eni annuncia lo smart working strutturale per il 30% del personale, bisogna interrogarsi profondamente su come e quanto si riduca il business travel. E i turisti chiedono sempre più spazi in grado di conciliare l’esigenza di protezione, intimità e isolamento”.

Organizzata dall’associazione PIDA con la forte collaborazione dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia, la rassegna ha assegnato i premi PIDA Alberghi, riconoscimenti biennale dedicati i progetti degli alberghi e spa più belli del mondo. Al primo posto si è classificato Piergiorgio Semerano, al secondo Giuseppe Di Vita (a lui i riconoscimenti assegnati da “Interni” e “Compasses”) e al terzo Salvatore Spataro; menzione speciale per Angelo Verderosa.

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Nel corso della penultima giornata sono stati inoltre presentati i lavori di progettazione dei workshop con gli studenti universitari, finalizzati all’ideazione di un bosco urbano nell’area del centro Polifuzionale di Ischia, e di un parco che ospiti opere d’arte contemporanea nella pineta degli Artisti, di Ischia.

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Il PIDA terminerà con l’assegnazione all’archistar portoghese Joao Nunes del Premio Internazionale. Tutti gli eventi sono aperti al pubblico fino ad esaurimento dei posti e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.

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