Commissione paesaggio, Castagna: «Il Tar? Adesso c’è poco da gioire»

Il sindaco di Casamicciola soddisfatto del responso della giustizia amministrativa ma rimanda ad altri momenti le considerazioni politiche vista l’emergenza coronavirus

La sentenza del Tar nella controversia relativa alla nomina della Commissione paesaggio nel Comune di Casamicciola è arrivata nel mezzo dell’emergenza sanitaria in cui da un mese l’intero Paese è precipitato. Comprensibile dunque la reazione moderata di maggioranza e opposizione al verdetto dei giudici amministrativi. La valenza politica, che indubbiamente permea l’origine della disputa, passa così, almeno in parte, in secondo piano, anche se comunque permette alla Commissione costituita a ottobre di rimanere in piedi e di dare il proprio apporto, almeno a partire da quando l’emergenza allenterà un po’ le maglie.

«Sì, la si può considerare una vittoria importante per il Comune – dichiara il sindaco Giovan Battista Castagna – ma in un momento così difficile per l’intero Paese questa disputa giudiziaria non mi appassiona più di tanto. L’Italia sta affrontando l’emergenza sanitaria che purtroppo produrrà effetti devastanti in ogni settore. Quindi il responso del Tar al momento è quasi l’ultimo dei miei pensieri. Dico solo – continua il primo cittadino – che la sentenza ha riconosciuto la correttezza dell’applicazione delle regole da parte nostra, tra l’altro la decisione farà giurisprudenza, come hanno scritto i giudici riconoscendo “la novità della questione”, ma ripeto: al momento penso al paese, all’Italia e a tutto il mondo, e al fatto che non ne usciremo a breve». Castagna conclude con una convinzione: «Credo che sia alla maggioranza sia all’opposizione la cosa che stia a cuore adesso è la salute dei propri concittadini. Per il confronto politico ci sarà tempo, in seguito».

GB Castagna: «Bene la decisione del Tar, che farà anche giurisprudenza, ma adesso in un momento così critico per Casamicciola, il Paese e il mondo, l’unica priorità è la salute dei nostri concittadini»

Anche sul fronte opposto, quello della minoranza, i toni restano moderati: «Prendiamo atto della sentenza del Tar – dichiara il consigliere Ignazio Barbieri – pur non essendo d’accordo con l’interpretazione adottata dal collegio dei giudici. Secondo questi ultimi la legge regionale del 2004 ha abrogato quella del 1982. Tuttavia non hanno spiegato quali sono le regole vigenti per la formazione della Commissione paesaggio. Se le cose dovessero funzionare sempre come delineato nella sentenza, le minoranze non potrebbero mai esprimere un proprio rappresentante. Va anche ricordato che noi dell’opposizione non prendemmo parte alla votazione della delibera di consiglio comunale con cui vennero nominati i componenti della commissione, quindi il nostro ricorso è stato giocoforza “ad adiuvandum” con quello inoltrato da un componente escluso dall’organismo». Barbieri spiega poi quale potrebbe essere l’evoluzione della vicenda: «Stiamo valutando la decisione del Tar per capire se ci sono margini per ribaltare il verdetto dinanzi al Consiglio di Stato. Fra l’altro esiste una circolare del 2011 con cui la Regione spiega ai Comuni di utilizzare il voto limitato, cosa che matematicamente lascerebbe sempre margine alle opposizione per ottenere un proprio rappresentante nella Commissione. Se invece il Tar ha reputato di andare contro tale evidenza, significa che tale rappresentante non potrebbe mai essere eletto: insomma, sembra un pasticcio, la sentenza non è affatto chiara».


Ignazio Barbieri: «Sentenza che non chiarisce le ambiguità normative, valuteremo il possibile ricorso: il nostro compito è vigilare sull’azione amministrativa. Adesso tuttavia dobbiamo fronteggiare l’emergenza sanitaria: i cittadini hanno altro a cui pensare, non certo alla commissione paesaggio»

Il consigliere tuttavia tiene a precisare: «Il nostro eventuale ricorso in appello non ha motivazioni politiche, non cercavamo alcun vantaggio di questo tipo, ma vogliamo semplicemente che questo punto venga definitivamente chiarito. Secondo noi resta l’interpretazione politica errata che è stata data dal sindaco alla nomina della commissione, visto che a mio parere in questo momento storico la minoranza aveva diritto a un rappresentante».

Anche Barbieri comunque ritorna sul momento difficile che ciascuno sta vivendo: «Adesso siamo tutti chiusi in casa per cercare di arginare questa pandemia di Coronavirus. Il momento richiede altre priorità, la gente non pensa adesso alla Commissione paesaggio. Noi abbiamo fatto ricorso perché il nostro compito è quello di vigilare sull’agire della maggioranza, d’altronde è per quello che siamo stati votati dagli elettori». Nel concludere il suo commento, anche Ignazio Barbieri come il sindaco pensa al bene comune: «Con la commissione comunque funzionante, il sindaco potrà mandare avanti la procedura delle sanatorie edilizie, e noi faremo la nostra parte, che è quella di controllare il corretto rilascio delle concessioni. L’importante è che si faccia il bene del paese, che come tutta l’Italia è adesso alle prese con un problema molto serio, verso il quale ognuno deve profondere il proprio impegno per uscirne il prima possibile».

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