Commercianti, guerra tra sigle: Pezzullo, che affondo sull’AICOM
Il responsabile isolano della Confesercenti replica a Marco Laraspata che non aveva gradito la presa di distanza del collega dalla proposta legata al protocollo tra proprietari di immobili ed esercenti per la riduzione dei fatti del 50 per cento. E lo fa in maniera dura
E’ scontro infinito e senza esclusione di colpe tra le associazioni dei commercianti che operano sul territorio dell’isola d’Ischia. Dopo la proposta di protocollo lanciata dal responsabile dell’AICOM, Marco Laraspata, era arrivata la replica dei presidenti locali di Ascom Confcommercio (Claudio Cigliano) e Confesercenti (Francesco Pezzullo) che si erano dissociati dalla proposta e dall’esistenza di un presunto protocollo lamentando, peraltro, di non essere stati messi al corrente di un’iniziativa che comunque a loro dire andava bocciata. Decisamente più recente, e riportata anche dal nostro giornale, la controreplica dello stesso Laraspata che aveva polemizzato con i suoi “avversari” e a un certo punto con un pizzico di ironia aveva chiosato: “Se il problema è la primogenitura della proposta, nessun problema ad attribuirla agli altri”. Poteva essere l’ultima vicenda di quello che rischia di diventare un tormentone dell’estate made in Ischia? No che non poteva, e infatti così non è stato. Perché a scrivere l’ennesimo capitolo di questo romanzo ci ha pensato ancora una volta Francesco Pezzullo, responsabile della Confesercenti, che ha voluto affidare una nuova replica a Laraspata sempre relativa alla questione legata al protocollo per la rinegoziazione dei fitti.
“Oggi dovremmo parlare dei problemi che stiamo vivendo con il dopo terremoto cui si è aggiunta l’emergenza Covid – esordisce – le imprese intanto sono in ginocchio, diversi negozi non hanno riaperto a Ischia dopo il lockdown, solo Forio conta ben sei chiusure questo inverno si accoderanno altri commercianti ai quali i proprietari degli immobili non hanno avuto il buonsenso di rinegoziare i fitti”. Una premessa ritenuta da Pezzullo doverosa e che rende il quadro della situazione prima che lo stesso torni all’oggetto ed al cuore della propria replica: “Per amore di verità e doverosa e corretta informazione nei confronti del direttivo e degli associati e di tutti commercianti, voglio precisare alcuni passaggi che possono sfuggire a chi legge. Noi siamo una associazione Nazionale e non possiamo permetterci di dare delle false notizie o fare delle false promesse che non hanno alcun fondamento, non è una questione di primogenitura semplicemente essere corretti. Poi, detto questo, chiunque ha delle proposte serie, noi siamo pronte a condividerle senza fronzoli e problemi e non ci interessa la paternità come qualcuno ironicamente vuole far credere anzi siamo aperti a tutti i dialoghi, seri e concreti. Non solo, questo soprattutto in questo momento di crisi economica causata dall’emergenza covid-19 che attanaglia le imprese che stanno cercando faticosamente di risollevarsi. Per questo motivo non abbiamo condiviso quello che Laraspata chiedeva nel suo comunicato relativamente alla riduzione dei fitti”.
Pezzullo non ha ancora finito e dopo aver ricordato che “la Confesercenti isola d’ischia non si e sfilata da nessuna parte”, lasciando intendere che quanto riferito dai vertici Aicom non corrisponde al vero, aggiunge un altro dettaglio: “Nella sua nota Laraspata spiega che la sua proposta e stata pubblicata in un gruppo whatsapp dove sono presente, e quindi potevo contestare subito in quel contesto. Non è così perché in realtà e stato pubblicato un documento con i loghi AICOM e AICAST che parlava di un protocollo per la gestione e rinegoziazione dei fatti nelle attività commerciali. Ora mi chiedo, cosa avremmo dovuto contestare? In fondo ognuno è responsabile delle proprie azioni. Leggendo ho pensato si trattasse di aria fritta, nel senso che l’iniziativa sarebbe rimasta nella sfera privata, poi però mi sono reso conto che le cose non stavano così”. A provvedere ad accendere ancor più la miccia è stata l’intervista rilasciata dallo stesso Laraspata a Teleischia, Pezzullo spiega infatti che in quel momento “il suo pensiero lo ha reso pubblico. Ribadisco, non esiste alcuna legge, alcuna normativa che preveda la possibilità di rinegoziare il fitto nella misura del 50 per cento, resta semplicemente tutto affidato al buonsenso ed alla discrezione dei proprietari di immobili. Sicuramente sarebbe una proposta giusta, ma resta in ogni caso un’idea o il pensiero di una singola persona. Visto che per qualcuno esprimere un desiderio può diventare realtà, ne formulo uno anche io: consiglio al Governo, vista la crisi Covid in atto, di erogare centomila euro a fondo perduto a tutte le attività commerciali, basta scriverlo su una chat di gruppo e quindi credo che chi lo legge automaticamente lo condivide, così magari posso fregiarmi di un’ottima iniziativa e la sventolo ai quattro venti ma solo per protagonismo, perché di serio non c’è niente…”.
Insomma, Pezzullo ci va giù duro e chiude in maniera ancora più perentoria dicendo che “queste storie e chiacchiere fanno solo del male alla categoria e quindi non mi appartengono, ribadisco che è dovere dei presidenti dare notizie certe e supportare quello che si dice, i rumori di carrozze li lascio ad altri. Nel frattempo sto monitorando il prestito garantito dalle banche che alcune non stanno erogando, sono in contatto quotidiano con la Regione per informazioni relative ai nuovi prestiti camerali e quanto prima comunicheremo agli associati le modalità per accedere ai finanziamenti con notizie certe e linee guida dettate dalla Camera. Il problema è che se nascono associazioni locali una dietro l’altra si finisce per produrre solo confusione”. E chiudiamo con una certezza: dopo queste parole, questo “romanzo” non ha ancora scritto l’ultima puntata. Potete starne certi.