CULTURA & SOCIETA'

Colori e sensazioni nella mostra di Tea Costa alla Torre del Molino

La pittrice napoletana espone alcune delle sue opere realizzate durante il lockdown che sono un invito a riflettere su quanto ci abbia tolto la pandemia

Da più di un anno il Covid ha inevitabilmente cambiato le nostre vite, stravolgendo quelle abitudini e quelle consuetudini che caratterizzavano l’esistenza di ognuno di noi. La pandemia si è portata via tante persone e ha acuito le disuguaglianze sociali in modo esponenziale. In un contesto così delicato, oggi l’arte ricopre un ruolo importante perché ci permette di vedere che nel mondo c’è ancora speranza e voglia di rinascere dalle macerie. A voler veicolare questo messaggio sono un po’ tutti quelli che si occupano del mondo della cultura e, in particolare, questa volta vi parliamo della pittrice Tea Costa, napoletana di nascita ma ischitana di adozione. È lei ad esporre sulla nostra isola alcuni dei suoi ultimi lavori, realizzati durante il lockdown o durante la seconda ondata.

La mostra, inaugurata alla Torre del Molino e intitolata “2020-21 un anno di co…lori”, vuole essere un momento di riflessione su quello che è accaduto nell’ultimo anno e mezzo e allo stesso tempo un momento di gioia e di speranza per il futuro. Tea Costa, nata a Napoli nel 1971, consegue la Maturità artistica al Liceo S.S Apostoli di Napoli e già da allora capisce che il mondo dell’arte fa per lei. Nel 1996 si laurea in Architettura presso L’Università Federico II e tra il 1998 e il 2001 frequenta “l’Ecole Des Hutes Etudes de Chaillot” a Parigi per la specializzazione in Restauro dei monumenti. A questo sono seguiti stage, seminari e vari corsi di formazione tra l’Italia e la Francia. Le opere di Tea Costa sono tutte caratterizzate da un colore forte e sgargiante, la componente cromatica sembra essere la principale nei suoi quadri. A questa si aggiunge una componente figurativa che è sempre presente. La pittrice, o archipittrice come ama definirsi, raffigura il mare, il cielo, i pesci, le barche e tutto quello che si ricollega al mondo marino. Ischia in questa mostra ha un ruolo importante. Nelle sue tele, infatti, possiamo scorgere il profilo inconfondibile del Castello Aragonese, le antiche case in riva al mare e tutte quelle realtà che caratterizzano l’isola. A questo filone legato ai luoghi se ne affianca un altro, ovvero quello degli abbracci. Vediamo figure senza volto e senza uno sguardo preciso perché l’obiettivo di Tea Costa è quello di lasciare la libera interpretazione all’osservatore. Sono abbracci a noi rubati dalla pandemia, sono abbracci tra familiari, amanti o semplici amici. Al vernissage della mostra abbiamo intervistato Tea Costa che si è detta molto emozionata:

Partiamo dai suoi esordi. Come ha iniziato a dipingere?

«Io sono di Napoli, ma ho origini ischitane perché mia nonna era di qui. Già da piccola venivo sull’isola e ho sempre trovato Ischia un luogo magico per le tante bellezze paesaggistiche che offre. Per me l’isola è sempre stata fonte d’ispirazione e già da bambina ero innamorata di questo luogo. Ho iniziato a dipingere intorno ai vent’anni grazie a mio nonno e a mia madre che mi hanno tramandato l’amore per la pittura».

Come è nata l’idea di realizzare questa mostra?

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«La mostra si chiama ‘2020-21 un anno di co…lori’ e il titolo non è casuale perché vuole alludere al periodo di chiusura forzata che abbiamo vissuto tutti noi. Durante il lockdown ho avuto il tempo di mettermi a dipingere perché, a parte la parentesi giovanile di cui ho parlato prima, negli non ho più avuto l’occasione di mettermi in gioco. Io sono un architetto e il lavoro mi ha sempre tenuta impegnata, mentre in questo ultimo anno e mezzo ho ritrovato il tempo che mi mancava. Ho ripreso i colori e i pennelli in mano tra mille incertezze, ma con la voglia irrefrenabile di dipingere e di immergermi nel mondo della fantasia. Il risultato sono questi lavori che espongo con un pizzico di emozione».

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Quali opere porta per l’occasione?

«In questa mostra ci sono tele che rappresentano principalmente soggetti legati al mare: barche, pesciolini, sirene, spiagge di pescatori e vari scorci dell’isola d’Ischia. Ad esempio mi piace molto raffigurare le tipiche case isolane con le loro architetture singolari e sua maestà il Castello Aragonese. Ci tengo a dire che tutte le mie tele non hanno la cornice perché un’opera è molto personale. Le figure umane che rappresento, poi, non hanno neanche il volto perché mi piace giocare con l’immaginazione della gente che magari può immedesimarsi nei miei personaggi. Mi piacerebbe che tutti quelli che guardano i miei lavori rimanessero felici, magari fantasticando su quello che rappresento e su quello che intendo comunicare».

Quale tecnica utilizza?

«La tecnica che uso da sempre e l’olio su tela perché adoro giocare con la materia e in questo senso l’olio è perfetto. La corposità dei colori per me è tutto. Mi piace stendere con libertà le pennellate in modo da creare forme e corpi particolarmente colorati che possano conquistare l’occhio di chi guarda. Un giorno vorrei anche utilizzare la spatola, oltre ai pennelli.

Quando è possibile visitare la mostra?

«Nei prossimi giorni ci sposteremo da Torre Molino. La mostra infatti sarà visitabile il 10, 17 e 24 luglio presso il Palazzo Barone in Corso Vittorio Colonna, 82 rispettando il seguente orario: 19,00-22,00».

Progetti per il futuro?

«Attualmente vivo a Modena per lavoro e già so che quest’inverno farò delle mostre lì. Poi, ho delle committenze dalla Francia e anche a Firenze alcune persone mi hanno chiesto delle tele. Il mio desiderio è quello di continuare su questa scia, realizzando mostre che facciano conoscere i miei lavori. Inoltre, vorrei sempre emozionarmi perché quando dipingo mi sento libera e soddisfatta».

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