CRONACA

Collisione tra due traghetti, paura nel porto di Ischia

Impatto tra la Lady Carmela e l’Adeona della Caremar: nessuna persona coinvolta ma diversi danni soprattutto alla motonave della Gestour

Una nuova collisione tra due imbarcazioni di linea si è verificata ieri mattina nel porto di Ischia. Ancora da chiarire le cause e la dinamica del sinistro, che ha coinvolto due traghetti, uno della compagnia Gestour e l’altro della Caremar. A quanto si è appreso dalle testimonianze dirette, il traghetto Adeona della Caremar sarebbe stato colpito dalla motonave Lady Carmela della Gestour che era partita da Pozzuoli. L’incidente è avvenuto nel momento in cui la Lady Carmela si apprestava ad attraccare alla banchina olimpica, dove l’Adeona era ferma. L’Ufficio circondariale marittimo di Ischia ha aperto un fascicolo sulla vicenda.

Per fortuna l’urto tra le due imbarcazioni è avvenuto dopo che la nave della Gestour aveva già ammarato l’ancora di tenuta, circostanza che ha limitato i movimenti del traghetto nonostante la presenza del vento, che potrebbe essere tra le concause del sinistro, in quanto i nostri litorali per tutta la giornata sono stati battuti da forti venti. In sostanza, durante la manovra di avvicinamento alla banchina, la Lady Carmela si è avvicinata pericolosamente all’Adeona. Non è bastata la manovra evasiva del comandante, che pure aveva provato a correggere la rotta puntando in avanti: il traghetto Gestour ha infatti impattato contro l’Adeona. Per fortuna l’urto non ha provocato danni alle persone tra equipaggio e passeggeri, ma entrambi i mezzi hanno riportato danni. Maggiori quelli della Lady Carmela: l’impatto è arrivato a svellere il piano di coperta della gruetta a supporto del “rescue boat”, il piccolo battello motorizzato utilizzato per i casi di recupero naufraghi. Più contenuti i danni riportati dall’Adeona, che infatti ha ripreso la propria attività con solo mezz’ora di ritardo. Per il resto della giornata la motonave Gestour è stata attraccata nel porto di Ischia per gli adempimenti burocratici di prassi, mentre gli uomini della Capitaneria ultimavano le verifiche e gli accertamenti, condotti anche da parte del Registro Navale, per appurare l’eventualità di guai tecnici alla base del sinistro.

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