Claudia Sasso lascia il Rizzoli e viene trasferita in terraferma
La 40enne ischitana, che sabato pomeriggio ha investito e ucciso Vesmaili Xhemail, è stata condotta in un ospedale psichiatrico giudiziario: attesa per l’interrogatorio di garanzia
Nel pomeriggio di ieri ha lasciato l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dal quale è stata dimessa. Claudia Sasso, la 40enne ischitana che sabato pomeriggio ha investito e ucciso il sedicenne Vesmaili Xhemal sulla Superstrada a Ischia in circostanze ancora tutte da chiarire, è in stato di arresti domiciliari ma quando ha lasciato il nosocomio isolano non ha fatto ritorno presso la sua abitazione.
La donna, infatti, sempre sotto la custodia degli agenti del commissariato di polizia di Ischia – guidati dal vicequestore Alberto Mannelli – è stata trasferita presso un ospedale psichiatrico giudiziario della terraferma: da ieri sera la sua custodia non è più affidata ai tutori dell’ordine di casa nostra, ma di fatto agli agenti della polizia penitenziaria. Il prossimo passaggio sarà quello forse fondamentale, in attesa del responso dell’esame autoptico sulla salma del giovane albanese, che per ovvi motivi prevede tempi più lunghi e inoltre chissà se e quanto potrà chiarire in merito alla dinamica del maledetto sinistro stradale. La Sasso dovrà infatti sottoporsi ad interrogatorio di garanzia e davanti al magistrato presumibilmente – a meno che non intenda avvalersi della facoltà di non rispondere – dovrà dare spiegazioni su un qualcosa che allo stato dell’arte resta assolutamente inspiegabile: come abbia potuto, senza essere in fase di sorpasso o avere subito alcun tipo di ostacolo, invadere l’altra corsia senza abbozzare nemmeno la frenata e a velocità sostenuta travolgere Vesmaili Xhemal.
Nel frattempo sui social, dove davvero si dibatte ventiquattro ore al giorno (alle volte pare che la gente non abbia nulla da fare, perdonateci la battuta) si discute ancora del mancato annullamento delle manifestazioni previste sabato e domenica sul territorio ischitano e cioè la Corrida e Ischia in Festa. Nel frattempo in maniera spontanea sta circolando anche un codice iban con il quale sarà possibile fare una donazione per i parenti della vittima, alle prese con i costi per il rimpatrio della salma del loro congiunto e non solo. Un piccolo gesto, una catena di solidarietà che già si è messa in moto. Che dire, l’altra faccia dell’isola: quella che piace, senza alcuna discussione.
Mi sbaglierò ma secondo me stava scrivendo qualche sms col telefonino