«Cittadini-scienziati per salvare l’ecosistema»
Dottore di ricerca, ecologo acquatico e ricercatore presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, dove studia il ruolo del plancton nella rete alimentare marina nell’ambito del Progetto Bandiera RITMARE, Domenico D’Alelio è un divulgatore appassionato, che da tempo cura progetti di comunicazione della scienza.
Quali sono i tre nemici del mare di Ischia e del Golfo di Napoli
Il più importante è certamente il riscaldamento climatico. L’aumento della temperatura registrato negli ultimi cinque anni a livello globale non è comparabile con ciò che è avvenuto prima. Questo significa avere dei processi biologici accelerati per i singoli organismi, quindi un disequilibrio complessivo nella riproduzione delle risorse marine. Il secondo è rappresentato dalle plastiche, soprattutto quelle microscopiche. Come stazione zoologica ‘Anton Dohrn’ siamo impegnati almeno due volte a settimane nel monitoraggio di microplastiche nelle acque del Golfo. Così come verifichiamo regolarmente la possibilità che possano essere vettori di patogeni. Ci sono poi molteplici altre problematiche che riguardano i nostri mari: gli scarichi selvaggi, ad esempio, sono tra questi. E tra i più drammatici.
Archeologia e ambiente marino. Cosa accade durante una fase di scavo sott’acqua da un punto di vista biologico e ecologico? A cosa bisogna prestare massima attenzione?
A non distruggere la Posidonia ad esempio. Noi diciamo di prestare massima attenzione a questi particolari habitat caratteristici, importanti perché contribuiscono alla riduzione dell’erosione delle coste e alla produzione di risorse marine destinate alla piccola pesca costiera.
Diffondere la cultura del mare e dell’ecologia marina. Dove? A scuola e attraverso quali strumenti?
Certo, a scuola principalmente. Attraverso determinati strumenti che permettono l’interazione tra chi possiede conoscenza scientifica in maniera avanzata, quindi i ricercatori, e chi è deputato a educare, gli insegnanti. Purtroppo manca un legame davvero forte tra il mondo della scienza e quello delle scuole.
Lei ha un obiettivo scientifico? O un sogno?
Rendere i cittadini un po’ scienziati. Permettergli di supportare la scienza attraverso l’acquisizione di dati ambientali utili per la gestione dell’ecosistema marino in maniera integrata. E’ molto difficile, noi continuiamo a lavorarci.