L’incidente che martedì scorso ha visto protagonista la motonave Alilauro “Città di Forio” non ha mancato di alimentare una serie di strascichi. Come si ricorderà, l’aliscafo era appena partito dal molo Beverello in direzione dell’isola d’Ischia, quando all’altezza della parte finale del molo “San Vincenzo” ha improvvisamente virato a destra urtando violentemente la banchina. Nell’impatto diverse decine di persone hanno subìto il forte contraccolpo, anche se il bilancio parla fortunatamente di ferite lievi. Intanto l’aliscafo, dopo essere stato spostato con un rimorchiatore, è giunto nei cantieri di Marintecnica, come annunciato dalla compagnia di navigazione, titolare dei cantieri stessi. Una volta tirata in secco, l’imbarcazione ha mostrato i pesanti segni riportati al di sotto della prua nell’urto con la banchina. La Capitaneria di Porto ha avviato un’inchiesta per far luce sulle cause dell’incidente e sulla esatta dinamica che ha provocato l’impatto. Anche la società ha aperto un’indagine interna per chiarire i vari aspetti dell’accaduto. Al momento, tuttavia, l’aliscafo non è stato posto sotto sequestro.
Il sindacato Orsa Marittimi: «Confidiamo in un’indagine accurata sui fatti per individuare le cause dei frequenti incidenti. L’intero comparto soffre di stress da superlavoro e mancata manutenzione dei navigli»
Intanto il sindacato Orsa Marittimi, tramite la propria segreteria generale, ha diramato un comunicato, stigmatizzando la frequenza di simili sinistri negli approdi del golfo e puntando il dito contro alcune situazioni di lavoro dell’intero comparto: «Succedono spesso incidenti nel Golfo di Napoli: avarie, collisioni, incendi, è evidente che non c’è un’adeguata manutenzione. Un fattore che incide è lo stress da orari di lavoro che, a volte, superano le norme internazionali dando vita a disastri di ogni tipo. Bisogna studiare le cause per apportare dei rimedi al fine di evitare che questi incidenti non accadano più e portino a episodi come l’incidente accaduto ieri nel porto di Napoli con l’aliscafo Alilauro che si è schiantato contro la banchina causando 28 feriti». Il comunicato dell’Orsa prosegue, affermando che «la maggior parte degli incidenti, di norma, è causata da una cattiva manutenzione dei navigli e da condizioni lavorative stressanti dovute a un “super lavoro” a cui viene sottoposto il personale navigante, queste condizioni portano a fenomeni rischiosi causando incidenti come ieri, ma potrebbero finire peggio portando alla morte di passeggeri e membri dell’equipaggio; restiamo fiduciosi in un’indagine accurata della Capitaneria di Porto affinché vengano individuate le cause di questi frequenti incidenti».
L’associazione Codici Campania ha annunciato l’avvio di una class action sull’incidente, iniziando a raccogliere le segnalazioni dei passeggeri per chiedere un risarcimento dei danni
Sul fronte dei passeggeri, l’associazione Codici Campania ha invece annunciato proprio ieri l’avvio di una “class action” sull’incidente, con relativa assistenza ai passeggeri per gli eventuali risarcimenti oltre che per fare luce sulle ragioni del sinistro. Il comunicato dell’associazione esordisce ricordando che «l’incidente avvenuto nel porto di Napoli, che ha coinvolto un Aliscafo diretto ad Ischia, nella giornata del 2 agosto, ha coinvolto oltre 100 persone tra passeggeri e personale di bordo, causando 28 feriti, tra i quali anche una bimba di pochi mesi», e Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici ha dichiarato: «È stata sfiorata una tragedia. Vogliamo sia fatta luce sull’incidente, per comprendere le ragioni dell’impatto e appurare le cause che l’hanno determinato ed eventuali responsabilità.
L’aliscafo ospitava oltre cento passeggeri al momento dell’impatto, al momento sembrerebbero esserci solo feriti in maniera non grave, ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben peggiori». Ha poi aggiunto Giuseppe Ambrosio, Segretario Regionale di Codici Campania: «Ci siamo attivati per fornire assistenza ai passeggeri dell’aliscafo. Alla luce di quanto accaduto, dei disagi subiti dai passeggeri e dai danni, anche fisici, patiti, riteniamo che la società debba riconoscere un risarcimento del danno. Questa è la nostra richiesta, che formuleremo ufficialmente. Abbiamo deciso di avviare una Class Action a tutela dei viaggiatori coinvolti, affinché ottengano un adeguato risarcimento per il danno e il disagio subito». L’associazione intanto sta raccogliendo le segnalazioni dei passeggeri danneggiati a causa dell’incidente dell’aliscafo nel porto di Napoli allo scopo di richiedere il risarcimento.