CRONACA

Ci risiamo, un po’ di pioggia e il tribunale rischia di allagarsi

Dopo l’acquazzone primaverile che ha imperversato nel comune di Ischia ecco che dal soffitto del palazzo di giustizia (i cui lavori di ammodernamento sono terminati da poco), cadono gocce d’acqua, come già successo un mese fa

Era già accaduto circa un mese fa, suscitando stupore e una buona dose di sconcerto. Torna a piovere nel tribunale di Ischia e non è una metafora. In una delle aule di udienza il lento ticchettio delle gocce ha sorpreso gli addetti ai lavori della casa della giustizia isolana, come già era capitato, diverse volte, in passato.  A seguito del poco primaverile acquazzone che si è abbattuto nel comune di Ischia così come in tutta l’isola, quando ormai il sole è tornato a splendere, dal soffitto sono cominciati a scendere gocce d’acqua. Sul soffitto è apparsa una inequivocabile macchia di umidità che porta testimonianza di una profonda infiltrazione. Una situazione che si era già palesata poche settimane fa e che fa aleggiare profondi dubbi sulla qualità dei lavori di ammodernamento e di messa in sicurezza dello storico edificio che ospita i procedimenti di giustizia degli isolani

Lavori che sono durati diversi anni e che sono costati alle casse della comunità diverse centinaia di migliaia di euro senza portare, evidentemente, a un lavoro effettivamente ben riuscito. L’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie che ricorda l’inadeguatezza del soffitto di rimanere impermeabile all’acqua frutto delle precipitazioni.  Davvero singolare che luoghi così carichi di significato, che dovrebbero essere l’emblema stesso dell’efficienza, abbiano problemi strutturali che di certo non esprimono fiducia, proprio in un luogo dove invece la presenza quotidiana di giudici, avvocati e cittadini che si affidano alla giustizia, dovrebbero almeno poter contare su un tetto solido e stabile e che invece sono costretti a lavorare ed evocare giustizia in un luogo che non è in grado nemmeno di proteggere da qualche goccia di un tipico acquazzone primaverile.

Adesso ormai l’estate è in dirittura d’arrivo, ma con le copiose piogge autunnali si tornerà a chiedere chi si è occupato dell’impermeabilità del tetto, chi si è occupato di constatare che tutto sia stato effettuato secondo i criteri che garantiscono la stabilità degli edifici e la loro sicurezza.

I finanziamenti stanziati dalla Città Metropolitana avevano permesso nel 2016 di far riprendere i lavori presso l’ex Pretura, sede storica della giustizia ischitana che per lungo tempo aveva preso dimora presso l’ex sede del liceo classico ischitano, ridiventata oggi sede scolastica. Dopo 4 anni di attesa e il finanziamento di 600 mila euro i lavori avevano finalmente ripreso consentendo così il lento saluto dalla sede distaccata del Tribunale un tempo luogo dove si svolgevano versioni di greco e latino.

La conclusione dei lavori nel plesso dell’ex pretura ha permesso a giudici e avvocati di fare definitivo ritorno dopo anni di rinvii, riunioni e richieste continue per ottenere lo sblocco dei finanziamenti da parte della città Metropolitana per pressare sulla ripresa dei lavori, scattata poi a inizio 2017 grazie allo sblocco dei finanziamenti, dopo un’attesa di quasi 5 anni, un lungo periodo che probabilmente ha influito sulla qualità stessa dei lavori effettuati e che potrebbe essere all’origine dei continui episodi di pioggia all’interno degli uffici che non sono di certo un fenomeno di cui ci si può fregiare e che anzi sottolineano quanto importante sarebbe avere degli edifici pubblici, rappresentati dello Stato, belli, sicuri e funzionali.

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