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Chiesa di Sant’Antonio alla Mandra: la riapertura domenica 26 marzo

di Isabella Puca

Ischia – Domenica 26 marzo, la chiesa di Sant’Antonio alla Mandra riaprirà. È con grande emozione che Padre Mario Lauro, ha annunciato, alla fine della messa delle 11:00, la data tanto attesa dai fedeli e dagli amici che non vedevano l’ora di poter entrare nella nuova chiesa. La festa inizierà alle 18:00 di domenica 26 marzo con una messa celebrata dal vescovo Mons. Pietro Lagnese che benedirà il nuovo altare; ad animare la celebrazione la corale “Inarime” diretta dal maestro Lauro. Ieri mattina i ragazzi del comitato erano in chiesa per smontare, volontariamente, i ponteggi. Qualche altro era in sacrestia a ritinteggiare le cornici murarie di bellissimi affreschi recentemente restaurati, altri ancora montavano una porta di vetro, ma ciò che sarà messo in mostra dietro quella teca potremo scoprirlo solo tra due settimane. Il pavimento è ancora coperto dai cartoni, sotto alcuni pannelli di plastica morbida s’intravede la bellezza degli affreschi della chiesa che già sembra risplendere nel giallo delle pareti non più intaccate dall’umidità. «Dalle 9:00 di mercoledì 15 marzo saremo tutti in chiesa per prepararla al meglio; l’invito è rivolto a chiunque voglia venire a dare una mano», è questo l’appello rivolto ai fedeli da Padre Mario che, di certo, continueranno a rispondere in tanti per far sì che, finalmente, dopo quattro anni, la loro chiesa ritorni al suo splendore. Chiusa dal novembre del 2013 i lavori, iniziati nel gennaio del 2014, sarebbero dovuti terminare nell’agosto dello stesso anno; sulla carta erano nove i mesi necessari per completare il restauro della chiesa, ma sono diventati 2 anni e più. A novembre 2015, inoltre, la ditta bloccò i lavori in attesa di altri fondi stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche. Il lavoro da fare di certo non era facile, la chiesa di Sant’Antonio è stata rifatta, infatti, tutta ex novo: un nuovo pavimento, un riscaldamento a pavimento, un altare completamente modificato, la ripulitura dei marmi e il restauro dell’organo e di alcune tele prese in carico dalla Soprintendenza. Dopo i primi lavori, però, su alcuni muri, interni ed esterni, si presentarono già delle crepe e delle grosse macchie d’umido. Con la chiusura della chiesa è stato nel salone adibito a chiesa, che tutti si sono spostati per pregare nell’attesa di ascoltare il tanto atteso annuncio e da dove,  Padre Mario Lauro, lo scorso dicembre, proprio durante le festività Natalizie si è visto costretto a richiamare l’attenzione dei fedeli e amici per sostenere economicamente le nuove spese. “Aiutatemi a riaprire la chiesa di Sant’Antonio” s’intitolava così l’appello del padre guardiano, inviato anche a mezzo stampa, per cercare di avere quanta più risonanza, una accorata lettera in cui si è esposto in prima persona nel chiedere la cifra di 20 mila euro per riaprire la tanto amata chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova. «Da solo non ce la potrò mai fare, sebbene senta forte la voce del Signore che mi esorta a tenere duro e continuare quest’ardua impresa». E solo, i fedeli non lo hanno lasciato, e senza lasciarselo dire due volte ognuno ha dato e fatto la sua parte. Un  amico imprenditore di Napoli  ha donato a padre Mario tutto il materiale (calce, sabbia, pittura, etc.), e subito anche gli isolani hanno risposto raggiungendo la somma e rimboccandosi le maniche, riuscendo così, in 2 mesi e mezzo, a riaprire, finalmente, la chiesa di Sant’Antonio alla Mandra.

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