Che polemiche sul borgo incantato: due appese ad un balcone non fanno natale
IL VICE SINDACO DI ISCHIA LUIGI DI VAIA: “Oggetti che rappresentano l’identità dell’antico borgo, conservati nelle case, vengono ora esaltati dall’innovativo e suggestivo gioco di luci. Anfore, quadri, oggetti d’artigianato, escono dal loro abituale riserbo domestico e si offrono al pubblico, in un’atmosfera inedita che trasforma il borgo esaltandone la bellezza: Ischia Ponte mette così in mostra i suoi gioielli, coinvolgendo la gente del luogo, che diventa così protagonista del Natale ischitano”
Al Comune d’Ischia si esaltano per niente. La bellezza ed il fascino del Natale in una straordinaria località come il Borgo antico di Ischia Ponte sono stati falsati da una incomprensibile iniziativa scenica fatta passare per un disegno artistico di “valore” che doveva bene sposarsi con un non richiesto addobbo stradale moderno che vivacizzasse lo spento clima natalizio che gli ischiapontesi sono costretti a vivere per la evidente mancanza di stimoli veri e di spinte giuste per un Natale alla portata di tutti. In vece si è volato… alto per finire in basso che più basso di così non si poteva.
Ma vale la pena leggere cosa dicono al Comune per magnificare il proprio operato: Una sedia di paglia, una bicicletta, un oggetto restituito dal mare per un’installazione luminosa intima e ricca d’identità. A firmare il disegno di luci per il Natale d Ischia Ponte “Il Borgo incantato: ecco i miei gioielli Benedetta Parenti,” Davide Scognamiglio (ass. Manovalanza), Sebastiano Cautiero, Bianca Parenti, Salvatore Ronga, Massimo Ielasi, Pietro Di Meglio, i ragazzi di Plasticless e gli abitanti del borgo di Ischia Ponte. «Abbiamo accolto l’idea di Davide Scognamiglio e lo spirito che pervade il progetto. Gli abitanti di Ischia Ponte – ha dichiarato il Vice Sindaco Luigi Di Vaia – sono diventati parte attiva dell’evento stesso, a partire dalla particolarissima illuminazione che porterà alla luce ciò che abitualmente resta all’interno della sfera domestica. Oggetti che rappresentano l’identità dell’antico borgo, conservati nelle case, vengono ora esaltati dall’innovativo e suggestivo gioco di luci. Anfore, quadri, oggetti d’artigianato, escono dal loro abituale riserbo domestico e si offrono al pubblico, in un’atmosfera inedita che trasforma il borgo esaltandone la bellezza: Ischia Ponte mette così in mostra i suoi gioielli, coinvolgendo la gente del luogo, che diventa così protagonista del Natale ischitano».
Così gli oggetti privati vengono esposti dai balconi e illuminati, i commercianti ospitano nelle proprie vetrine opere d’arte, e le barche dei pescatori vengono “parcheggiate” negli stalli riservati alle automobili per approdare, grazie ad una simbiosi di simboli, al festeggiamento della nascita semplicemente come nuova vita, prima di ogni pregiudizio, oltre la bellezza e la rappresentazione. «D’inverno come d’estate, – dichiara Davide Scognamiglio – l’isola esiste nell’identità dei suoi abitanti che, spesso, passa in secondo piano per dare spazio all’offerta turistica. Con questo progetto ci interroghiamo, attraverso un disegno luci permanente per tutto il periodo natalizio, su dove siano gli ischitani a riflettori spenti; quelli che vivono il piacere e il limite dell’isola, quelli che la sera cenano a casa e magari guardano la televisione, quelli che si svegliano presto e conoscono le spiagge per una passeggiata invernale piuttosto che per il bagno al mare d’estate, quelli che aprono e chiudono serrande, quelli dei figli a scuola o al porto per l’Università. Abbiamo immaginato di andare oltre il concetto di bellezza o di bruttezza, per approdare sul terreno della condivisione. Un lavoro possibile grazie alla partecipazione di tutti i commercianti e abitanti di via Luigi Mazzella e via Seminario, al supporto materiale di esercenti che in questi mesi ci hanno accolto offrendoci ristoro, spazi per la lavorazione, oltre che al coraggio di qualcuno che ci ha creduto». Una “spasella” di belle parole e magnifiche intenzioni che contrariante a quanto afferma Scogliamillo esposnte di “Manovalanza”. La gente di Ischia ponte non ha condiviso affatto. Anzim si ritiene presa per i fondelli. Due vecchie sedie di paglia, qualche “canisto” buono per il Cala Cala, una bicicicletta e un asciuga panni appesi ad alcuni balconi del borgo sono un insulto alla intelligenza degli ischiapontesi. Altro che “Oggetti che rappresentano l’identità dell’antico borgo, conservati nelle case…” come commenta il Vice Sindaco Luigi Di Vaia che tra l’altro aggiung “Anfore, quadri, oggetti d’artigianato, escono dal loro abituale riserbo domestico e si offrono al pubblico, in un’atmosfera inedita che trasforma il borgo esaltandone la bellezza…”.
Ma la chicca ce la offre lo stesso Davide Scaogliamillo, quello delle caffettiere appese ad una delle ultime feste di S. Anna, “. Tutto ciò è stato realizzato con l’intento di voler quasi dare un segnale di vita, creando una sorta di piccolo mercato delle pulci, dove ad ogni finestra sono esposti degli oggetti che simboleggiano la presenza e la vita di coloro che abitano e quotidianamente animano il borgo”. Se il gruppo che ha firmato il Progetto“Il Borgo incantato: ecco i miei gioielli” voleva dare una lezione di cultura, poteva risparmiarsi la fatica raccogliendo invece gli oggetto appesi e qualcos’altro “che abitualmente resta all’interno della sfera domestica” ed esporli in una mostra in uno o più portoni antichi lungo il Cenro Storico del Borgo di Celsa. L’effetto sarebbe stato di tutt’altra portata aggiungendovi naturalmente elementi di riferimento natalizio per attirare per davvero l’attenzione della gente ed ottenere il vero coinvolgimento degli ischiapontesi. Allo stato delle cose l’addobbo natalizio ad Ischia Ponte, tutto è tranne che natalizio.
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