Che cosa dovrebbe fare il nuovo governo per Ischia

Dopo le elezioni del 25 settembre è lecito chiedersi cosa è in serbo per l’isola tra progetti, opportunità da cogliere al balzo e fondi provenienti dal PNRR

È stata una sconfitta per tutti perché ad avere la meglio, ancora una volta, è stato l’astensionismo. A livello nazionale ci si è fermati al 63.95%, il più basso di sempre, in Campania al 53.3% mentre sull’isola nessuno dei sei comuni ha superato il 50%. Queste elezioni, fatte con una legge elettorale davvero allucinante, si sono dimostrate un flop anche a Procida in cui la percentuale di votanti si è attestata al 48.94%. Ogni tipo di ragionamento o analisi deve partire da questi numeri impietosi che fotografano in maniera plastica il forte scollamento che c’è tra i cittadini e la politica.

Ad ogni modo sulla nostra isola ci sono stati dei verdetti che hanno segnato queste elezioni con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che è stato il partito più votato in tre comuni su sei (Barano, Casamicciola e Lacco Ameno) mentre negli altri a spuntarla è stata Fratelli d’Italia. I grandi sconfitti, così come in tutta Italia, sono stati sicuramente il Pd, la Lega, ormai ai minimi storici, e il fantomatico terzo polo composto da Italia Viva e Azione. Con questi risultati il centro-destra a livello nazionale sorride perché in base alle percentuali alla Camera dei Deputati dovrebbe ottenere 235 o 237 seggi su 400, mentre al Senato della Repubblica dovrebbe avere una larga maggioranza, tra i 112 e 116 seggi su 200. Molto è stato detto su queste elezioni politiche e in attesa che si formi la nuova compagine governativa, abbiamo chiesto ad alcuni volti noti dell’isola cosa dovrebbe fare l’esecutivo per il territorio ischitano che, al netto di qualsiasi schieramento, aspetta da tempi immemori una serie di investimenti.

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