Cava dell’isola tra pericolo frane e distanziamento zero
La spiaggia libera più amata dei giovani anche in questo weekend ha vissuto in uno stato di piena anarchia: la denuncia dei Verdi evidenzia una situazione di pericolo sotto due punti di vista
“Anarchia totale e distanziamento zero. Le foto e i filmati di sabato 27 e domenica 28 giugno denunciano una situazione di anarchia totale sulla spiaggia di Cava dell’isola e un distanziamento sociale discutibile”. Le foto, alcune le vedete anche in pagina, sono il fulcro dell’ennesima denuncia da parte della sezione isolana dei Verdi, guidata da Mariarosaria Urraro, che di fatto lamentano che anche sulle spiagge – così come sui porti della terraferma, sui mezzi di trasporto marittimi e terrestri – il distanziamento e le stringenti normative anticontagio siano davvero un optional. Tutto questo, sulla spiaggia isolana più amata dai giovani, va ad aggiungersi ad una situazione precaria dell’arenile alle prese da tempo con problemi di tenuta e di dissesto idrogeologico.
“A causa della mancanza totale del rispetto delle regole e delle leggi Cava dell’isola, una delle spiagge totalmente libere, più belle dell’isola – scrivono i Verdi isolani – si trova in una situazione di degrado e pericolo reale. L’abusivismo edilizio di tipo speculativo, il cancro della nostra isola, ha letteralmente distrutto questo pezzo di paradiso, compromettendo la sicurezza dei bagnanti e la sana economia delle aziende della ristorazione della zona. Ieri pomeriggio la responsabile dei Verdi, rendendosi conto della situazione di pericolo e la mancanza totale di controllo, dovuti al non rispetto dell’ord. comunale 22/2014 che vieta il transito e la sosta di persone a causa del pericolo caduta massi e alla mancanza di distanziamento sociale, ha segnalato il tutto alla Guardia Costiera e ai Carabinieri. A poche settimane dall’ultima frana che ha colpito Cava dell’isola e all’esplosione di un nuovo focolaio di Covid in Campania, la spiaggia di Cava dell’isola viene lasciata al proprio destino”. Poi la Urraro, anche a nome degli altri attivisti, si pone gli interrogativi del caso: “Noi ci chiediamo perché il comune di Forio non controlli o presidi l’area con la polizia municipale, facendo rispettare il divieto e il distanziamento sociale. Assurdo poi che ci si possa affacciare dalla terrazza che sovrasta l’area franata, il video che ci è stato inviato da un bagnante qualche giorno fa è di una gravità estrema. Noi chiediamo alle autorità preposte, in particolar modo alla polizia municipale del comune di Forio, di controllare e se necessario di presidiare l’area, vietando l’accesso all’arenile, facendo rispettare i divieti di sosta, mantenendo liberi i marciapiedi dai veicoli in sosta selvaggia, che li rendono impraticabili, in modo particolare ai diversamente abili in carrozzella”. Insomma, un elenco davvero lungo di richieste, a dimostrazione ulteriore di quanto da quelle parti l’anarchia la faccia da padrone. Certo, non da ieri. Siamo sinceri, in fondo il coronavirus ci ha messo solo il resto…