Una vicenda figlia soprattutto del disagio sociale e che ha avuto l’epilogo che a un certo punto appariva il più scontato. La storia in questione ha come epicentro il popoloso quartiere di Perrone, a Casamicciola, e nello specifico un immobile ubicato in via Cumana che era stato occupato abusivamente. Nei giorni scorsi alcuni soggetti si sono introdotti con l’uso della forza, hanno scassinato le serrature e occupato l’abitazione, una casa economica e popolare a pochi passi dal litorale cittadino. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia di Stato dopo la denuncia sporta dalla assegnataria, una donna la cui famiglia è di Barano, ma che a quanto pare stava lavorando per rendere agibile l’appartamento dopo aver aperto un contenzioso con la IACP per alcune perdite dal tetto e la cui straordinaria manutenzione è a carico dell’ente. All’interno della casa si erano introdotti, stando all’esposto, intorno alle due di notte, con l’ausilio di un trapano, alcuni giovani. All’interno della abitazione invece adesso si trovano quali occupanti, stando ai riscontri della Polizia, i membri di una giovane famiglia originaria di Casamicciola, il capo famiglia è di Perrone. Con loro inizialmente una piccola di appena 18 mesi, poi affidata dai servizi sociali ad alcuni familiari. Gli occupanti sono stati denunciati per occupazione abusiva. La polizia ha gestito con tatto e sensibilità la vicenda, attesa anche la presenza di un minore in tenera età. Inoltre, la coppia nel 2022 aveva in fitto una casa in via Ombrasco a Piazza Bagni e fu vittima della alluvione trascorrendo un periodo da sfollati come il resto della popolazione. Sono stati comunque deferiti all’a.g. e poi si aspetteranno le deduzioni e le disposizioni in merito. L’evolversi della vicenda ha visto come primo l’intervento degli assistenti sociali che hanno affidato il minore di 18 mesi ad un parente della coppia. Sembra che ci sia la volontà di dare seguito ad uno sgombro coatto, ma staremo a vedere.
L’assegnataria dell’immobile, inoltre, ha sporto querela per occupazione abusiva a carico della coppia casamicciolese e quindi anche l’autorità giudiziaria è chiamata a decidere. Quello che si invocava con la richiamata diffida è l’intervento del Comune per attivare e portare a termine la procedura di sgombero dell’alloggio popolare in questione, così come degli altri alloggi occupati illegittimamente. E infatti l’ordinanza sindacale firmata da Giosi Ferrandino è puntualmente arrivata. Nel testo il primo cittadino scrive tra l’altro: “Con relazione redatta dall’Assistente Sociale del Comune di Casamicciola Terme. dott.ssa Federica Mattera (prot. n. 21715 del 21. 10. 2024) viene comunicata l’occupazione abusiva di un alloggio popolare sito in Casamicciola Terme alla Via Mortito. Gli occupanti sono stato identificati con la figlia minore che è stata affidata con procedura intra-familiare. Inoltre, precedentemente all’occupazione abusiva gli stessi hanno dichiarato di aver forzato l’ingresso dell’abitazione circa tre giorni prima e quindi di aver occupato abusivamente l’alloggio popolare”. come risulta dalla relazione prot. 21715 del 21/10/2024. L’abitazione, come riportato nella succitata relazione, appare in condizioni igienico sanitarie precarie, con ampie chiazze di umidità valle mura è sprovvista di mobilia e di spazi idonei all’accoglienza e la stessa non era abitata in quanto, come dichiarato dal compagno convivente della legittima assegnataria, perché oggetto di una perizia tecnica richiesta dallo stesso. Quindi, fino all’avvenuto accertamento e rilascio di apposita certificazione di agibilità, lo stesso è da considerarsi non agibile”. Dunque, il sindaco ha ritenuto necessario intervenire a tutela della condizione igienico-sanitaria, ordinando lo sgombero anche ai fini della legalità e la salvaguardia del patrimonio pubblico. oltre che per recuperare la disponibilità dell’alloggio per l’assegnazione al nucleo familiare avente diritto. È stato ordinato il distacco delle utenze e notiziata la Procura della Repubblica di Napoli. Il provvedimento è impugnabile con ricorso giurisdizionale avanti al TAR e Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni decorrenti dal medesimo termine.