Non conosce mai sosta l’opera di ricognizione sul territorio e la campagna di sensibilizzazione dei Verdi Ischia, sempre pronti a raccogliere le istanze e le segnalazioni della cittadinanza. Dalle pinete al traffico, dai parcheggi alle strade, non passa quasi giorno che i componenti del movimento simboleggiato dal sole che ride si attivino per intervenire concretamente o quantomeno per mantenere alta l’attenzione sulle varie criticità.
Stavolta, il Commissario dei Verdi, Mariarosaria Urraro, ha raccolto una segnalazione relativa a uno dei lidi storici di Ischia, la spiaggia di Cartaromana: «Ci siamo recati sull’arenile – ha raccontato la Urraro – dove purtroppo i bagnanti sono costretti a prendere il sole tra rifiuti di ogni genere, infatti abbiamo potuto notare anche tanti pericolosi ferri arrugginiti». E la circostanza è testimoniata da numerose immagini scattate sul posto, dove troneggiano numerosi cumuli di rifiuti, non soltanto sull’arenile ma accumulatisi anche negli anfratti rocciosi. Tuttavia il problema non è soltanto igienico, perché i Verdi hanno riscontrato anche un altro rischio: «Non è passato inosservato neanche il cartello “Demanio marittimo pericolo frane e caduta massi , in questa zona è vietata la sosta di persone e/o cose , nonché la balneazione e la navigazione” , eppure sotto questa pericolosa montagna c’erano tanti turisti a prendere il sole. Quindi vorremmo sapere dalle autorità preposte come sia possibile».
L’interrogativo posto dal Commissario dei Verdi non è però l’unico, in quanto durante il sopralluogo è stata vista (e documentata con tanto di video) una lunga scia di schiuma che ha occupato gran parte dello specchio d’acqua davanti alla spiaggia. A prima vista sembrava difficile capire se si trattasse di scarichi di imbarcazioni o di qualche costruzione nei dintorni, ma nelle successive riprese del video è possibile constatare che si tratta di uno scarico che da una parete rocciosa finisce direttamente in acqua. Una circostanza inquietante, che lede pesantemente l’immagine del luogo, un tempo quasi incontaminato e ora preda di incuria e degrado, oltre che di pericoli geologici e igienici.