Caremar, è ancora sciopero: ma i lavoratori non sono da soli
ISCHIA. Continua la tormentata saga-Caremar. Dopo l’astensione di quarantott’ore dello scorso 15-16 febbraio, il sindacato Or.s.a. marittimi ha proclamato un nuovo sciopero per il prossimo 8 marzo. L’origine della protesta è da individuare nel totale dissenso verso le condizioni stabilite nell’accordo sindacale raggiunto lo scorso 23 febbraio, in considerazione della palese violazione dei diritti quesiti già entrati nel patrimonio dei lavoratori. Altrettanto non condivisibili le decurtazioni economiche finalizzate esclusivamente al raggiungimento di un maggior profitto da parte dell’armatore privato a discapito dei lavoratori, così come, secondo l’Or.s.a., appare inaccettabile l’ostinato rifiuto di applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro in relazione all’orario di lavoro che non dovrà superare le 8 ore giornaliere, come espressamente previsto all’art. 28 dello stesso c.c.n.l. In tal senso, afferma la sigla sindacale, appare improponibile la turnistica indicata in rapporto 5/2, laddove l’orario di lavoro giornaliero supera costantemente le ore 14. Né tale articolazione del lavoro può considerarsi rispettosa delle previsioni del c.c.n.l. stante l’inscindibilità del rapporto 4 mesi a bordo e 2 a terra per godimento ferie e riposi compensativi in esso previsto, rispetto alla previsione contrattuale delle 8 ore di lavoro giornaliere, ad esso strettamente connessa. L’Autmare, presieduta da Nicola Lamonica, ha annunciato il suo appoggio all’Or.s.a. condividendone piattaforma sindacale e strategia. Visti i riflessi che la vertenza ha sulla qualità dei servizi e sulla sicurezza, l’Autmare dà appuntamento alle ore 9 nella stazione marittima di Porta di Massa ove animerà un confronto aperto sulle vicende che colpiscono il mondo del lavoro in Caremar e non solo e sulle tematiche legate al trasporto marittimo nel Golfo di Napoli.