Cancellare le “cicatrici” dello scempio della Caserma

Come ampiamente annunciato arriva l’ordinanza firmata dal responsabile di settore Gaetano Grasso che ordina il ripristino dello stato dei luoghi nella zona del Bosco della Maddalena dove in maniera assolutamente illegittima si iniziò anni fa ad edificare quella che avrebbe dovuto essere la nuova sede della Forestale

Il tempo dell’attesa è finito, lo scempio della caserma della Forestale iniziata per fortuna mai portata a compimento nel Bosco della Maddalena deve essere rimosso una volta per tutte, cancellando una cicatrice che ancora a distanza di anni definire vergognosa è poco. E così dal Comune di Casamicciola è arrivata l’ordinanza – peraltro annunciata di recente dal sindaco Ferrandino al termine di un incontro istituzionale nella sala consiliare del palazzo municipale – firmata dal responsabile dell’area Patrimonio, ing. Gaetano Grasso, ed avente un oggetto chiaro ed inequivocabile: “Ripristino stato dei luoghi della zona del Bosco della Maddalena, sito in Casamicciola Terme e insistente sul terreno riportato in mappa nella maggiore consistenza della particella n.9 (ex.1) del foglio 4, dove doveva sorgere la Caserma della Forestale”. Nel testo del dispositivo, Grasso ordina “all’ing. Placido Migliorino, nella qualità di Direttore Generale del Provveditorato interregionale per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata e a chiunque altro coobbligato, di provvedere ad horas a ripristinare lo stato dei luoghi della zona del Bosco della Maddalena, sito in Casamicciola Terme e insistente sul terreno riportato in mappa nella maggiore consistenza della particella n.9 (ex.1) del foglio 4, dove doveva sorgere la Caserma della Forestale, previo ottenimento degli eventuali titoli abilitativi necessari per la esecuzione dei lavori; a ripiantumare le essenze vegetative presenti nei luoghi prima dell’inizio dei lavori della caserma della Forestale; a produrre a lavori eseguiti apposito certificato che attesti la corretta esecuzione dei lavori, a firma di tecnico abilitato; a munirsi, preventivamente, se le opere risultano eventualmente ancora sequestrate, del dissequestro penale presso la competente autorità”. Il provvedimento è ovviamente impugnabile come da prassi al Tar entro 60 giorni o al presidente della Repubblica entro 120 ma segna una svolta epocale di una vicenda che si trascina davvero da tempo immemore.

L’ordinanza contiene anche una rievocazione storica dei fatti che come detto partono davvero da molto lontano. Si legge ad esempio che “l’area sulla quale realizzare la Caserma della Guardia Forestale venne assegnata con delibera di G.M. n°108 del 27 marzo 1986 ed è individuata sull’area riportata in Catasto al Foglio 4 p..la 1 di mq. . 782, come recante l’intestazione ‘Comune di Casamicciola Terme – Area interessata alla variante del P.R.G. per la realizzazione Caserma Forestale’; che con determina del Responsabile del Servizio n°595 del 03 settembre 2004 venne affidato incarico professionale al geom. Francesco CONTE per il frazionamento dell’area su cui deve sorgere la Caserma in oggetto ed il suo picchettamento; che il progetto prodotto dal Provveditorato presenta una superficie maggiore a quella deliberata ed anche diversamente ubicato; che dagli atti non risulta che il Comune abbia mai provveduto a redigere apposito verbale per la consegna dell’area al Ministero; – che, pertanto, il Provveditorato Interregionale per le OO.PP. – Campania e Molise, non ha ancora la piena disponibilità dell’area; che il progetto per la realizzazione della caserma è stato sottoposto all’esame della C.E.I. (Commissione Edilizia Integrata) nella seduta del 20 settembre 2005 verbale n°7 e debitamente approvato; che a seguito di richieste della Soprintendenza, in merito al progetto de quo sono state fornite integrazioni; che alla data di ricezione delle integrazioni dagli atti del fascicolo non risulta pervenuta al Comune alcuna nota di ulteriore richiesta di integrazione o di annullamento del Decreto Dirigenziale n°8 del 5 ottobre 2005; che la Provincia di Napoli, con nota a firma dell’Assessore Francesco Emilio Borrelli, comunicava che era stato già espresso parere negativo all’abbattimento di alberi nella pineta di Casamicciola; che il Ministero per i BB. E le AA. CC. – Soprintendenza per i BB. AA. E per il Paesaggio di Napoli e Provincia, con nota indirizzata al Responsabile del Procedimento della Caserma del Corpo Forestale dello Stato Arch. BUONO, prot. 10643 del 8 maggio 2009 ribadiva quanto già comunicato con nota prot. 8370 del 14 aprile 2009, che, per quanto di competenza, diffidava a dare inizio ai lavori perché illegittimi; che agli atti non risulta acquisito il parere dell’Autorità di Bacino e la relativa autorizzazione dell’Amministrazione Provinciale relativamente al vincolo idrogeologico (L.R. 11/96); che nella conferenza dei servizi del 13/05/2009 i partecipanti invitavano il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, Provveditorato Interregionale per le OO.PP. – Campania e Molise, a riconvocare la conferenza dei servizi per il completamento dell’iter procedurale e nel frattempo a sospendere i lavori”.

Un iter durato oltre quindici anni ma che adesso potrebbe finalmente conoscere il suo (lieto) epilogo: il provvedimento è stato notificato a Placido Migliorino, Direttore Generale del Provveditorato interregionale per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata

Insomma, un iter travagliato che portò in ogni caso ad appurare in maniera inequivocabile (ma lo si capiva anche a occhio) che si stava perpetrando un incredibile abuso. Iter delle quali si ricordano anche le fasi conclusive, risalenti ormai a 15 anni orsono: “Con Ordinanza n°93 del 15 ottobre 2009 del Dirigente dell’Area Tecnica, a seguito ‘dell’accertamento tecnico redatto dall’UTC prot. int. n.781 del 13/10/2009 da cui risulta che presso la Pineta del Bosco della Maddalena, il Ministero Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Interregionale per le OO.PP. Campania e Molise – Via Marchese Campodisola n.21 Napoli aveva dato inizio ai lavori per la realizzazione della Caserma della Guardia Forestale presso il Bosco della Maddalena, su parte dell’area individuata in Catasto al Foglio 4 p.lla n°1’ fu disposto ‘Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Interregionale per le OO.PP. Campania e Molise – Via Marchese Campodisola n.21 Napoli e per esso al R.U.P. – Coordinatore Territoriale Dott. Arch. Liviana Nicoletta BUONO ed alla Ditta G. Lombardi e Company – Costruzioni Edilizie srl – Amministratore PARRACINO Domenico LA IMMEDIATA SOSPENSIONE DEI LAVORI’; che i predetti lavori di costruzione della caserma della Guardia Forestale presso il Bosco della Maddalena vennero sequestrati con decreto di sequestro preventivo del Tribunale di Napoli del 10 maggio 2010 notificato in data 17 maggio 2010 e dal verbale di esecuzione decreto di sequestro preventivo del 17 maggio 2010, notificato dalla Guardia di Finanza – Comando Tenenza Ischia”. Infine l’ordinanza sottolinea pure come “allo stato l’intera area versa in un completo stato di abbandono e degrado tale da costituire pericolo per la pubblica e privata incolumità; che l’intera area allo stato rappresenta un vero e proprio scempio alla natura e al bosco che la circonda; che prima dell’inizio dei lavori la stessa area era destinata al uso civico di legnatica; Visto che sono trascorsi 15 anni dalla sospensione dei lavori; Ravvisato, pertanto, la necessità di risanare l’intera area per restituirla alla cittadinanza del Comune di Casamicciola Terme all’uso civico quale era destinata in precedenza; Ritenuto, pertanto, anche ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità, ordinare il ripristino dello stato dei luoghi con la ripiantumazione delle essenze vegetali preesistenti all’inizio dei lavori”.

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