“Campane a martello”, quando Gina Lollobrigida girò il film sulla nostra isola con tanti protagonisti
Gina Lollobrigida chiamata La Bersagliera per il film Pane Amore e Fantasia con Vittorio De Sica, tornò sull’isola solo in alcune speciali occasioni: a Forio per ritirare il premio della memoria nella piazza del Soccorso dove anni prima nel ruolo della giovane Agostina di Campane A Martello l’aveva percorsa in lungo ed in largo ed a Lacco Ameno quando fu premiata con l’Epomeo Ciak d’Oro organizzato nel 1966 dal vecchio EVI (Ente Autonomo per la Valorizzazione turistica dell’Isola d’Ischia)
La scomparsa di Gina Lollobrigida 95enne (il feretro della Diva esposto da ieri in Campidoglio, oggi nella chiesa degli artisti in Piazza del Popolo a Roma avranno luogo i funerali) ed i numerosi e bellissimi film interpretati da ammirata protagonista ci portano a collegare la grande attrice ad uno dei suoi primi film che fu girato tra il 1948 ed il ‘49 nella nostra isola, Quel “Campane a Martello” che la consacrò già in giovane età, aveva 21 anni, attrice di successo e di primo piano nel mondo del cinema italiano che la stava accogliendo senza riserve. Era bella e brava e i grandi registi con cui ha lavorato lo sapevano benissimo.
Luigi Zampa dopo Lattuada vide anch’egli giusto quando la volle nel film che stava per girare a Ischia affiancandole una’ altra attrice sulla via del successo, la giovane nativa di Salonicco in Grecia Yvonne Sanson, che subito dopo negli anni ’50 in coppia con un indimenticabile Amedeo Mazzari prese parte da protagonista ad una serie di film strappa lacrime dell’epoca. Il primo gradito impatto che gli abitanti di Ischia Ponte ebbero con Gina Lollobrigida fu quando l’attrice con la valigia in mano in compagnia della sua collega Yvonne Sanson scese dalla motonave Vittoria e mise piede per la prima volta sul vecchio pontile di legno percorrendolo tutto fino ad incamminarsi sul piazzale aragonese e lungo il ponte che porta al Castello. Per gli ischiapontesi accalcati su balconi e finestre dell’antico caseggiato era un bel vedere seguire le riprese del film con curiosità, ma anche con compiaciuta ammirazione alla vista della dolce Lollobrigida già popolare nella considerazione collettiva.
Gina Lollobrigida ormai stessa del firmamento cinematografico mondiale tornò sull’isola solo alcune speciali occasioni: a Forio per ritirare il premio della memoria nella piazza del Soccorso dove anni prima nel ruolo della giovane Agostina di Campane A Martello l’aveva percorsa in lungo ed in largo ed a Lacco Ameno quando fu premiata con l’Epomeo Ciak d’Oro organizzato nel 1966 dal vecchio EVI (Ente Autonomo per la Valorizzazione turistica dell’Isola d’Ischia). Presso l’archivio dell’ Istituto Luce, è conservato uno storico filmato di inestimabile valore sul ritorno di Gina Lollobrigida a Ischia ricevuta da Angelo Rizzoli sulla sua Villa Arbusto a in Lacco Ameno.
“Da oggi – è l’anno 2018 – sulla Walk of Fame brilla anche la stella di Gina Lollobrigida, che insieme a quelle di Ennio Morricone, Sofia Loren, Bernardo Bertolucci, Rodolfo Valentino e Anna Magnani va a costituire il firmamento del cinema italiano a Hollywood. Una grande artista italiana, a lungo protagonista della scena cinematografica mondiale, riceve così un meritato e dovuto riconoscimento. Le riprese di Campane a Martello furono realizzate nella vecchia Ischia Ponte ed a Forio dove si raccontava una storia di quel tempo avendo per sfondo una isola povera, trascurata,con caseggiati scalcinati e tristi con gente mal vestita e dimessa,ma con tanta voglia di vivere sia pure nella semplicità, nell’attesa di tempi migliori che con gli anni poi sono realmente arrivati per tutti. Nel racconto cinematografico, Agostina (Gina Lollobrigida) è una giovane donna ischitana, si guadagna da vivere fuori dell’isola con la prostituzione.
Non fidandosi delle banche, invia tutto quello che riesce a risparmiare al vecchio curato di Ischia, affinché egli lo amministri con oculatezza in vista del suo ritorno. Quando finalmente ritiene di aver raggiunto una somma sufficiente, superiore al milione, pur se con il timore che venga svelata l’origine dei suoi guadagni, decide di far ritorno a Ischia. È con lei la “collega” bolognese Australia (Yvonne Sanson), e le due donne vogliono avviare una nuova ed onesta attività. Ma il vecchio prete è morto e quello nuovo, don Andrea (Eduardo De Filippo), non sapendo degli accordi tra i due e pensando che quelle somme arrivassero per fini di beneficenza, ha usato tutto il denaro per mandare avanti un orfanotrofio in cui sono ospitate numerose bambine rimaste senza famiglia. Agostina, che la comunità dell’isola ormai tratta e riverisce da gran signora, e con lei Australia, si trova così di nuovo senza denaro.
Pretende quindi che il prete le restituisca tutto quello che lui ha usato per l’orfanotrofio, anche a costo di chiuderlo. Mentre i compaesani si dividono tra coloro che sono favorevoli alle richieste di Agostina, sperando così di poter concludere affari con la donna diventata ricca, e quelli che invece sono commossi per la sorte delle orfanelle e vorrebbero un intervento del Comune, che però il Sindaco rifiuta, don Andrea si ammala e suona le campane a martello per chiamare tutti a decidere il da farsi. Inevitabile il lieto fine… Il film, fu realizzato in una doppia versione, italiana ed inglese, quest’ultima intitolata «O.K. Agostina». La versione inglese fu sceneggiata da Michael Medwin ed interpretata da Patricia Medina, nel ruolo di Agostina, Ivonne Mitchell, nel ruolo di Australia, mentre Manning Whiley interpretava don Andrea. Le medesime scene venivano recitate dagli attori italiani e poi da quelli inglesi. L’unica attrice che recitò in entrambe le versioni fu la bilingue Clelia Matania.
Il soggettista Piero Tellini scrisse il film ispirato da una vicenda di cronaca letta su un giornale. La vicenda si rivelò essere falsa allorquando il giornalista denunciò Tellini per plagio: ne reclamava infatti i diritti poiché egli stesso aveva inventato la notizia. “Campane a martello” è il solo lungometraggio diretto da Luigi Zampa nel 1949. La Lollobrigida interpreta qui il suo nono film, ma è in realtà il terzo importante perché soltanto in due di quelli precedenti aveva avuto parti di rilievo. Successivamente, la collaborazione tra Zampa e la Lollobrigida darà vita ad altri due film, più importanti di questo, tra cui “la Romana“ nel 1954. Anche la Sanson era quasi agli esordi (aveva lavorato con Lattuada ne «Il delitto di Giovanni Episcopo» del 1947). Le due attrici divennero amiche, tanto che la Sanson fu la testimone di nozze della Lollobrigida quando si sposò con Mirko Skofic. Nel film Campane a Martello la Sanson interpreta un ruolo che la vede maltrattare una delle orfanelle: con ironia ancora Maurizio Ponzi osserva che si tratta di «un gesto che l’attrice sconterà amaramente in dieci anni e più di cinema gestito da Raffaello Matarazzo in cui saranno i bambini la sua più ricca fonte di angustie e lacrime.»
Ricerca ed elaborazione foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
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