POLITICAPRIMO PIANO

Calise come Boskov: «Noi a casa? Rigore è quando arbitro fischia»

La crisi politica a Lacco Ameno vista dal “barbiere” che fa una metafora calcistica per descrivere la situazione all’ombra del Fungo: «Tutti vogliamo la pace, il problema è che ognuno vuole imporla alle proprie condizioni». E poi quanti spunti…

La presenza di Ciro Calise in giunta a Lacco Ameno ha dato spessore ed agibilità alla manovra del sindaco Giacomo Pascale dopo l’addio di due consiglieri di maggioranza, di cui uno anche assessore al bilancio. Dopo i recenti fatti, politici ed istituzionali, che stanno alimentando tensioni politiche ed istituzionali in quel di Lacco Ameno, l’assessore, nonchébraccio destro del sindaco Giacomo Pascale intervistato dal nostro giornale fuga ogni dubbio chiudendo in termini calcistici il tema della tenuta della sua maggioranza.

A volte ritornano, cosi come è ritornato il buon Barbiere, Ciro Calise alla corte di Giacomo Pascale, ma anche a suggellare un sodalizio di governo che da tanto troppo tempo appare vacillare. A quasi un anno dalle dimissioni dell’assessore Giacinto Calise è andato a ricomporre la storica Giunta Comunale di Lacco Ameno e deleghe all’”Estetica cittadina – Ambiente – N.U. – Pubblica illuminazione – Politiche cimiteriali”. Potrebbe sembrare poco ed invece oggi è il perno su cui si regge Pascale.

Escluso all’indomani della vittoria elettorale e l’insediamento del Pascale 2, il granito Ciro, se qualcuno non lo sapesse, per tutti il Barbiere, occupa la poltrona di leader di maggioranza, indiscusso braccio sinistro del primo cittadino. A destra c’è o c’era Giovangiuseppe Zavota .

Si parla con sempre maggiore insistenza di un governo ai titoli di coda, di un Giacomo Pascale al canto del cigno. Che idea ti sei fatto di quello che sta succedendo e potrebbe succedere?

«Veramente, cara Ida, sono tre anni che siamo stati ri-eletti e si parla sempre del fatto che l’amministrazione di Giacomo Pascale sia al canto del cigno, se mi facessero capire bene quello che sta succedendo gliene sarei grato.La verità è che certa politica a Lacco Ameno non ha argomenti, mentre Giacomo, grazie alla squadra che ha saputo creare ora, ma anche prima, ha reso un forte messaggio politico. Noi che gli abbiamo lavorato accanto e continueremo, siamo coinvolti a lungo termine, per tutto il tempo che ci vorrà, perché siamo certi dell’importanza del nostro lavoro politico ed amministrativo. Ma è anche qualcosa di molto concreto: c’è una promessa di sostegno a Lacco Ameno, un impegno, che va oltre il nostro ruolo, oltre il 2023. Ma siamo qui anche per mettere insieme le cose dopo che in questi 6 anni è successo di tutto. Terremoto, alluvione… il covid, abbiamo sempre tenuto la barra dritta continuando a tamponare le emergenze e a lavorare, a continuare a far funzionare l’economia, soprattutto la vita quotidiana, di Lacco Ameno, di tutti indistintamente. Noi non governiamo un feudo, ma il nostro paese, è qui il nostro posto. Nonostante le sciagure c’è stato qualcuno che ha fatto di tutto per distruggere, con Giacomo, tutti, hanno fatto in modo che funzionasse nonostante tutto, di nuovo. Essere saldi, riparare mentre la tempesta imperversa non è semplice, è essenziale. Invece sembra sempre che qualcuno si diverta a distruggere e basta!».

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Sembra che la firma sia pronta ad apporla proprio l’amico Giovangiuseppe Zavota che in tempi non sospetti è stato un sodale istituzionale e non solo di Pascale. Quanto ti meraviglierebbe un fatto del genere?

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«Ripeto, non mi risulta che Giovanni Zavota, mio caro amico, sia pronto per la firma altrimenti ne sarei informato. Per quanto conosca lui e la sua famiglia, non credo verrebbe meno ad un patto con i suoi elettori».

«Noi da quando siamo stati eletti abbiamo sempre lavorati uniti e compatti e soprattutto in pace. E’ chiaro che poi per governare ognuno deve fare la sua parte. Siamo pronti per andare a casa? Beh io le rispondo come faceva mister Vujadin…»

Il Barone Giacomo Pascale in una recente intervista ha spiegato che il popolo non premia i traditori, ma l’impressione è che stavolta – in caso di decadenza del sindaco – De Siano avrebbe gioco facile…

«Tutti vogliamo la pace, ma come sempre in politica ognuno tenta di imporla alle proprie condizioni. Noi da quando siamo stati eletti abbiamo sempre lavorati uniti e compatti e soprattutto in pace. E’ chiaro che poi per governare ognuno deve fare la sua parte. Siamo pronti per andare a casa? Beh, cara Ida, ti rispondo in termini calcistici e come diceva il grande misterVujadinBoskov che disse: rigore è quando l’arbitro fischia!».

I contrasti tra lei e De Luise, la vicenda porto, a Lacco in ogni caso l’atmosfera sembra elettrizzante sotto troppi punti di vista.

«Adesso pure questo, sinceramente mi giunge nuovo che io sia in discordia con Dante De Luise, in quanto sono un suo sponsor. Riguardo alla vicenda del porto di Lacco Ameno, personalmente non me ne sono mai occupato, in quanto non rientra nelle mie deleghe. Lasciamo fare ai delegati ed ai legali. Voglio aggiungere che abbiamo ancora tre anni da amministrare, la squadra è compatta a dispetto delle chiacchiere da bar. Sono tanti i progetti in cantiere per il bene del nostro paese».

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