«Caffè Scorretto» «Taxi, Pos ma non voglio»
Premessa 1. Voglio dare un caloroso benvenuto al nuovo Dirigente della Polizia di Stato del Commissariato di Ischia. La dottoressa Ferrara ha sostituito il dottor Mannelli che è stato trasferito in terraferma dopo aver svolto, secondo me in modo eccellente, il proprio lavoro. Non ho potuto partecipare alla conferenza stampa di sabato scorso per cui approfitto per farle i migliori auguri di buon lavoro, fermo restando il grazie alle Forze dell’ordine impegnate sull’isola, che si scontrano, a volte, con condizioni di estremo ostracismo oltre che con un clima di reticenza poco visibile. Dottoressa Ferrara, in bocca al lupo.
Premessa 2. Hanno a che a che fare con il traffico, i vigili, i controlli, i politici che cantano loro storie di viaggi meravigliosi. I tassisti, sono spesso una categoria maltrattata, per molti poco incline al dialogo e composta di cinici maleducati. Sull’isola questi aspetti sono intensificati da una naturale intransigenza e da un’avversione al compromesso. Tuttavia, tra maleducazione, miopia della politica e superficialità nel servizio vi è chi, invece, tiene la mano ferma sull’onestà e, talvolta, accendendo il tassametro si trasforma in una rarità alla guida nel bianco delle vetture. È chiaro che la situazione è complessa, a Ischia come nel resto d’Italia. Si può fare chiarezza, però, partendo da un presupposto: la capacità di ascolto che a molti operatori del servizio pubblico da piazza, fatta eccezione per chi ormai la ritiene quasi una santa virtù, non manca. Ischia, come sappiamo, è divisa in sei comuni. Sei modi diversi di intendere il territorio. Sei teste differenti. Presenta perciò sei regolamenti per i taxi, ognuno dei quali disciplina il servizio all’interno della propria giurisdizione.
Per esempio la corsa da Ischia a Casamicciola è considerata come extra territoriale e dunque soggetta a un aumento della tariffa. Oppure non permette al tassista di un altro comune di “prelevare” clienti in una giurisdizione diversa da quello che gli ha rilasciato la licenza. Il che per un’isola come Ischia è un handicap non da poco. Quanti tra gli operatori si sono sentiti attribuire il titolo di “ladro”, a ogni applicazione del tariffario “comunale”? Vallo a spiegare agli stranieri che ci sono sei amministrazioni diverse, oltre alla serie di limitazioni che – di fatto – crea le condizioni per evadere. È chiaro che un tedesco, uno svedese o un inglese, abituato a un servizio più tecnologico e attuale nel suo paese, una volta arrivato sulle coste isolane si scontra con la schizofrenia dei sei regolamenti e con i comuni incapaci di intercettare le tendenze europee. I prezzi di una singola corsa, insomma, variano a loro volta da un comune all’altro. Allo stesso modo di come cambia il costo per il parcheggio sulle strisce blu sparse ovunque sulle strade. Se a qualcuno venisse in mente di lasciare l’auto in garage e saltare sul taxi, ad esempio per muoversi da Casamicciola (comune di partenza, quindi con tariffazione in base al regolamento di quel comune) a Sant’Angelo, il costo potrebbe sfiorare i 30 euro. Passerebbe a 80 in caso di giro dell’isola o probabilmente qualcosa in più. È chiaro che i tassisti fanno ciò che il regolamento gli permette ma molti sono i casi e le testimonianze, sugli operatori che vedono nel cliente un pollo da spennare. Se da un lato potrebbero migliorare la tipologia del servizio, per l’altro tendono a lasciarlo così come è. Visto anche il lassismo burocratico, meno stringente, inclusi i pochi controlli della Polizia Locale, i tassisti da un lato lasciano il compito alle amministrazioni dall’altro creano un imbuto ad ogni tipo di proposta. Finora nessuna si è assunta la responsabilità di un vero cambio nel senso del suo sviluppo, o di fissare nuovi parametri per rimodulare il servizio in chiave moderna e dare la possibilità di lasciare l’auto a casa per spostarsi in tranquillità senza affrontare salassi al portafogli. Unificazione del servizio, con il conseguente abbattimento dei confini amministrativi tra comuni e l’abbassamento delle tariffe, sono le misure di cui abbiamo bisogno.
È una delle misure per abbattere il traffico. Inutile girarci intorno, parlando di “targhe alterne” che non hai mai ottenuto grossi risultati per la sua riduzione. Agli oltre 400 possessori di licenza, le misure consentirebbero di lavorare h 24 e per tutti i 12 mesi. Attraverso la costituzione di cooperative – ce ne sono ma non tutti ne fanno parte – si creerebbe un servizio civilizzato, includendovi turni di lavoro organizzati e meno stress specie nei mesi estivi oltre che la disponibilità all’uso dei sistemi di pagamento, carte bancomat o di credito mediante i POS (che possono trovare seguito anche senza far parte di cooperative). Lo ripeto, mi dispiace per i tassisti che si tengono nel margine delle regole e affrontano innumerevoli sacrifici. Qualcuno per guadagnarsi la giornata resta in strada pure dieci ore e accende il tassametro a ogni avvio di corsa, mentre qualche altro, più furbo, nella metà del tempo porta a casa anche 800 euro in una giornata. Senza tasse e senza che vi sia un modo per tracciare tanto la corsa quanto il guadagno. Converrete con me, mi auguro, che questa roba deve finire. E deve finire, necessariamente, per due motivi. Il primo è che bisogna tutelare i tassisti corretti. Il secondo è che, se avete prestato attenzione, si stanno riducendo di molto le persone che viaggiano con i contanti al seguito e al turista che arriva da un’altra nazione, non si può costringerlo ad adeguarsi al “nostro” sistema fermo agli anni’80 o ‘70, quando va bene. Tecnologicamente ci sono soluzioni che permettono di adeguarsi al mondo con costi prossimi allo zero, idem abbattere le famigerate commissioni. MyPos è un fornitore europeo di servizi di pagamento. Dopo Londra e Amsterdam dal 2018 ha avviato la propria strategia di espansione in Italia. Non c’è soltanto un’azienda sicura dal punto di vista delle transazioni ma la velocità è data dall’immediatezza e dall’intuitività del Pos il cui costo varia tra 90 ai 390 euro, lo si acquista in pratica, secondo i servizi. Con l’assistenza gratuita di 12 mesi, una volta ottenuto diviene di proprietà dell’esercente. Le transazioni avvengono con accredito diretto e immediato (a ogni Pos fa riferimento un conto corrente personale) sul proprio IBAN al momento del pagamento. L’istituto finanziario è accreditato e regolamentato nel Regno Unito e si rivolge non solo come soluzione per i taxi e trasporti ma a qualunque esercente: hotel, servizi professionali e vendita al dettaglio. Se tra i tassisti qualcuno si prendesse la briga di iniziare ciò che può ben definirsi “piccola rivoluzione del sistema economico”, beh, non credete che a quella persona dovremmo dedicare le prime pagine sui giornali e feste in piazza?
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci