LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Per disgrazia ricevuta»

Premessa 1. Come si chiude questa estate per l’isola? In realtà, considerando il quasi 30% di turisti in meno, la domanda potrebbe essere “Davvero è finita l’estate? Ma è mai iniziata?”. Comunque a occhio e croce probabilmente in “bellezza”. Per spiegarla, almeno in parte, oltre il traffico indiano, le risse e tutto ciò che da anni costituisce una triste cornice, si possono raccontare un paio di episodi. Episodio numero uno. Venerdì scorso, un giorno prima della partita del Napoli, il Presidente De Laurentis giunge al porto di Lacco Ameno con la propria barca.

Come si chiude questa estate per l’isola? In realtà, considerando il quasi 30% di turisti in meno, la domanda potrebbe essere “Davvero è finita l’estate? Ma è mai iniziata?”. Comunque a occhio e croce probabilmente in “bellezza”. Per spiegarla, almeno in parte, oltre il traffico indiano, le risse e tutto ciò che da anni costituisce una triste cornice, si possono raccontare un paio di episodi

Vuole ormeggiare al suo solito posto (qualcuno sostiene che sia particolarmente scaramantico, specie prima di una partita) per scendere a terra. L’ormeggiatore gli dice che non può garantirgli né l’ormeggio né i servizi (che un porto dovrebbe fornire come minimo sindacale) poiché mancano acqua e luce e lo invita a sostare in rada.

Ciò che può fornirgli è solo il gommone per il trasporto dalla barca a terra e viceversa. All’inizio il Presidente acconsente. De Laurentis però non si perde d’animo e chiede spiegazioni. L’addetto non può che ripetergli quel che gli ha riferito un attimo prima, “acqua e luce, caput!”. Si racconta di un giro di telefonate da parte del Patron del Napoli che vuole vederci chiaro. C’è chi dice che non abbia risparmiato critiche al responsabile che ha causato il blocco dell’approdo turistico. A guardar bene il tutto sembrerebbe conseguenza della frizione tra il concessionario Marina Scarl e l’amministrazione Pascale che, a detta di molti e della logica, avrebbe potuto – e magari dovuto – aspettare l’autunno per la manutenzione della cabina elettrica che ospita il contatore Enel. Il Presidente del Napoli, nel frattempo cambia idea. Gli cercano e trovano un posto a Casamicciola. Si può immaginare il ghigno di quanti vorrebbero Perrella fuori dai giochi del “Monopoli”.

Venerdì scorso, un giorno prima della partita del Napoli, il Presidente De Laurentis giunge al porto di Lacco Ameno con la propria barca. Vuole ormeggiare al suo solito posto (qualcuno sostiene che sia particolarmente scaramantico, specie prima di una partita) per scendere a terra. L’ormeggiatore gli dice che non può garantirgli né l’ormeggio né i servizi (che un porto dovrebbe fornire come minimo sindacale) poiché mancano acqua e luce e lo invita a sostare in rada

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Bisogna ricordare, però, che la brutta figura non l’ha fatta l’amministratore della Marina Scarl ma una comunità intera. Se poi si aggiunge che altri simili episodi sono accaduti nel silenzio più totale perché qualcuno ha interrotto un servizio pubblico (si annunciano battaglie anche sul piano penale) la questione oltre che in una barzelletta si trasforma in un pozzo in cui è difficile vedere il fondo. Episodio numero due. Ischia.

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Una signora proveniente da Napoli acquista per il mese di agosto un ombrellone in seconda fila in un lido sulla spiaggia di San Pietro. Vuole garantire alla figlia disabile totale la possibilità di fare il bagno e non batte ciglio quando le chiedono 1500 euro. La prima settimana scorre liscia. Qualche giorno dopo, il gestore del pezzo di spiaggia le chiede di spostarsi in nona fila, poiché – come ha affermato la donna in un’intervista, “probabilmente a qualcuno ha dato fastidio la presenza di mia figlia disabile”. Tuttavia, acconsente a trasferirsi nelle retrovie pur di garantirle un mese di bagni e con l’aiuto del bagnino, tutti i giorni porta la figlia sulla battigia per farla stare un po’ più fresca. Tutto è in pace? Macché. Data la “differenza” di fila – e di prezzo – chiede al gestore la restituzione di una parte del costo sostenuto. Lui – sempre come dichiara la signora – si rifiuta. Lei rilascia alcune affermazioni in lacrime ai giornali, ne viene un’intervista che genera uno scontro con il Lido.

Ischia. Una signora proveniente da Napoli acquista per il mese di agosto un ombrellone in seconda fila in un lido sulla spiaggia di San Pietro. Vuole garantire alla figlia disabile totale la possibilità di fare il bagno e non batte ciglio quando le chiedono 1500 euro. La prima settimana scorre liscia. Qualche giorno dopo, il gestore del pezzo di spiaggia le chiede di spostarsi in nona fila, poiché – come ha affermato la donna in un’intervista, “probabilmente a qualcuno ha dato fastidio la presenza di mia figlia disabile”

Botta della signora, risposta del Lido, ancora botta e di nuovo risposta. Gioco pari al momento. Anche qui il terreno diviene scivoloso, come il muschio sulle barche, perché la lotta sembrerebbe non essersi attenuata e forse proseguirà a distanza (a suon di avvocati? Non lo sappiamo). Fine degli episodi. A Ischia, cioè a casa nostra, a momenti non sappiamo neppure quanti abitanti ci sono o il numero esatto delle strutture ricettive e quale tipologia di turista ci predilige o che tipi di mezzi usa per raggiungerci e via così. Da questi episodi, tuttavia, viene fuori un dato.

Nel tempo abbiamo eroso quella capacità di accoglienza che siamo riusciti a costruire e tutelare dal tempo, non fa differenza sia si tratti di pubblico sia di privato. Il “salotto” Lacco Ameno che manca delle poltrone per far “accomodare” i propri ospiti che arrivano in barca, si aggiunge all’ipotesi di assenza di sensibilità nei confronti di una disabile. Per questa vicenda, l’unico che ha mosso parole di solidarietà nei confronti della famigliola è stato il presidente del Consiglio di Forio, il capitano Gianni Mattera, che ha offerto alla signora e alla famiglia un posto nel Lido che gestisce a Forio per il 2024. Le altre Amministrazioni? Non pervenute, nessun messaggio (alla mamma che ha voluto tutelare il benessere della figlia) e nemmeno una dichiarazione o un’indagine per capirci qualcosa. Post scriptum all’episodio numero uno. Il Napoli ha perso. Chissà, forse sulla partita ha influito il non aver trovato il posto disponibile nel porto di Lacco Ameno. Se la sfiga si muove invisibile magari in questo caso ha pure un responsabile.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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