«Caffè Scorretto» «Il virus della corruzione»
Il banchetto preparato dalla libreria “Stile Libero” di Lacco Ameno, il vociare, le strette di mano, i saluti, erano molte le persone in attesa per assistere a quella che si è rivelata, poi, una “lezione faro”. Moderata da Pasquale Raicaldo è stata quasi una lectio magistralis. Peccato che il sindaco di Lacco Ameno sia stato “bloccato” a Portici in una riunione e non abbia potuto partecipare a Villa Arbusto alla presentazione del libro – da lui voluta – del Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, Claudio Mazzarese Fardella Mungivera, Vice Comandante della Legione Carabinieri della Campania.
Nel fare gli onori di casa, però, il vice sindaco di Lacco Ameno, di fronte ad autorità civili e politiche (presenti le rappresentanze dei Comuni di Forio e Casamicciola, assenti le altre) e una folta rappresentanza militare (Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto), ha compensato perfettamente l’assenza del primo cittadino. Dopo dodici anni dal suo primo saggio, il libro “Il Virus della Corruzione” del Colonnello Mungivera, cui si deve riconoscere la capacità di trasformare discorsi a volte di una complessità enorme in qualcosa di fruibile dal pubblico in modo semplice e ordinato, ha la facoltà di accendere una serie di lucine e illuminare un percorso non solo tecnico ma anche di tipo pedagogico e sociale. Che cos’è la “corruzione”? Si parla di “corruptio”, dal latino “corrumpere” ossia guastare, alterare. In altre parole indica una rottura profonda, quasi insanabile. Si potrebbe porre l’accento anche su “cor-ruptum” cioè “cuore rotto, infranto”.
Il banchetto preparato dalla libreria “Stile Libero” di Lacco Ameno, il vociare, le strette di mano, i saluti, erano molte le persone in attesa per assistere a quella che si è rivelata, poi, una “lezione faro”. Moderata da Pasquale Raicaldo è stata quasi una lectio magistralis. Peccato che il sindaco di Lacco Ameno sia stato “bloccato” a Portici in una riunione e non abbia potuto partecipare a Villa Arbusto alla presentazione del libro – da lui voluta – del Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, Claudio Mazzarese Fardella Mungivera, Vice Comandante della Legione Carabinieri della Campania
Una frattura che, in definitiva, incide l’animo. Una crepa generata dalla mancanza di moralità, una rottura nei confronti dell’integrità (dal latino integrum, da in-tangere, ossia non toccato, puro, incorrotto) che crea legame, a sua volta, con l’etica cioè a quei valori di comportamento per tutta la società.
Dal greco “ethos”, assegna ai comportamenti umani uno status deontologico legato allo svolgimento di un’attività. Etica che si distingue, però, dalla morale la quale definisce, nel complesso di valori e norme in riferimento a un ambiente e alla sua collettività, i modelli di azione e condotta più giusta e corretta. Dal latino “mores”, infatti, s’intende ciò che è buono, doveroso e giusto e si riferisce al singolo. L’etica, invece, riguarda i valori di comportamento per la società intera. In un percorso discendente il Codice Penale definisce la corruzione (negli articoli 318 e seguenti) come “il reato che il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio compie ricevendo indebitamente, per l’esercizio delle proprie funzioni o dei suoi poteri, per sé o per un terzo, denaro o altra pubblica utilità o ne riceve promessa, ovvero per compiere o aver compiuto un atto contrario ai suoi doveri”.
Che cos’è la “corruzione”? Si parla di “corruptio”, dal latino “corrumpere” ossia guastare, alterare. In altre parole indica una rottura profonda, quasi insanabile. Si potrebbe porre l’accento anche su “cor-ruptum” cioè “cuore rotto, infranto”. Una frattura che, in definitiva, incide l’animo. Una crepa generata dalla mancanza di moralità, una rottura nei confronti dell’integrità (dal latino integrum, da in-tangere, ossia non toccato, puro, incorrotto) che crea legame, a sua volta, con l’etica cioè a quei valori di comportamento per tutta la società
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Si ha a che fare, in altre parole, nel fenomeno corruttivo, con comportamenti illeciti e con la degenerazione del sistema sociale e politico insieme alla discutibilità etica di comportamenti privati, allungando le mani nella creta sociale modellandone, per esempio, il voto di scambio o il clientelismo etc.
Si ha di fronte, in altre parole, la alterazione dell’etica pubblica – apre il primo capitolo del libro – che chiama in causa l’articolo 54 della Carta Costituzionale il quale recita:” Tutti cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”. «Fedeltà, disciplina e onore – scrive subito dopo Mungivera – concetti che sembrano desueti e di cui sembra essersi smarrito il significato, con una percezione quasi anacronistica. Il verbo “affidare” ha un valore profondo: implica fiducia nelle persone a cui affidiamo le nostre sorti, la libertà, la giustizia, l’economia, la salute, il futuro dei figli e il destino ultimo dell’intero Paese. Sono parole semplici ma pesanti come macigni. Esse, con particolare riferimento alla disciplina, evocano comportamenti decorosi e una rigorosa osservanza delle norme e delle regole, mentre con riferimento all’onore, coinvolgono il profondo della persona.
Dal greco “ethos”, assegna ai comportamenti umani uno status deontologico legato allo svolgimento di un’attività. Etica che si distingue, però, dalla morale la quale definisce, nel complesso di valori e norme in riferimento a un ambiente e alla sua collettività, i modelli di azione e condotta più giusta e corretta. Dal latino “mores”, infatti, s’intende ciò che è buono, doveroso e giusto e si riferisce al singolo. L’etica, invece, riguarda i valori di comportamento per la società intera
Il giuramento previsto finanche dal Capo dello Stato e dai Ministri rafforza il vincolo coinvolgendo l’intimo, la coscienza, l’intera persona nella sua dimensione pubblica e privata». Se qualcuno pensa che tutto questo non abbia a che fare pure con l’isola nelle sue sfumature fittamente diluite, nelle pieghe sbiadite o scarsamente visibili, a volte completamente occulte, mentre al contrario il suo perimetro assume toni chiari nel fatto che sia “bloccata” nelle sue potenzialità esplosive inesplose, potrebbe sbagliarsi non di poco.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci