«Caffè Scorretto» «Avanti, a colpi di Legnini»

Una riflessione che mi auguro non invecchi male riguarda l’onorevole Legnini, attuale Commissario alla ricostruzione per il terremoto del 2017 e alla recente tragedia di Casamicciola. Come sperato dal sindaco Francesco Del Deo, nell’intervista di domenica scorsa, si può essere d’accordo sul fatto che dovrebbe avere più poteri da parte del Governo per svincolarsi dai lacci spesso stretti delle norme che ne limitano il movimento. Anzi, si deve esserlo.

Una riflessione che mi auguro non invecchi male riguarda l’onorevole Legnini, attuale Commissario alla ricostruzione per il terremoto del 2017 e alla recente tragedia di Casamicciola. Come sperato dal sindaco Francesco Del Deo, nell’intervista di domenica scorsa, si può essere d’accordo sul fatto che dovrebbe avere più poteri da parte del Governo per svincolarsi dai lacci spesso stretti delle norme che ne limitano il movimento. Anzi, si deve esserlo 

Se è vero che a grandi poteri corrispondono enormi responsabilità, a ogni livello, è vero pure che questo momento in cui affoghiamo a causa di un’emergenza che sta assumendo l’increspatura della permanenza, il post terremoto da un lato e dall’altro i danni e il tempo sospeso riconducibili all’alluvione che non riguardano soltanto Casamicciola ma l’isola intera, oltre che delicato è da considerarsi “straordinario”.

Perciò c’è bisogno di una struttura che sappia il fatto suo, più in là della politica, delle (sue) competenze e delle interlocuzioni privilegiate con la Capitale. L’Onorevole Legnini è certamente la persona più adatta. L’auspicio, allora, è che la scadenza del suo mandato prevista per il 31 dicembre (più nello specifico per il ruolo di Commissario alla ricostruzione) sia almeno prorogata. Non solo perché in questi mesi ha imparato a conoscere il territorio, i rapporti e le inclinazioni personali di una società variopinta e multiforme come quella isolana. Pur scontrandosi talvolta con gli scatti in avanti, talora “indietro”, dei Sindaci insieme alla loro sicurezza che occuparsi del “proprio” significa farlo per l’intero, questo potrebbe essere il presupposto della “buona azione” del Sindaco di Lacco Ameno nel riconoscersi il potere di rappresentare ogni lembo dell’isola, inclusa Casamicciola dimenticando che a reggerne il governo locale c’è il Commissario Prefettizio Calcaterra, il motivo per cui il Commissario Legnini deve essere riconfermato si eleva a un livello più importante. Vale a dire che cambiare in corsa l’attuale Commissario, per sostituirgli qualche altro, riporterebbe il gioco della ricostruzione indietro come nel Monopoli senza farci passare dal “via”.

L’Onorevole Legnini è certamente la persona più adatta. L’auspicio, allora, è che la scadenza del suo mandato prevista per il 31 dicembre (più nello specifico per il ruolo di Commissario alla ricostruzione) sia almeno prorogata. Non solo perché in questi mesi ha imparato a conoscere il territorio, i rapporti e le inclinazioni personali di una società variopinta e multiforme come quella isolana ma perché cambiare in corsa l’attuale Commissario, per sostituirgli qualche altro, riporterebbe il gioco della ricostruzione indietro come nel Monopoli senza farci passare dal “via” 

Inoltre strategicamente non avrebbe alcun senso e neppure il sapore della migliore soluzione. Franz Kafka ne “Il Processo” scriveva che “la giusta comprensione di una cosa e l’incomprensione della stessa cosa non si escludono”. Per quanto, insomma, la vicenda “Ischia” sia abbastanza chiara e per questo motivo per alcuni sembrerebbe conclusa sapendo che cosa fare – sembrerebbe invece vero il contrario – vi è una parte considerevole della società ischitana che gestisce attraverso la politica, una serie di apparati delicatissimi e si ostina a non voler prendere atto che la cristallizzazione dell’incapacità si riverbera nei meccanismi che ci riguardano e s’intrecciano con gli interessi di bottega. Per esempio quelli di costruire muri – per la Città Metropolitana– destinati alla fine a cadere (com’è successo a Forio). Gli accavallamenti di poteri tra Enti, gli scontri tra i vari livelli amministrativi, locali, metropolitani e regionali, per la coordinazione delle difficoltà, non sono altro che il riflesso visibile di una distinguibile mancanza di sinergia che proprio nel “locale” ha il proprio centro d’incompetenza. Alla quale nessuno, negli anni, ha messo un freno.

Se Ischia si può definire una terra benestante tutto sommato, non è possibile assistere alla disintegrazione delle responsabilità che mediante il rimpallo delle competenze sgretola il terreno dell’operatività di cui si sente l’esigenza. La questione in sintesi è un disastro che va riequilibrato dalla presenza di una figura, straordinaria, quasi divina e super partes, come il Commissario Legnini 

Anzi, all’opposto, l’ha levato distribuendo proposte nelle interviste, quasi mai nelle sedi istituzionali, mostrando più il carattere della primazia (vale a dire la “dignità di primate”, più vicina a chi pensa che non ascoltare gli altri sia meglio) che non l’esigenza di condividerne la sostanza per favorire lo sviluppo armonico e organico del territorio isolano. Se Ischia si può definire una terra benestante tutto sommato, non è possibile assistere alla disintegrazione delle responsabilità che mediante il rimpallo delle competenze sgretola il terreno dell’operatività di cui si sente l’esigenza. La questione in sintesi è un disastro che va riequilibrato dalla presenza di una figura, straordinaria, quasi divina e super partes, come il Commissario Legnini. Sia per risollevare un segmento prezioso per la Regione Campania, qual è l’isola d’Ischia, sia per uscire dagli inferi di una burocrazia terrestre, muovere guerra all’immobilismo mentale ed eliminare le lotte intestine tra Amministrazioni che nell’inconcludenza dell’intero finora hanno mostrato solo l’interesse del proprio.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

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