«Caffè Scorretto» «Annunciazione, Annunciazione»
Se ci avete fatto caso, ogni anno parliamo sempre delle stesse cose. Ritorno su questo concetto (per cui anch’io seguo la scia di chi si tuffa in analisi probabilmente scontate) per parlare, nuovamente, di lavoro e – collegato a ciò- di turismo. Si può affermare che “il (nostro modo di fare) turismo è intelligente ma non s’impegna”. Siamo fermi, bloccati mentalmente se vogliamo essere più precisi, nella differenza tra «stagione estiva» e «stagione invernale», cui fanno seguito analisi, previsioni e giudizi a vista tanto per la prima, quanto inesistenti per la seconda perché non sappiamo come favorire i flussi turistici invernali.
Siamo fermi, bloccati mentalmente se vogliamo essere più precisi, nella differenza tra «stagione estiva» e «stagione invernale», cui fanno seguito analisi, previsioni e giudizi a vista tanto per la prima, quanto inesistenti per la seconda perché non sappiamo come favorire i flussi turistici invernali. Quando un giorno arriveremo davvero a una seria destagionalizzazione – o per meglio ripetere il concetto, a una “stagionalizzazione” cioè a un turismo riferito a ogni periodo dell’anno, senza distinzioni, improntato all’esigenza di lavoro spalmato su dodici mesi e non su tre o quattro – e avremo di fronte imprenditori e amministratori che hanno intenzione di applicarsi per realizzarla, capaci perciò di monitorarne gli effetti oltre che addentrarsi in previsioni strategiche ad ampio spettro, potrebbe essere legittimo pure commuoversi
Quando un giorno arriveremo davvero a una seria destagionalizzazione – o per meglio ripetere il concetto, a una “stagionalizzazione” cioè a un turismo riferito a ogni periodo dell’anno, senza distinzioni, improntato all’esigenza di lavoro spalmato su dodici mesi e non su tre o quattro – e avremo di fronte imprenditori e amministratori che hanno intenzione di applicarsi per realizzarla, capaci perciò di monitorarne gli effetti oltre che addentrarsi in previsioni strategiche ad ampio spettro, potrebbe essere legittimo pure commuoversi. Fino a quel momento, se e quando accadrà, bisogna rilevare che da decenni produciamo lo stesso girone all’interno del quale, però, sembra muoversi qualcosa.
Anche attraverso testimonianze dirette, la stampa inizia a occuparsi di ciò che accade nella dimensione del lavoro sull’isola. Come ha affermato Pietro Iacono a Pasquale Raicaldo, su La Repubblica, viene fuori un mondo di sfruttamento. Appartenente al Comitato lavoratori stagionali, ex percettore del RdC, ha scelto di accettare una proposta seria di lavoro, descrive che in molti casi il lavoro è sottopagato, atteggiamento agevolato dall’uso di “contratti” fittizi – part time, per esempio – usati per coprire in certi casi una forma di “schiavismo legalizzato” in cui lavorare tra le dieci e le tredici ore al giorno assume i tratti della normalità. C’è poi chi nel non trovare personale attribuisce la colpa al reddito di cittadinanza nutrendo il ragionamento che lo sostiene. Cioè secondo questa che appare una visione parziale per molti è meglio restare a casa invece di lavorare. Come ha detto Pietro Iacono, è chiaro che c’è chi preferisce percepire il RdC, anche se minimo, restando inattivo e disoccupato invece che affrontare turni estenuanti in albergo ed essere sfruttati. Se oggi si fa fatica a trovare lavoratori da impiegare in albergo o nel servizio ai tavoli nei ristoranti oppure in cucina, o da qualsiasi altra parte, probabilmente significa che il sistema sul quale abbiamo “costruito” il lavoro stagionale, sta implodendo e attribuire tutta la colpa al reddito di cittadinanza è una svista colossale.
Come ha detto Pietro Iacono, è chiaro che c’è chi preferisce percepire il RdC, anche se minimo, restando inattivo e disoccupato invece che affrontare turni estenuanti in albergo ed essere sfruttati. Se oggi si fa fatica a trovare lavoratori da impiegare in albergo o nel servizio ai tavoli nei ristoranti oppure in cucina, o da qualsiasi altra parte, probabilmente significa che il sistema sul quale abbiamo “costruito” il lavoro stagionale, sta implodendo e attribuire tutta la colpa al reddito di cittadinanza è una svista colossal
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Sono tanti gli annunci di offerte di lavoro pubblicati su facebook, tra pagine di profili privati o aziendali, cosa che dovrebbe farci riflettere sul perché, pur esistendo i “centri per l’impiego”, gli imprenditori sono ancora orientati a usare “il passaparola” che non “usare” gli uffici preposti. Ciò oltre ad essere funzionale per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, servirebbe pure per rendere “operativi” gli impiegati di quei centri che altrimenti correrebbero il rischio di annoiarsi o di convincersi della scarsa utilità del loro compito. Chiaramente, lo stesso discorso vale per gli imprenditori. Invece di continuare a scrivere annunci in maniera generica per la ricerca di personale, a volte pure in modo criptico e senza specifiche, potrebbero da un lato rivolgersi proprio agli uffici per l’impiego che sono lì a tentare di fare il proprio lavoro e utilizzare un percorso nuovo per l’incontro della domanda e dell’offerta. Dall’altro, su tutto, devono cambiare obbligatoriamente impostazione, dare spazio alla formazione e aumentare la propria professionalità come quella altrui. Serve insomma una maggiore trasparenza. Specie nei messaggi per la ricerca di personale, nei quali non dovrebbe mai mancare l’indicazione del ruolo, i requisiti e insieme alla descrizione dei premi come dei benefici, va resa necessaria l’informazione riguardo la paga oraria, come di quella mensile e il tipo di contratto che sarà utilizzato, le ore giornaliere di lavoro, i giorni d’impiego nella settimana con i giorni di ferie.
Serve insomma una maggiore trasparenza. Specie nei messaggi per la ricerca di personale, nei quali non dovrebbe mai mancare l’indicazione del ruolo, i requisiti e insieme alla descrizione dei premi come dei benefici, va resa necessaria l’informazione riguardo la paga oraria, come di quella mensile e il tipo di contratto che sarà utilizzato, le ore giornaliere di lavoro, i giorni d’impiego nella settimana con i giorni di ferie. Affermare, come continuano a fare molti imprenditori anche isolani, che non c’è più voglia di lavorare perché le persone che lo percepiscono preferiscono non rinunciare al reddito di cittadinanza, li mette nella condizione di auto assolversi dalla loro parte di responsabilità e dall’accusa secondo la quale, nel tempo, hanno contribuito a impostare questo sistema il cui corto circuito si sta mostrando in tutta la sua evidenza
Affermare, come continuano a fare molti imprenditori anche isolani, che non c’è più voglia di lavorare perché le persone che lo percepiscono preferiscono non rinunciare al reddito di cittadinanza, li mette nella condizione di auto assolversi dalla loro parte di responsabilità e dall’accusa secondo la quale, nel tempo, hanno contribuito a impostare questo sistema il cui corto circuito si sta mostrando in tutta la sua evidenza. In Inghilterra, sul sito https://www.caterer.com/ – grazie a Mario Manzi per la segnalazione –, una cosa simile ha cercato di realizzarla l’ing. Giuseppe Arturo con il sito “lavoroischia.it” che non è decollato per la resistenza del mondo imprenditoriale, si raccolgono annunci di lavoro per hotel, ristoranti, pub, bar e servizi per eventi. Qui di seguito, riporto il tipo di messaggio per la ricerca di un cameriere. Qualcuno potrebbe trovarlo utile, anche per capire come si scrive un annuncio di lavoro, e perciò iniziare a cambiare la propria comunicazione per la ricerca di dipendenti affrontando la questione con un pizzico di serietà in più. Buona lettura. «Cameriere/cameriera – Covent Garden, Central London (WC2); Fino a £ 15,00 all’ora – SushiSamba. Il tuo ruolo: Il team front of house sta attualmente cercando un cameriere/cameriere appassionato da inserire nella nostra famiglia, assicurando a ogni ospite il benvenuto caloroso, rendendo il suo tempo con noi indimenticabile fornendo ai nostri ospiti il miglior cibo e bevande, aria condizionata accompagnati da un servizio cordiale, efficiente e impeccabile in tutto il loro esperienza. I tuoi premi: Come Cameriere/Cameriere non ti diamo solo un lavoro che ami, ci piace premiarti per tutto l’impegno e la dedizione al lavoro, questi benefici comprendono: Stipendio altamente competitivo; 50% di sconto su cibo e bevande fino a 6 persone da utilizzare nei ristoranti SUSHISAMBA® o Duck & Waffle; 28 giorni di ferie; Pasto e bevande gratuite durante i turni; Schema ciclabile al lavoro; Schema d’incentivi in denaro “Rifer-a-amico”; Premi per l’impiegato del mese; Formazione interna e sviluppo della carriera; Regime pensionistico – compresi i contributi del datore di lavoro; Cerimonia e festa di premiazione annuale dello staff; Wagestream- Servizio di pagamento anticipato. I tuoi requisiti: La responsabilità primaria del Cameriere/Cameriere è quella di esemplificare l’ospitalità senza compromessi con un servizio cortese ed efficiente agli ospiti durante tutta la loro esperienza culinaria. Il Cameriere/Cameriere prende ordini, risponde alle domande sul menù, vende cibi e bevande del ristorante, prende il pagamento e comunica gli ordini con lo staff di cucina mantenendo un atteggiamento cordiale e cordiale. Come Cameriere/Cameriera ci piacerebbe che avessi: L’esperienza di lavoro come Capocameriere/cameriere o Cameriere/Cameriere in un ambiente simile e veloce sarà testata in fase di prova/intervista; Sono richieste buone capacità di comunicazione in lingua inglese; Disponibilità flessibile, lavoro qualsiasi 5 giorni a settimana tra lunedì – domenica; Profondo rispetto della diversità e dell’individualità; La capacità di mantenere processi e standard prefissati. Il tuo ristorante: SUSHISAMBA celebra la cultura e la cucina di Giappone, Brasile e Perù. I menù sono un mix di piatti nuovi e firmati con un’enfasi su sapori audaci, ingredienti pregiati e presentazioni artistiche. SUSHISAMBA è gestito dalla Orange Brands Management, che sorveglia le sedi di Las Vegas, Londra e Dubai. Trova il lavoro dei tuoi sogni con l’app per il lavoro mobile Caterer».
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci