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Buoni spesa, controlli a campione da parte delle Fiamme Gialle

La Guardia di Finanza ha preso in esame una serie di istanze per verificare l’effettiva sussistenza del requisito dello stato di necessità

È stato uno dei temi che più hanno generato polemiche in questa anomala primavera caratterizzata dal blocco pressoché totale dei contatti sociali. Quasi nessun Comune dell’isola è stato immune da contestazioni, sospetti, accuse, caos procedurali. Sono fioccate le interrogazioni delle minoranze consiliari verso le amministrazioni, ritenute di aver seguito interessi clientelari o comunque di parte nella distribuzione dei famosi “buoni spesa”. Parliamo infatti di quelle risorse devolute a favore dei nuclei familiari più esposti alla crisi economica che la pandemia mondiale provocato dal coronavirus denominato Covid-19 sta provocando in tutto il mondo, e che fa sentire in profondità i suoi morsi su un’isola come la nostra, quasi completamente dipendente dall’economia turistica e dal suo indotto. E proprio al momento della distribuzione che gli amministratori sono stati chiamati ad affrontare in tempi brevi le opportune valutazioni per verificare le effettive condizioni di indigenza dei richiedenti e rifiutare le istanze di chi invece non ne aveva reale bisogno.

È facile comprendere che in quella prima fase si è data la precedenza al criterio della rapidità dell’erogazione in quanto numerosi cittadini, alle prese con la mancata riapertura delle attività lavorative, erano davvero al limite della sussistenza per le esigenze basilari come gli acquisti di generi alimentari. Una fase in cui le amministrazioni non potevano dilatare le verifiche su settimane o mesi.

In questa ottica, il Comune di Casamicciola ha predisposto un’operazione-trasparenza, inviando tutta la documentazione delle pratiche relative alle richieste dei “buoni spesa” alla Guardia di Finanza, chiedendo alle Fiamme Gialle di procedere a nuovi controlli, ovviamente giocoforza più approfonditi rispetto a quelli già eseguiti nell’imminenza dell’emergenza.

Da parte sua l’Arma, a quanto si apprende, avrebbe individuato dalle venti alle venticinque istanze sulla quale effettuare un controllo accurato, una sorta di controllo a campione per verificare l’effettivo stato di necessità di alcuni dei beneficiari della misura.

Non è escluso che, sia su richiesta delle amministrazioni locali, sia in piena autonomia, la Guardia di Finanza potrebbe procedere a controlli analoghi anche negli altri comuni dell’isola.

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