Bollette pazze e caro vita, lavoratori allo stremo: «Torniamo in piazza»
Il comitato pronto a nuove manifestazioni di protesta dopo che gli aumenti indiscriminati stanno mettendo davvero in ginocchio tante famiglie isolane
Nelle settimane scorse come “Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali e non dell’isola d’Ischia”, all’esterno dell’Ufficio INPS di Ischia Ponte abbiamo tenuto due importanti presidii di protesta per denunciare l’assurdo aumento del carovita e per chiedere che si mettesse fine alla vergogna dei ritardati pagamenti della Naspi e delle altre prestazioni richieste dai lavoratori isolani all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Ebbene, su quasi 15.000 lavoratori stagionali che conta la nostra Isola, non superavamo la trentina di presenze, quasi il problema interessasse solo poche unità.
Intanto grazie ai pochi scesi in piazza, rispetto alle segnalazioni che ci sono giunte negli ultimi giorni, pare che finalmente qualcosa a riguardo delle prestazioni bloccate si stia muovendo per tutti e questo a dimostrazione che la lotta paga sempre. Premesso questo, sui social leggiamo quotidianamente delle lamentele dei soliti leoni da tastiera che da un lato maledicono gli aumenti e, dall’altro, non sono mai disposti a scendere in piazza e fare almeno da “figuranti” alle manifestazioni. Almeno noi non li abbiamo mai visti. Intanto presso le nostre case stanno arrivando bellette dell’energia elettrica a dir poco “bollenti” che vanno dalle 400.00 euro sino a finire alle 700,00. Cifre da capogiro per cui per chi ha la fortuna di lavorare ci vuole quasi tutto lo stipendio per pagarle e per chi è disoccupato, invece, evidentemente occorre fare un mutuo per evitare di vedersi staccate le utenze. Aumenti del costo di luce e gas che sono da attribuire al cosiddetto libero mercato e alle sciagurate privatizzazioni del settore energetico approvate negli anni scorsi dai governi di centro, centrodestra e centrosinistra in nome e per conto degli interessi dell’infame sistema economico e sociale capitalistico che progressivamente toglie liquidità alle masse popolari per trasferirle sui conti correnti di affaristi capitalisti nazionali e stranieri. Tutto qui. Altro che effetto della guerra in Ucraina visto che gli spropositati aumenti erano stati anticipati con largo anticipo già alla fine della scorsa estate. Premesso questo, possibile che in Italia nessuno senta il bisogno di alzare la voce e di protestare? Possibile che neppure dinanzi all’evidenza, alle bollette schizzate alle stelle, prendiamo coscienza dei soprusi che stiamo subendo? Evidentemente dobbiamo pensare che siamo in pochi ad avere difficoltà a pagare bollette e spesa al supermercato. Diversamente l’omertà collettiva non si spiega. Se oltre a me e a pochi altri ci sono isolani che trovano ignobile ed ingiusto lo spropositato aumento del carovita, il continuo perdere del potere d’acquisto dei nostri miseri salari di lavoratori stagionali che ci stanno portando alla fame, si faccia avanti e oltre a pubblicare l’importo della propria bolletta, sia presente alle prossime manifestazioni di piazza che organizzerà il “Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali e non dell’isola d’Ischia”. E visto la complicità dei sindacati borghesi e padronali Cigl, Cisl, Uil, Ugl e dei sindaci italiani ed isolani che giustamente tacciono perché oltre ad avere la pancia piena ed il portafoglio gonfio, coi loro partiti al Governo sono complici di quanto sta accadendo, parta dalle piazze dell’isola Verde la richiesta dello sciopero generale in Italia con cui il popolo italiano dica finalmente basta al carovita e pretenda l’aumento del potere d’acquisto dei propri salari e non delle bollette