Biodigestore indigesto, tegola da 40mila euro
Il giudice Rosamaria Ragosta concede la temporanea esecutività del decreto ingiuntivo a carico dell’AMCA da parte della Future Power. L’udienza è stata rinviata al 13 marzo 2024 per accettare la proposta o proseguire la causa
Che fine ha fatto l’impianto di Biogas da Digestione Anaerobica a Umido? E’ finito in tribunale. Dopo decenni di ipotesi, proposte ed accordi politici ed elettorali come troppo spesso accade quando si muovo interessi pesanti la vicenda è finita nelle aule dei tribunali. E come sempre al danno economico si aggiunge la beffa degli ulteriori costi cui la comunità sarà chiamata a far fronte. Ma andiamo con ordine e raccontiamo i fatti. Come è noto da qualche anno, in particolare dal 16 luglio 2019 a Casamicciola Terme c’è stata la assegnazione a Future Power S.r.l. del contratto di pre‐progettazione per realizzare un Mini Impianto di Digestione Anaerobica a Solido ad Alta Efficienza. Ebbene la Future Power, ritenendo di aver adempiuto al lavoro commissionatogli ha intessuto un imponente braccio di ferro per vedersi riconosciuto il pagamento delle tranche relative agli stati di avanzamento del progetto. Una contesa che si è chiusa per ora in favore della S.r.l specializzata nel settore per una tegola economica che si aggira intorno ai 50 mila euro tra somme dovute e spese legali. La vicenda va avanti da tempo e in questa coda di anno si è chiusa con ben due udienze tra novembre e dicembre che muovono nella direzione del riconoscimento del pagamento attraverso la provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo avanzato dalla società Il Decreto 183 del Giudice Rosamaria Ragosta, infatti, respinge l’opposizione di AMca. Inoltre il Giudice, nella sua proposta conciliativa, relativamente alla riconvenzionale proposta dalla Future Power, evidenzia: «ritenuto, altresì, che si profili l’infondatezza delle ragioni dell’opponente», decretando così, l’infondatezza della posizione giuridica di AMca, scelta all’epoca dei fatti dall’allora amministratore unico Mario Lettieri, che secondo i suoi delatori «mai avrebbe dovuto opporsi alle nostre richieste e conseguente Decreto Ingiuntivo».
IL DECRETO RAGOSTA DEL TRIBUNALE DI NAPOLI
SEZIONE DISTACCATA DI ISCHIA
Il giudice Rosamaria Ragosta del tribunale di Napoli-sezione distaccata di Ischia cosi ha deciso: «premesso che l’udienza del 29.11.2023 è stata sostituita dallo scambio di note scritte ai sensi dell’art. 127 ter c.p.c.;
lette le note scritte depositate nell’interesse delle parti costituite;
osservato che il presente giudizio è stato rinviato alla predetta udienza per la prima comparizione delle parti e trattazione della causa. Esaminata l’istanza di concessione della provvisoria esecutorietà al decreto ingiuntivo, formulata da parte opposta; premesso che la concessione della provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo richiede non solo che l’opposizione non sia fondata su prova scritta o di pronta soluzione ma anche che sussista una prova adeguata dei fatti costitutivi della pretesa vantata dal creditore e ciò si verifica, in particolare, quando la documentazione della fase sommaria ha valore di prova scritta anche nel giudizio di opposizione, o quando viene integrata da idonea ulteriore documentazione, o, infine, quando non vi è contestazione dei fatti costitutivi da parte dell’opponente;
rilevato che, nel caso di specie, l’opposta ha dimostrato il titolo della pretesa creditoria rappresentato dal contratto stipulato con la controparte nonché l’esecuzione della prestazione di cui richiede il pagamento del compenso, come risulta anche dalla corrispondenza intercorsa tra le parti- evidenzia il giudice nella sua decisione-
ritenuto, pertanto, che risultano sussistere entrambi i requisiti legittimanti la concessione della provvisoria esecuzione;
ritenuto, altresì, che si profili l’infondatezza delle ragioni dell’opponente; considerato che alla luce della natura del giudizio, del suo valore ed delle questioni trattate, appare possibile formulare alle parti la proposta, avvertendole che, ove la proposta venga rifiutata, se la decisione della controversia porterà ad un risultato prossimo a quello di cui alla proposta, il rifiuto sarà valutato ai fini della regolazione delle spese di lite».Per questo Motivo il giudice Rosamaria Ragosta ha concesso la provvisoria esecutività al decreto ingiuntivo n.4/2023 (emesso in data 30.01.23 dal Tribunale di Napoli, sezione distaccata di Ischia) e formula alle parti la seguente proposta:«L’AMCA- Azienda Multiservizi Casamicciola -s.r.l. in persona del legale rapp.te p.t., corrisponda alla Future Power s.r.l., in persona del l.r.p.t., l’importo ingiunto ( circa 40 mila euro) nonché l’importo di 850,00 euro pari alla metà dei compensi fin qui maturati, oltre spese generali (15%), IVA e CPA secondo le aliquote vigenti per legge».L’udienza è rinviata al 13 marzo 2024 per comunicare l’eventuale accettazione della predetta proposta o per l’abbandono del giudizio, in tal caso le parti non dovranno depositare note di trattazione scritta. In caso di mancata accettazione della proposta, ritenuta la causa matura per la decisione, rinvia per precisazione delle conclusioni e discussione orale, ai sensi dell’art. 281 sexies c.p.c., al 27.01.2025. Dispone, inoltre, che la Cancelleria inserisca nell’annotazione del fascicolo informatico la dicitura ” art. 185bis”.Ragosta ha disposto altresi che l’udienza già fissata si svolga, in luogo della trattazione orale, mediante lo scambio ed il deposito telematico di note scritte. In tal senso avverte «che il giorno fissato per l’udienza, qualora nessuna delle parti depositi le “note di trattazione scritta” le parti verranno considerate assenti all’udienza». In caso di mancata comparizione delle parti alle udienze il giudice dichiarerà l’estinzione del processo con sentenza.Entro trenta giorni, dalla scadenza del termine fissato per il deposito delle note il giudice Ragosta si pronuncerà sulle istanze adottando il relativo provvedimento. Resta ora da vedere se la nuova amministrazione vorrà ottemperare a quanto disposto dal giudice pagando le somme dovute e se procedere con il progetto. Le attività che porta la Future Power ad Ischia partono dall’anno 2010 quando la società fu contattata da Leonardo Miragliuolo, assessore con deleghe al verde pubblico, energie rinnovabili e ambiente nella Giunta D’Ambrosio. Da li comincia la collaborazione sull’isola (Lacco Ameno – Giacomo Pascale, Ischia ‐ Giuseppe Ferrandino) ma la Future Power ha dovuto aspettare il 2015 per trovare nel Sindaco Ingegner Giovanni Battista Castagna un amministratore che ha creduto e voluto puntare sul progetto del Mini Impianto di Digestione Anaerobica a Solido. Che negli intenti dei suoi teoreti non doveva essere semplicemente “Impianto di Biogas”, bensì progetto per rendere Casamicciola autosufficiente nella gestione del rifiuto organico, attraverso la realizzazione di Impianto di Digestione Anaerobica a Solido ad Alta Efficienza, per la rigenerazione biologica dei substrati organici (scarti di ristorazione, mercatali, sfalci e potature, etc.) e trasformazione in fertilizzante di qualità, con valorizzazione energetica.