La fretta, evidentemente, l’ha fatta da padrona. Sarà che la scadenza con la presentazione delle liste per le ormai imminenti elezioni amministrative ha innescato il turbo nei protagonisti della vita politica foriana, fatto sta che la seduta di civico consesso svoltasi ieri mattina a Forio è stata una delle più veloci dell’ultimo decennio. Palla al centro pochi minuti dopo le 9 del mattino, triplice fischio finale alle 10.03 quando è stato dichiarato il rompete le righe. La seduta si è aperta con una mozione del consigliere Gianni Mattera legata al punto all’ordine del giorno relativa al conferimento delle cittadinanze onorarie a Giovanni Legnini, Aldo Imer, Angelo Borrelli, Roberto Sciò e Lucia Beringer. L’esponente politico che da tempo è passato sui banchi della minoranza ha spiegato come si tratti di cittadini meritevoli di ottenere il riconoscimento ma ha aggiunto anche che come da prassi prima di adottare decisioni del genere ci si debba incontrare ed avere un minimo di discussione, anche per valutare se esistono gli estremi per ampliare la platea dei beneficiari. Da qui la richiesta di posticipare la discussione e l’eventuale approvazione del punto oggetto di discussione alla prossima seduta di consiglio comunale. Il che, tradotto in parole povere, significa che ad occuparsene sarà il nuovo consesso che si insedierà dopo il 15 maggio. Il presidente dell’assise, Michele Regine, ha comunque domandato a Mattera se le figure designate per la cittadinanza onoraria fossero di gradimento e quest’ultimo ha risposto positivamente. Risposta che è finita ovviamente a verbale prima che i presenti votassero all’unanimità lo “slittamento” dell’argomento a data da destinarsi.
Molto meno infuocata del previsto si è rivelata anche la discussione legata all’approvazione del bilancio. Caratterizzata, va detto, da alcune richieste di chiarimenti formulate dall’avvocato Enzo Di Maio, ma nulla che alzasse i toni e soprattutto procrastinasse oltremodo i tempi di durata della seduta. La relazione è stata curata dal delegato Davide Castagliuolo, poi la maggioranza ha espresso parere favorevole mentre i presenti tra i banchi della minoranza (mancavano all’appello Stani Verde e Dino D’Abundo) hanno optato per l’astensione. I lavori si sono chiusi con l’approvazione del riconoscimento di un debito fuori bilancio.