Barano,non cambia la musica: il consiglio comunale resta “bollente”
BARANO. Consiglio comunale lampo quello tenutosi giovedì a Barano: venti minuti in tutto, il tempo di approvare i punti previsti all’ordine del giorno e di vedere scoppiare qualche “baruffa” che però stavolta non ha riguardato maggioranza e opposizione. Andando con ordine, il consiglio era chiamato a votare il regolamento per la disciplina della videosorveglianza nel territorio comunale, la cui approvazione ha costituito più che altro un adeguamento alla nuova direttiva Ue. Un atto dovuto quindi, ma che ha portato comunque ad alcune osservazioni da parte della minoranza costituita da Clotilde Di Meglio, Aniello Di Meglio, Maria Grazia Di Scala e Mario Di Meglio. Questi ultimi hanno colto l’occasione per sottolineare al sindaco Dionigi Gaudioso e alla maggioranza tutta come in un recente passato siano state spese dall’amministrazione comunale somme considerevoli proprio per l’acquisto e l’installazione di telecamere di sorveglianza che risultano in un pessimo stato di funzionamento. Come anche d’altronde testimoniato dalla relazione del comandante della polizia municipale di Barano, Ottavio Di Meglio, che ad una recente interrogazione indirizzata dall’opposizione all’amministrazione collinare, aveva risposto non solo che diversi impianti erano inattivi, ma anche che degli stessi l’ufficio di vigilanza non fosse in possesso di alcune certificazione.
La seduta consiliare, dunque, è stata ritenuta dai quattro consigliare della minoranza, il momento più proficuo per tirare in ballo le criticità riscontrate. «L’approvazione del nuovo regolamento – ha detto Maria Grazia Di Scala – è un atto dovuto alle normative vigenti, ma anche necessario per far fronte alle azioni di inciviltà che purtroppo continuano ad essere perpetrate sul territorio di Barano. Vista la situazione, auspichiamo che per i prossimi sistemi di videosorveglianza, ci sia una maggiore condivisione sui luoghi di istallazione da parte della maggioranza, con noi dell’opposizione, ma soprattutto che questi risultino maggiormente efficaci e funzionanti di quelli avuti fino a questo momento». A tal proposito, il primo cittadino e il presidente del consiglio comunale, Paolino Buono, hanno spiegato che il Comune ha provveduto recentemente all’acquisto di due telecamere mobili che saranno attivate a giorni e di essere inoltre in attesa di portare a compimento il protocollo di intesa ad hoc con la Prefettura di Napoli. Nei giorni scorsi, infatti, lo ricordiamo, il sindaco Gaudioso ha firmato il patto per la sicurezza urbana promosso dalla Prefettura di Napoli e che prevede che i Comuni aderenti allo stesso ottengano finanziamenti per l’installazione sui propri territori di competenza, sistemi di videosorveglianza. Anche Barano ha dunque presentato il proprio progetto di circa 200.000 euro consistente nell’installazione di 38 telecamere lungo tutto il territorio comunale e che serviranno soprattutto per fronteggiare il continuo ed incontrollato abbandono i di rifiuti.
Ed è stato proprio a proposito del “sacchetto selvaggio” che è scoppiato il patatrac. Tra la maggioranza e un cittadino baranese, Michele D’Antonio. Quest’ultimo stava assistendo alla seduta e si è reso protagonista di un acceso diverbio con Paolino Buono. Il presidente ha detto a un certo punto: «Lavoriamo per un sistema di videosorveglianza ottimale. Ci mancherebbe altro! Sapeste quanti milioni abbiamo perso perché non abbiamo potuto riprendere tutti gli incivili che ci sono sul territorio» .«Incivili – ha incalzato Dionigi Gaudioso – che prima criticano gli altri e poi invece sono i primi ad abbandonare l’immondizia dove non dovrebbero». Un commento questo che sarebbe stato un chiaro riferimento – almeno secondo il diretto interessato – a Michele D’Antonio. Sentendosi dunque tirato in ballo dalle parole del sindaco, Michele D’Antonio ha così cercato di prendere parola – cosa tra l’altro espressamente vietata dal regolamento del civico consesso – ma è stato zittito da un alquanto alterato Paolino Buono che di tutta risposta ha allertato il comandante dei vigili urbani, chiedendo di allontanare D’Antonio dalla sala consiliare. Insomma, tra il presidente che continuava a dire di “avere piena prerogativa di far allontanare Michele D’Antonio dal Consiglio comunale, in quanto disturbatore della civica assiste”, e il suo dirimpettaio che nonostante le sollecitazioni rimaneva imperterrito seduto sulla propria sedia, gli animi si sono alquanto scaldati e il civico consesso è stato chiuso in fretta e furia con l’approvazione all’unanimità del regolamento sulla videosorveglianza e con sindaco e maggioranza che hanno abbandonato di gran carriera la sala consiliare. « Le parole del sindaco – ha commentato Michele D’Antonio a margine della vicenda – era sicuramente riferito a me, in quanto su facebook ho pubblicato che in alcune occasioni ho lasciato la mia spazzatura sulle scale di Nitrodi. L’ ho fatto perché gli addetti della multiservizi di Barano, prelevano la nettezza urbana da tutte le abitazioni tranne fuori casa mia e non è capitato solo una volta! So bene che questo non mi giustifica nel comportarmi, a mia volta, come un incivile, ma è assurda questa storia. So anche che non potevo prendere parola nel Consiglio Comunale, ma non sono riuscito a trattenermi. Intanto alla fine è stato il sindaco ad allontarsi per primo dalla sala consiliare e non io».
Sara Mattera