Barano, i volti che parlano nelle foto di Ivano Di Meglio
Da sempre il silenzio è una lingua non parlata. E’ un linguaggio per pochi che sanno leggere oltre le parole. E’ quello che raccontano con disarmante eloquenza le foto del fotografo baranese Ivano Di Meglio. La maestria del giovane con l’occhio sempre nell’obiettivo è tutta racchiusa nel saper rendere eterno l’attimo, di riuscire a far parlare un volto, a raccontare le storie dei suoi personaggi con un ritratto del vero. E spesso sono proprio nelle rughe di un sorriso accennato, di una smorfia, di uno sguardo fermo nel tempo che si nascondono le sfumature di una vita intera, sbiaditi riflessi dell’anima che comunica per immagini e sfugge al rumore delle parole. E’ quanto Ivano Di Meglio riesce nella magica arte di farsi raccontare senza fare domande. Un lusso che è a lui concesso dai suoi volti che si lasciano svelare ad un lampo di click.
“Giovanni con la graffa” è uno dei suoi tanti romanzi che si leggono tutti d’un fiato e senza voltare pagine. Ingenuità, semplicità dicono tutto in un volto che potrebbe sembrare di dire niente. E’ solo un momento, un battito d’ali che lascia la sua scia di eterno. C’è, poi “Giorgio “u Negus” di Forio, personaggio racchiuso nel mito e anche “Federico” adagiato come in èposa d’autore con la sua immancabile sigaretta oppure “Giacomino”, “Michele” e tanti altri volti nell’enciclopedico mistero della vita.
Occhi che parlano di sofferenze, di ricordi, di speranze e rughe in cui scorrono vite e orme abbandonate di tracce di sogni, di paure, di delusioni che si sono impossessate di quelle espressioni affidate al regno del silenzio. C’è un mormorio di pensieri che s’annidano nei visi sospesi di Di Meglio e che non si trasformeranno mai in parole. Vivono in un mondo parallelo, in quelle vite che non sembrano mai vissute perché ritenute lontane dalle nostre e quindi non vere. Ivano Di Meglio riesci a ridurre le distanze ed a rendere più umane le nostre disattenzioni. Foto che suscitano sensibilità e portano a riflettere, a fermare il tempo ed a cominciare a leggere a chi parla solo nei silenzi. E a chi vive sotto voce. Da una vita.
Luigi Balestriere