Barano, Chiariello: «Centottanta minuti per la salvezza»
Il calciatore bianconero fa il punto della situazione dopo il match di domenica con il San Giorgio e incita i suoi compagni a non demordere: «Non è ancora detta l’ultima parola, possiamo farcela. Ci aspettano due partite molto toste, ma io ci credo»
Si torna tutti in campo sabato per la contemporaneità voluta dalla Figc e che interesserà sia i campionati di Eccellenza che, di Promozione. Insomma un sabato all’insegna dello sport e soprattutto di punti da mettere nel sacco sia per chi conta ancora qualche piccola speranza in zona promozione, sia per chi invece in zona out e chi per una salvezza diretta appesa ad un filo, ma ancora possibile. E’ il caso questo del Barano di mister Gianni Di Meglio che dopo la beffa col San Giorgio della scorsa settimana dove ha dovuto rinunciare al bottino pieno allo scadere ovvero al 92’, proverà ora il tutto per tutto dapprima con l’Afro Napoli, poi con l’Albanova. Una salvezza diretta che se con il San Giorgio non fosse andata com’è andata sarebbe stata, senza alcun dubbio, possibile. Come ben sappiamo con i ma e con i se non si va da nessuna parte, quindi testa a questi ultimi 180 minuti di gioco e incrociamo le dita.
Una partita quella col San Giorgio che, però, nonostante il risultato finale che ha lasciato e che lascia ancora un po’ di amaro in bocca considerando che oramai si aveva la vittoria in tasca, ha mostrato ancora una volta la personalità della squadra del Barano e la sua voglia di riuscire a portare a casa punti che le concedessero di non affrontare i playout. Una partita che gli aquilotti si sono giocati dall’inizio alla fine dimostrando capacità tecniche e caparbietà, peccato per quella distrazione finale al 92’ che ha in un certo senso vanificato il tutto.
Di questo e altro ne abbiamo parlato con l’esperto Pasquale Chiariello che funge un po’ anche da regista in campo e da trascinatore dell’intera squadra.
Una gran partita quella della scorsa settimana con il San Giorgio, peccato per la beffa finale che oltre a negarvi i tre punti, ha rimesso in discussione e ridotto, se così possiamo dire, le possibilità per una salvezza diretta…
«Il risultato purtroppo si, sa di beffa, considerando che il pari è giunto al 92’. A volte sono cose che capitano nel calcio, un po’ per fortuna o sfortuna, un po’ per disattenzione come è capitato a noi sabato col San Giorgio. E’ stata però una vera partita, una gran partita. Forse qualcuno si aspettava che non sarebbe stata giocata al massimo della potenzialità e invece ci si è scontrati a viso aperto dall’inizio alla fine. Noi abbiamo commesso un’ingenuità allo scadere credendo che fosse finita e abbiamo abbassato la guardia. Una disattenzione che abbiamo pagato caro considerando che si sono persi due punti veramente importanti e che, come giustamente hai sottolineato tu, hanno ridotto le nostre possibilità di salvezza diretta, ma non escluse».
Si torna in campo tutti, sabato, in contemporanea come stabilito dalla Figc. Una gara tosta quella che vi attende anche se stando alla classifica l’Afro Napoli non avrebbe più nulla da chiedere a questo campionato, differentemente da voi che avete ancora seppur minima qualche possibilità per non disputare i playout…
«L’Afro Napoli è una squadra molto in gamba che ha dimostrato ampiamente di meritare questa categoria e personalmente ritengo che sia un peccato che non sia riuscita a giocarsi i playoff soprattutto considerando che è per un mero distacco di punti e non certo perché non avesse le carte giuste per affrontare per così dire le grandi al vertice. Detto ciò, per noi, invece è una partita da dentro o fuori. Affronteremo questa squadra con il massimo rispetto ma soprattutto con la voglia e la determinazione che ci ha contraddistinti, in questo girone di ritorno, dove siamo riusciti a tirare fuori il meglio di noi. Certo abbiamo commesso degli errori e abbiamo lasciato su alcuni campi punti importanti, ma siamo qui oggi e concorriamo per la salvezza diretta. Dopo un anno la stanchezza si fa sentire ma abbiamo ancora centottanta minuti per provare a raggiungere l’obiettivo ed io ci credo, un ultimo sforzo, ma possiamo farcela. Ho massima fiducia nei miei compagni e credo che si possa raggiungere la salvezza, non è ancora detta l’ultima parola, dobbiamo crederci».
Centottanta minuti per poter gridare salvezza. Tu, l’unico “grande”, se così ti possiamo definire in una squadra giovanissima e con poca esperienza e che pertanto ha avuto un po’ di difficoltà nel confrontarsi con le altre compagini del campionato, a causa, soprattutto, dei vari addii: cosa ti ha spinto a rimanere al Barano?
«Ho iniziato qui la mia carriera e qui al finirò con questa maglia e questi colori e soprattutto si spera con la salvezza. Siamo una squadra giovane è vero e con poca esperienza, ma credo che, nell’ultimo periodo, considerando appunto i vari addii di dicembre, nonostante le mille difficoltà, abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutte. I risultati non sono stati e non sono purtroppo ottimali, ma abbiamo fatto sempre ottime prestazioni tanto da guadagnarci i complimenti di ben altre squadre molto più forti di noi e che lottano per il vertice. Abbiamo peccato purtroppo di inesperienza, è questo il nostro maggior problema, perché che nessuno me ne voglia ma in quanto a tattica di gioco, voglia, caparbietà non siamo certo da ultimi in classifica. Abbiamo per nostra fortuna un mister che c fa lavorare sodo e che può e sa portarci a raggiungere gli obiettivi, bisogna solo non demordere. Personalmente io ho deciso di rimanere qui anche se devo essere sincero non ho mai avuto alcun dubbio in merito. Qui sono a casa, ho un ottimo rapporto con l’intero staff, col mister, con Veronica Di Meglio, con Ciro Mennella, oltre che ovviamente con i miei compagnie con l’intera società. Quindi testa a Afro Napoli e forza Barano abbiamo un obiettivo da raggiungere.
Un eventuale non salvezza diretta potrebbe portare il Barano a giocarsi la salvezza attraverso i playout con i vicini cugini del Real Forio…
«Conti alla mano ci può essere un derby da playout. Spero che non accada e che entrambe ci salviamo, ma semmai dovesse verificarsi ciò, spero che ovviamente sia il Barano a festeggiare»