ATTACCO ALLA MOVIDA
Dopo la lettera aperta al sindaco di Barano Dionigi Gaudioso contro le emissioni sonore per le serate alla “Pinetella”, l’isola e gli isolani si ribellano e dicono basta a un’isola “dormitorio”. Chiara la posizione: «Non hanno senso proteste e crociate per poche serate l’anno, quest’isola vive di turismo, qualcuno farebbe bene ad andare in vacanza altrove»
E’ bastata la lettera di un turista a riaccendere il dibattito sulla movida ischitana. Una missiva trasmessa da Alfredo Hamill, un turista che trascorre le sue vacanze sull’isola verosimilmente da tempo (a giudicare dal contenuto della missiva) e che attacca senza mezzi termini il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso reo di aver autorizzato lo svolgimento di 3 serate alla Pinetella in quel di Fiaiano. Attenzjone, tre che poi sono diventate due con la prima che per motivi logistici venne dirottata alla discoteca Blanco di Casamicciola. La nostra opinione l’affidiamo all’editoriale che potete leggere in prima pagina, qui ci limitiamo ad una asettica ricostruzione dei fatti. Partiamo dalla nota di Hamill, indirizzata anche al nostro giornale e che è categorica: “Mi rivolgo al sindaco di Barano: signor sindaco, non mi capacito, assieme ad altri abitanti della zona di Fiaiano, del motivo dell’autorizzazione a una festa in stile discoteca nella cosiddetta (meglio, ex, causa incuria) pineta di Fiaiano, con frastuono snervante che dura fino alle due di notte. Il desiderio di offrire uno svago giovanile nella stagione turistica non può giustificare il danno a tutti coloro che abitano la zona. Se la consuetudine era di permettere attività simili fino a mezzanotte, ed era già un eccesso per il tipo di ‘musica’ prodotto, aver portato addirittura alle due di notte tale permesso rasenta un atteggiamento sadico. Mi chiedo se avrebbe gradito una simile manifestazione a casa sua. Mi chiedo anche a quale interesse può corrispondere un’autorizzazione di questo tipo. Leggo i lamenti di altri turisti che hanno tagliato corto le vacanze causa problemi simili e la cosa non mi meraviglia. Mentre scrivo già sento, adesso alle ore 18.45, l’inizio di un’altra serata di grave disagio. Ci pensi. Ricordo quando in pineta, allora rigogliosa, c’erano spettacoli di ottimo livello, ad esempio con stelle del balletto quale Elisabetta Terrabust, etoile internazionale. Si vede che c’erano amministratori di altro livello allora. Spettacoli anche più ‘popolari’ sono più che giustificati ma senza danno a chi non vi partecipa. Cordiali saluti”.
Un attacco frontale in piena regola ma stavolta c’è chi non ci sta. Il popolo della movida si ribella e non soltanto – e questo è un aspetto importante – gli abituali frequentatori del by night. Il primo a rispondere per le rime è Ciro Pilato, avvocato e figura affermata e apprezzata del divertimento di casa nostra che non le manda a dire e risponde con un “contro siluro” rivolgendosi al suo interlocutore e a chi la pensa come lui: “Assurde sono le vostre proteste. A certi turisti consiglio di optare per altre mete turistiche, magari potereste recarvi presso l’isola di Vivara, mentre per i residenti della zona distribuiremo i tappi per le orecchie. Per la vostra felicità ci tengo a riferire che l’anno prossimo abbiamo intenzione di raddoppiare le date. Inoltre chiederemo una deroga al Sindaco fino alle 4 del mattino. Sappiate che se non siete in grado di tollerare due date all”anno con la musica, consapevoli di vivere sopra un’isola turistica personalmente rappresentate un problema per il restante collettivo. Comunque ammiro il coraggio da parte dei residenti di denunciare pubblicamente il ‘disagio’ nonostante la miriade di abusi edilizi realizzati in zona”. Insomma, Pilato si toglie gli schiaffi da faccia parlando anche di cementificazione selvaggia dell’area e poi ipotizzando uno sforamento alle 4 del mattino delle emissioni sonore. Per la serie, ognuna delle parti in causa forse ha voluto affermare con eccessiva forza il suo concetto ma il senso è chiaro. Eloquente e accompagnato da una massima anche il commento di Maurizio Filisdeo, artista che non ha certo bisogno di presentazioni e che si esprime così: “Chest è. Poi non ho fatto bene a fare la valigia nel 1995, e tornare solo per un breve periodo estivo. Fin quando ad Ischia ci sarà chi campa indipendentemente dal turismo non si avrà mai una visione obiettiva. ‘O sazio nun crere ‘o riuno!”.
Fatta salva qualche eccezione, i commenti sembrano andare tutti nella direzione di chi ha organizzato gli eventi e contro la voce del dissenso e della protesta. Il dibattito, che al solito esplode sui social, vede ad esempio chi commenta così: “Quest’isola ha bisogno di svecchiarsi ed eventi come questi ben vengano anche in altre parti dell’isola: abbiamo un inverno intero per riposare, una volta tanto, anche una volta a settimana (per me) tutto questo si può tollerare”. Poi c’è chi considera anche il fattore economico ed occupazionale: “Poi si lamentano se dicono ma non c’è lavoro: ma avete capito dietro tutto questo quanta gente ci mangia e ci sfama le famiglie? Ma siete foll? E per cosa, per due ore di sonno in meno? No, qui siamo davvero alla follia pura”. C’è chi rincara la dose mettendola sulla questione anagrafica (“Poi vogliono fare turismo, Ischia sta diventando la meta della terza età. I miei figli lo hanno detto che diventati maggiorenni andranno via e fanno bene”) e chi anche un questione di tenore diverso ma su cui parimenti una riflessione andrebbe fatta: “Invece di risolvere il fracasso degli schiamazzi notturni fino all’ alba di delinquenti allo sbaraglio nelle strade del centro, condannano la musica”. E c’è anche chi come Annarita, dopo essersi informata su quanto sta accadendo, si sente risollevata della sua scelta: “Io ho fatto solo una cosa buona nella mia vita, me ne sono andata. E ogni giorno trovo conferma di aver fatto bene”. L’apprezzamento migliore però, forse arriva da Iolanda che la vede così: “Mi dissocio dalle lamentele, abito proprio vicino alla pineta e vi assicuro che mi sarebbe piaciuto potermela godere dal vivo. Bella musica, per niente assordante anzi… Ma magnatavell n’emozion ogni tanto che qua durante l’anno è sempre un mortorio”. Decisamente lo spot migliore per la disco in pineta. Arrivederci alla prossima, speriamo non lamentela.