Asilo alla Pannella, riparte il dialogo tra Comune e suore Stimmatine
Dopo l’interruzione causata dal commissariamento, i due enti riprovano la strada della bonaria composizione della vertenza sulla titolarità dell’edificio che ospita la scuola dell’infanzia e alcune classi delle elementari dell’Istituto Vincenzo Mennella
Riannodare i fili del dialogo. Fili che erano stati recisi di netto dalla sfiducia che colpì la prima amministrazione Pascale nell’autunno di due anni fa, quando l’interlocuzione tra Comune e suore Stimmatine era da tempo incanalata nell’alveo di una certa reciproca disponibilità. L’Istituto delle povere figlie delle Sacre Stimmate di San Francesco è l’ente che per anni ha gestito la scuola dell’infanzia nel plesso di via Pannella a Lacco Ameno. Attualmente, l’edificio ospita la scuola dell’infanzia e alcuni classi della scuola elementare del “Vincenzo Mennella”. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra l’amministrazione del Comune di Lacco Ameno e gli esponenti dell’Istituto per cercare di riprendere il dialogo laddove si era interrotto per ragioni politiche. È noto che tra le due istituzioni è in corso da anni un contenzioso giudiziario riguardante la titolarità dell’edificio dove le suore hanno accudito generazioni di bambini del paese. Un contenzioso che tuttavia entrambe le parti potrebbero avere interesse a comporre bonariamente con un accordo che soddisfi tutti.
Una delle ipotesi sul tavolo è quella dell’acquisto da parte del Comune delle “quote” detenute dalle suore, circostanza che potrebbe chiudere una volta per tutte la vertenza tra i due enti: anche a causa delle necessità scolastiche che è chiamato a fronteggiare all’indomani del sisma che ha colpito l’isola nel 2017, il Comune da tempo ha l’esigenza di riorganizzare il plesso adibendolo a nuove e ulteriori funzioni oltre quella tradizionale di scuola per l’infanzia. Come alcuni ricorderanno, nell’autunno di quattro anni fa il sindaco operò la requisizione ad horas dell’intero stabile, stante l’inagibilità dell’edificio scolastico “Principe di Piemonte”, per garantire l’inizio e lo svolgimento dell’attività didattica dell’Istituto Comprensivo “Vincenzo Mennella” per l’anno scolastico che sarebbe partito dopo pochi giorni. La vertenza in atto, che si sta cercando di chiudere, affonda le sue radici negli anni ’70, proprio nel periodo in cui l’immobile venne costruito. Le spese di costruzione videro l’intervento dello Stato che contribuì erogando il 60% della cifra totale, tramite apposito atto del Provveditorato alle Opere Pubbliche e dunque riservandosi una parte della proprietà dell’immobile. In seguito lo Stato subentrò nella gestione dell’attività didattica, ma le suore continuarono ad usufruire di un piano dell’edificio, e il Comune riconobbe all’Istituto un pagamento di un canone annuo. Proprio in relazione a tali versamenti circa una decina di anni fa l’ente di Piazza Santa Restituta fu citato in giudizio per morosità per una serie di canoni arretrati. Il Tribunale ordinò il rilascio dell’immobile, ma l’esecuzione del provvedimento venne sospeso per via dell’opposizione da parte del Comune. Il successivo giudizio di merito impose la sospensione di quello d’opposizione, in quanto andava dapprima fatta definitiva luce sull’effettiva titolarità del bene, mentre in secondo grado venne confermato il verdetto che imponeva il rilascio. A nulla valse il ricorso in Cassazione, perché la circostanza della comproprietà dell’immobile non era stata fatta valere in precedenza. Ed è proprio il giudizio sulla titolarità dell’edificio che tuttora pende dinanzi la quarta sezione del Tribunale, vertenza che secondo le ultime stime dedotte dalle relazioni dei consulenti d’ufficio, vede le suore come titolari di circa il 70% dello stabile, mentre il resto sarebbe ascrivibile al Demanio. Una composizione amichevole della controversia consentirebbe di evitare anche una deriva giudiziaria sulle spettanze relative all’indennità di requisizione che il Comune deve versare alle suore. A quanto si apprende, il Comune ha inviato un’offerta all’Istituto, e si attende una risposta. L’ente di Piazza Santa Restituta deve fare i conti con le esigenze della popolazione scolastica, e c’è da tener presente che anche con l’acquisizione l’immobile andrebbe comunque demolito e ricostruito per renderlo agibile dal punto di vista delle più recenti normative sismiche. E comunque, i fondi necessari per tale ricostruzione potrebbero essere elargiti solo se il Comune diventa titolare del bene. Come si vede, la vicenda presenta numerosi aspetti: ogni tassello deve trovare la sua giusta collocazione, per poter arrivare alla soluzione.