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Asili nido, in Campania diritto negato: sull’isola il dato migliore è di Ischia

Il Comune capofila dell’isola verde registra 10,7 posti pubblici per 534 bambini. A Procida nessun servizio per i 231 residenti

Capri ha un’offerta pari al 60,4 per cento di copertura per una popolazione di 157 bambini tra gli 0 e i 2 anni. Ad Anacapri il servizio scende al 14,1 posti – comunque al di sopra della media regionale – per 176 bambini. A Procida nessun servizio per i 231 bambini residenti mentre ad Ischia, dei sei comuni che insistono sull’isola sono monitorati soltanto Forio con 6,7 posti per 474 bambini, Serrara Fontana (0 posti per 75 residenti), Barano d’Ischia (3,8 posti per 267 bambini) e Ischia (10,7 posti per 514 bambini). Si tratta dei dati relativi all’offerta di asili nido in Campania. Un’analisi effettuata dalla Funzione pubblica Cgil Campania su dati Istat e OpenPolis (al 31 dicembre 2016) rivela che tra le cinque province campane, Salerno registra la copertura più alta con una media dell’11,1 per cento, con Benevento, l’offerta media regionale che è pari al 7,6 per cento. Sotto questa soglia si trovano Avellino, Napoli e in particolare Caserta, che chiude la classifica con soli 5,7 posti offerti ogni 100 bambini. Solo Capri, per ciò che riguarda le isole del Golfo di Napoli, offre un servizio anche al di sopra della media regionale. Male Procida dove non ci sono asili nido. Nel comune di Ischia 10,7 posti pubblici per 514 bambini.

“Servono più risorse”. È il commento della Cgil: “L’offerta di asili nido regionale è tra le ultime nel Paese. È necessario un nuovo intervento straordinario, un piano strategico per i bambini e le bambine del mezzogiorno e, in particolare, della Campania per tutelarne l’accesso ai servizi di educazione e di socializzazione garantiti dai nido e dai sistemi integrativi per l’infanzia” afferma la Cgil Campania in una nota. “C’è bisogno di più offerta pubblica, sono troppi i territori dove si registra l’assenza dell’intervento pubblico sui servizi all’infanzia e di una migliore distribuzione dei servizi. L’offerta – continua la Cgil – è condensata nei grandi agglomerati urbani”.

NAPOLI In provincia di Napoli a spiccare è Capri, con un’offerta che addirittura tende a doppiare i parametri europei: 60,4 posti ogni 100 bambini tra gli 0 e i 2 anni. A seguire il comune di Striano con una copertura del 30,9 per cento. Nel complesso, l’offerta di asili nido si concentra nell’area del comune di Nola e territori limitrofi e nella penisola sorrentina. La media della città metropolitana è appena di 7,1 posti ogni 100 bambini. Il comune di Napoli però si attesta sui 10,9. Qui il servizio è in mano quasi esclusivamente al settore privato, eccezion fatta per il comune di Castellammare di Stabia.

SALERNO La città di Salerno rende disponibili 34 posti ogni 100 bambini residenti della fascia 0-2 anni. Molto diversa è la situazione della provincia. Solo il 22 per cento dei comuni supera la media provinciale, pari a 11 posti per 100 bambini. La maggior parte dei comuni che hanno offerta 0 o al di sotto della media sono nelle aree interne e territori montani. Tra i comuni con più residenti tra 0 e 2 anni, solo tre hanno strutture pubbliche (Salerno, Battipaglia e Eboli), mentre altri tre hanno solo strutture private (Pagani, Sarno e Scafati). Da sottolineare che Pontecagnano Faiano, che ha circa 700 bimbi residenti, al momento della rilevazione aveva una copertura posti pari a zero.

BENEVENTO Nonostante una popolazione residente tra gli 0-2 anni di oltre mille abitanti (al 31 dicembre 2016) la città di Benevento dispone di appena tre asili nido per un totale di 100 posti. Da segnalare come soltanto i comuni di Pontelandolfo e Telese Terme superino abbondantemente i parametri europei raggiungendo una copertura pari al 50 per cento della popolazione sotto i 2 anni. Gli altri 14 comuni che dispongono di strutture pubbliche, superano tutti la media provinciale (9,10). Restano troppi i territori che, pur avendo tra i 100 e i 200 bimbi circa entro i due anni, non dispongono di alcuna struttura. Riguardo la gestione del servizio, Montesarchio è l’unico Comune ad avere un offerta pubblica.

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AVELLINO Il Comune di Avellino, con un’offerta complessiva di 121 posti per circa 1.100 bambini, raggiunge la soglia di 1 posto ogni 11 bambini (10,9 per cento). Molti dei comuni confinanti con la cittadina, hanno una copertura pari a 0.

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CASERTA A registrare i dati regionali peggiori è la provincia di Caserta. Qui l’offerta di asili nido si concentra nel capoluogo e nei territori limitrofi. La media provinciale è pari a 5,70 per cento. I comuni di Castel Campagnano e Alvignano si distinguono per l’ampia copertura, ma sono circondati da territori privi di strutture. Risulta totalmente scoperta l’area nord della provincia. A prevalere è l’offerta privata di fronte ad una presenza del pubblico residuale: Caserta e Marcianise, al secondo e terzo posto per offerta, sono gli unici comuni ad avere delle strutture pubbliche. Aversa, primo in classifica per offerta, ha invece una copertura interamente privata. Da segnalare come Orta di Atella e Trentola Ducenta, nonostante abbiano tra i 700 e i mille bambini circa, hanno un’offerta pari a 0.

Sul piano delle risorse due aspetti sono da rilevare la compartecipazione che si attesta al livello regionale sul 7,5 per cento (sul totale dei servizi dedicati, con lievi differenze tra l’uno e l’altro) e la spesa media procapite, di circa mille euro inferiore alla spesa media nazionale.

“Nonostante importanti risorse siano state allocate – specie negli ultimi anni per l’ampliamento dell’offerta dedicata all’infanzia, 50 milioni di euro negli ultimi quattro anni, per potenziare e sostenere l’offerta e l’utilizzo del servizio di asilo nido – siamo costretti a denunciare quanto queste continuino a non bastare. Serve di più e non è bastato liberare i servi per l’infanzia dalla sfera dell’assistenza per insediarli nel loro effettivo posto quello dell’educazione. Vanno intrapresi nuovi e più incisivi interventi per garantire alle bambine e bambini campani pari condizioni e superare il gap con l’Europa sulle disuguaglianze educative che emergono fin dai primi anni di vita. Non possiamo combattere la dispersione scolastica, la devianza giovanile in Campania e a Napoli – conclude la Cgil – se non partiamo dall’infanzia di cui gli asili nido sono il principale strumento”.

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