Antonella Morea ricorda la sua Ischia «Il mio luogo dell’anima»
L’attrice, cantante e regista napoletana, da sempre innamorata dell’isola verde, racconta in questa intervista a Il Golfo le emozioni e le memoria di un’epoca (e di una terra) che non si dimentica
di Marco Martone
Il sole è appena tramontato e la luce all’orizzonte rende la vista del Castello Aragonese di una bellezza quasi incomprensibile. Mentre la spiaggia della Mandra si svuota e le ultime barche tornano al punto di ormeggio, Antonella Morea, attrice napoletana, artista poliedrica, cantante e regista teatrale, si avvicina al bordo della piscina dell’hotel Miramare, sposta solo leggermente la mascherina che le copre il viso e comincia a ricordare la sua Ischia. Quello con il Golfo è un incontro col passato, con le emozioni e la memoria di un’epoca che non si dimentica.
“Avevo poco più di 6 anni quando venni ad Ischia per la prima volta. Oggi ne ho 64. Posso dire che Ischia è la mia vita, la mia gioventù. Ischia è da sempre la mia estate”.
Qual è il primo ricordo che le viene in mente, se pensa alle sue prime estati ischitane?
“Con la mia famiglia abbiamo sempre vissuto nella zona di Ischia Porto. Eravamo ragazzi e ricordo gli appuntamenti in piazzetta dove si stava ore ed ore, prima di decidere come trascorrere la serata. Poi, magari, si restava lì…”.
E c’erano i locali storici, che oggi non esistono più.
“Andavamo a ballare allo Scotch e al Monkey bar, uno dei nostri night preferiti ma l’incontro con l’anima era il Castello. Si attraversava il pontile che ancora conduce alla discoteca ora chiusa e si avvertiva l’euforia e l’emozione dei primi amori. Sentivamo le farfalle nello stomaco, sensazioni irripetibili”.
Ed erano anni in cui nei locali si incontravano tanti artisti.
“A quell’epoca ad Ischia venivano Mina, Peppino Di Capri, Fred Bongusto, Mal e l’Equipe 84. E ricordo ancora Vittorio Gassman nella sua spyder bianca, quando andava a giocare a tennis sui campi della Pineta. Si camminava per strada e si incrociavano Patty Pravo, Gino Paoli i Ricchi e Poveri”.
E per vedere qualcuno si disobbediva anche ai genitori…
“È vero! Un giorno seppi dell’arrivo sull’isola di Gianni Morandi. Mia madre non voleva che andassi al porto per vederlo e allora io mi feci accompagnare dalla nostra cameriera, complice di quella fuga”.
Oggi come vive la sua isola?
“Da 25 anni vengo nello stesso posto, a due passi da Ischia Ponte e sul mare. Con mia sorella Delia e con gli amici di sempre. Qui ritrovo i miei ricordi”.
E il resto dell’isola?
“Non ho mai fatto il giro in barca, perché sono abbastanza fifona ma posso dire di conoscere tanti luoghi, da Citara a Poseidon, da Sant’Angelo a Forio. Tutti i volti di un posto che per me è un luogo dell’anima”.
E che non è poi così cambiato negli anni…
“Ischia resta bellissima e tutto sommato uguale a se stessa. Sono le persone che sono diverse. I ragazzi oggi escono di notte, noi andavamo a ballare in orari “normali”, c’era una maggiore percezione di sicurezza e tranquillità. Si beveva ma l’impressione è che ci fosse maggiore controllo e minore delinquenza”.
Erano gli anni ‘70. Quanto tempo è trascorso! E si può dire che in quell’epoca e anche grazie a Ischia è cominciata la sua carriera artistica?
“In effetti è proprio così. Un giorno io e la mia amica Pussy ci mettemmo a suonare le chitarre e a cantare sul balcone di casa. Abitavamo tra piazza degli Eroi e la piazzetta. In quel momento passò per la strada un signore che ci sentì e ci propose di fare un provino in un locale di Napoli. Il Pacuvio club. Andammo è passammo il provino. Pussy poi ha fatto altre scelte nella vita, per me invece cominciò un’avventura di cui Ischia è stata indubbiamente complice e artefice”.
Cantare era il vostro modo per esprimere ribellione.
“Fa sorridere ma è così. I nostri ideali di rivoluzione li esprimevamo cantando i brani della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Per l’epoca era qualcosa di straordinario”.
Poi Ischia è tornata a far parte della sua vita artistica, con il film di Pieraccioni.
“Il paradiso all’improvviso, film del 2003. Girato a Ischia, anche se le parti in cui ci sono io sono state girate in altre località. Nel film però c’è la ‘ndrezzata, ballo tradizionale isolano, in particolare della zona di Barano. Un film che ho rivisto proprio in questi giorni in Tv. Ischia è il cinema hanno da sempre un rapporto importante, peccato che sull’isola le sale cinematografiche sono quasi tutte sparite”.
Quali sono i suoi progetti per i prossimi mesi?
“C’è in programma qualcosa di molto bello e interessante, che riguarda proprio il cinema ma non ne posso parlare, per scaramanzia e per… contratto. Poi continuerò con i miei monologhi al teatro Bracco e con Casa Surace gli sketch e i video ironici riguardanti i valori del Sud, gli stereotipi da smontare”.
Ora il cielo tocca il mare, le ombre della sera scendono sul Castello. Antonella rimette la mascherina e si allontana verso il pianoforte dell’hotel. Non c’è ancora nessuno alla tastiera ma la musica si sente già ed è una musica dolcissima.