CRONACA

ANCHE L’ISOLA D’ISCHIA AVRA’ LA SUA BRAVA FETTA DI IMMIGRATI

IMMIGRATI/ Vogliono smistare tutti gli “ospiti” dei Centri di Pozzallo e Lampedusa nei Comuni Italiani. Alcune teste gloriose del ministero dell’Interno chiedono comprensione e solidarietà, ma la maggior parte degli Enti Locali risponde picche perchè nel Belpaese ci sono già cinque milioni di immigrati. Il governo Meloni vara i decreti legge per disciplinare gli arrivi e i rimpatri, ma qualche magistrato li boicotta.

Centoventicinquemila immigrati  fino al mese di settembre 2023 sbarcati sulle coste siciliane con i Centri di Identificazione al collasso; la fuga di centinaia di irregolari, tensione altissima con le forze dell’ordine e un appello ai Comuni Italiani affinchè accolgano una quota di stranieri non si sa in base a quale riconosciuto diritto di asilo politico o di protezione internazionale per i…perseguitati!

Una stortura ab origine, perché non è possibile assicurare una sistemazione sull’intero territorio nazionale a immigrati non ancora identificati, né protetti  da una accertata posizione umanitaria garantita dalle Convenzioni Internazionali  e dalla Carta Costituzione Italiana.

Meraviglia questo sacro furore  di volontari, impegnati in mare, in cielo, in terra e in ogni dove,  per “pattugliare” palmo a palmo  arcipelaghi, coste, scogliere e tratti di mare, alla ricerca degli ormai “famigerati” barchini, gommoni e pescherecci “governati” dalla peggiore feccia umana di trafficanti di esseri umani (i cosiddetti scafisti). Un’organizzazione criminale che fa affari d’oro organizzando i “prelievi” di migranti nel deserto africano o in terra libica o tunisina, dietro il corrispettivo di migliaia di euro che assicura un posto precario, pieno di insidie -anche mortali- su di una carretta del mare  diretta verso le coste della Sicilia.

Ormai il clichèè  incancrenito e consolidato in anni di viaggi clandestini, spesso finiti con un naufragio , con respingimenti (vedi Malta,  Grecia e  Spagna) o con trasbordi su grandi navi ospedaliere nel periodo del Covid di qualche anno fa! Il famoso Trattato di Dublino, rinnovato e firmato varie volte dai governi italiani di Destra, di Centro e di Sinistra (che si sono letteralmente gettati la zappa sui piedi!) ha abilitato i migranti, fin dal 1999, a sbarcare in Italia – considerata  la nazione più vicina all’Africa-  e a rivendicare lo status di “rifugiati” anche in presenza di  soggetti  (la maggior parte) che fuggono dai paesi di origine per motivi economici!

Intanto sembra sia stata fatta una lista di Comuni  che dovranno accogliere una fetta di immigrati per alleggerire la pressione esercitata da migliaia di ospiti dei centri di Pozzallo e Lampedusa, senza tener conto che molti Enti Locali sono afflitti da un preponderante numero di stranieri “regolari” e irregolari che  costituiscono un serio problema di sicurezza per mancanza di alloggi, di lavoro, di strutture scolastiche e sanitarie e di difficoltà di integrazione.

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Nelle carceri italiane vi sono 25.000 detenuti stranieri (in gran parte africani) che hanno commesso crimini contro il patrimonio, sfruttamento della prostituzione, spaccio di stupefacenti,  rapine a mano armata, borseggi, stupri e anche orrendi delitti da ergastolo proprio perché non integrati e propensi ad imboccare strade illecite che assicurano la sopravvivenza a nuclei familiari privi di assistenza e di aiuti di carattere sociale.

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A Ischia (46 kmq di superficie, 62.000 abitanti suddivisi in sei Comuni le strutture di accoglienza  dei migranti sono pressochè inesistenti. Il lavoro di carattere turistico-stagionale è molto precario, le abitazioni malsane e da terzo mondo, lo sfruttamento dei lavoratori stranieri è la regola, molti irregolari hanno già conosciuto le carceri napoletane e risultano pregiudicati e raggiunti  da provvedimenti di espulsione, quasi sempre ineseguiti. Secondo stime molto attendibili gli stranieri a Ischia in pianta stabile e ondivaghi sono oltre cinquemila; numero preponderante  se rapportato alla popolazione isolana residente stabilmente. Buona parte di questi immigrati risulta irregolare e colpita da provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale per mancanza del requisito di asilo umanitario o per aver commesso “delitti” di rilevanza penale, con condanna definitiva. Va da se, che una possibile distribuzione di migranti nei Comuni ischitani aggraverebbe notevolmente una presenza intollerabile!

Tornando agli arrivi massicci di migranti dall’Africa, va rilevato che l’anno in corso è quello cruciale per numero di persone e per fallimento della politica di accoglienza perseguita dall’Unione Europea. Francia e Germania in particolare hanno chiuso le frontiere, mentre Benelux, Svizzera, Austria e Polonia hanno alzato le barricate e protestato per gli spiragli aperti dalla presidente Von derLeyen, molto solidale (ma soltanto a parole) con Giorgia Meloni.  Naturalmente il fenomeno immigrati è incoraggiato dalle navi Ong che incrociano nel tratto di mare compreso  Tunisia e Italia, con l’obiettivo precipuo di “prelevare dai gommoni e altri mezzi di fortuna -anche in assenza di pericoli-  tutti quelli che consapevolmente hanno affrontato il viaggio,  definendo l’intervento, “salvataggio”; parola inappropriata, ma utilizzata per giustificare l’attività  dei “volontari marittimi”, peraltro pagati profumatamente dalla…Germania!

Ormai le organizzazioni Ong hanno coniato pe perifrasi più opportune per legittimare il loro operato: “salvataggio” in luogo di “ prelevamento e trasferimento sulle navi”; “bambini non accompagnati” al posto di “minori abbondonati” e guardati a vista (quando è possibile) da viaggiatori sconosciuti! Il Governo Meloni ha preso di petto la questione migranti, visto che il ministro Piantedosi non ha mostrato capacità alcuna per gestire attraverso il suo Dicastero il fenomeno in termini accettabili e forse per non ripetere le iniziative di Salvini, attualmente sotto processo a Palermo per aver contrastato lo sbarco dei clandestini in Sicilia!

Sono stati stipulati accordi con la Tunisia per controllare a terra la fiumana di persone che vuole raggiungere a  tutti  i costi l’Italia, naturalmente dietro il corrispettivo di una montagna di milioni di euro sganciati dall’Europa e nel contempo è stato varato un Decreto-legge sull’Immigrazione che tende a velocizzare le identificazioni e i rimpatri dei non aventi diritto.

Inutile dire che i partiti di Sinistra e qualche magistrato “sciolto” non hanno digerito affatto la stretta su questo malanno epocale che ha messo a dura prova la nostra Nazione, già vacillante per un’economia a pezzi e una serie di disgrazie naturali ((terremoti, alluvioni, pandemia, frane,  bradisismo) del costo di miliardi di danni, oltre le vite umane perdute. Le recenti polemiche sulla liberazione di quattro tunisini dal Centro di Pozzallo da parte del giudice del Tribunale di Catania, Iolanda Apostolico, che ha accolto un ricorso di un cittadino africano fregandosene del Decreto-legge Meloni, hanno acceso una micia a lenta combustione che ha invaso i palazzi romani della politica e della magistratura, riproponendo ancora una volta la necessità di pervenire ad una riforma seria e complessiva della Giustizia Italiana in termini di separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati.

Un’ultima notazione non sembri peregrina.  Fra gli ultimi arrivi di migranti sono stati notati giovanotti alti, aitanti, forti e ben pasciuti (altro che fame, miseria e persecuzioni!), bambini minori abbandonati al buon cuore degli adulti e le solite donne incinte che non vogliono assolutamente partorire nei loro paesi d’origine! Sono state ammaestrate sulla demografia italiana che ha bisogno di essere…rimpolpata dagli stranieri! State sicuri, amici Lettori, che ne vedremo delle belle!

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